Film di genere e generi di jazz - Prima Parte

locandina_appuntamento_mano_armata.jpgFilm di genere e generi di jazz!
Il beat jazz nelle colonne sonore anni '70 

Un viaggio fatto di luci e rumori passati. Demodé. Ripresi dall'aleatorio colore del vintage che dentro accoglie così tanto da non specificarne in vero quasi niente. Sirene spiegate, sorrisi ammiccanti, pose da copertina di quartiere e corpi di donne gaiamente scoperti e naturali. Alcuni scorci dell'ambiente di genere che ha dato luce ad un caratteristico scorcio di cinema italiano esportato in tutto il mondo sul finire degli anni sessanta, che ha coperto ampiamente gli interi anni settanta. Un genere filmico, questo, che ha dato l'opportunità a musicisti di spessore di dare colore e strada a composizioni di colonne sonore di chiara matrice beat jazz e molti echi di bossanova.
Un mondo in cui ci si addentrerà incontrando alcune tra le colonne portanti della scrittura per film italiana. Da Bacalov a Morricone da Piccioni a Cipriani, Fidenco, Trovajoli, Nicolai, Ferrio…solo per citarne alcuni di cui pian piano ne delineeremo la biografia ed il cammino musicale. La realtà cinematografica, la settima arte, pullula di opere di diverso tipo organizzate in settori determinati, in generi definiti in base alla ricorrenza di elementi riconoscibili all'interno dei film. Questo al fine di concedere un'identità comune ad un tipo di film specifico. Per sottolineare questo concetto la musica deve rappresentare attraverso le colonne sonore, anche il genere specifico del film che va a sottolineare, e lo fa attraverso scelte armoniche e melodiche concrete, che ne delineano il carattere e le movenze d’immagine. È così che il connubio di questo genere di film degli anni settanta sia così fortemente imprescindibile dalle colonne sonore composte per esso. Il genere filmico può mutare nel tempo. Con la cultura, attraverso il momento sociale vissuto. Ha la duplice funzione di esserne determinato ma altresì di determinare il cambiamento. Di dettare regole, mode e costume, citando tra chi di cinema e di genere ne ha discusso, Leutrat, egli sottolinea come sia lo spettatore a partecipare alla costruzione del genere nello stesso modo in cui il genere suscita aspettativa nel pubblico. Entro una compresenza di ripetizione di regole e differenze negli elementi superficiali che scaturiscono l’innovazione filmica. Capire tecnicamente cosa avviene nel progetto filmico, sino alla realizzazione, ci aiuta a capire perchè il termine colonna sonora sia nato proprio nel settore cinematografico.
filmografie_ortolani.jpgPerchè il suono è registrato sulla pellicola cinematografica in senso longitudinale, in un'area definita appunto una colonna. Significato esteso ad opera composta da immagini e da suono. La musica per un film ne determina il mood, l'azione, il tempo e genera quella spazialità che altro non potrebbe fare. Riesce a sottolineare il pathos, a generare stati d'animo che l'immagine accenna ed apre. esalta la particolarità di un ombra, di uno scorcio appena accennato. Ciò compiono questi straordinari compositori. locandina_non_si_sevizia_paperino.jpgRendono l'anima mistica all'immagine realmente rappresentata. Un particolarissimo genere dunque questo, di filmografia considerata da tutti per lungo tempo inferiore, quasi cinema trash, è tuttavia successivamente da molti rivalutato, sino ai geniali commenti ed apprezzamenti del mito Tarantino. Il regista si ispirerà a varie scene di questi italianissimi film in alcuni dei suoi capolavori, come la scena del pestaggio della Maciara ripresa in Le Iene (Reservoir Dogs) dal film cult del 1972 Non si sevizia un paperino di Lucio Fulci, che qui da estro a tutto il suo sperimentalismo tecnico e il suo innovativo modo di scavare sottilmente nella parte oscura della psiche umana e che vanta un straordinaria partitura di Riz Ortolani.
Che scontro l’acutezza del thriller con una musica dolce che contrasta con le immagini di spiccata, a tratti inaudita, violenza molto suggestiva. Riziero, alla musica Riz, comincia come jazzista la sua carriera, la sua prima colonna sonora è del sessantadue per il film Mondo Cane di Jacopetti, Cavara e Prosperi. La canzone “More” nei titoli di testa vinse un Grammy e fu candidata all'Oscar come canzone originale. Una stima di svariate e bellissime colonne sonore tra le quali una lunga serie per i western tedeschi Apache Last Battle e gialli di genere italiani. Dalle eleganze de Il sorpasso del 1962, un quattro quarti molto swingato orchestrale alla Sinatra, che ricorda l’atmosfera vissuta con “More”. Poi Danza macabra del 1964, Africa addio del 1966, I giorni dell'ira del 1967, Addio zio Tom del 1971, Fratello sole, sorella luna del 1972. In Sette orchidee macchiate di rosso del 1972 sulla rapido Roma-Parigi del delitto commesso corrono le scansioni del basso elettrico e del suono della chitarra distorta che esegue un melodia direi in azione. Così come la trama del giallo di Umberto Lenzi, Ho paura del 1977 e Cannibal Holocaust del 1980 in cui sonorità più elettriche, quasi psichedeliche, aprono al suono del violino che sottolinea con un melodia in tonalità minore le immagini di questo Type of Horror Movie di Ruggero Deodato. Sono sue alcune musiche usate nei film Kill Bill vol. 1 nel 2003 e Kill Bill vol. 2 nel 2004. L’appuntamento è al prossimo articolo … in cui approfondiremo la conoscenza di film e colonne sonore accompagnate dai brevi cenni biografici dei grandi compositori italiani.

*Si ringrazia per le informazioni dettagliate la Jazz Singer AL.TALLARITA per l’apporto sul jazz-beat e il cinema di genere, e per la filmografia completa di Riz Ortonali ciccate qui.

Stampa