I nuovi talenti dello score italiano

foto_marco_werba_bacchetta.jpgI nuovi talenti dello score italiano

Pur fra mille difficoltà riescono ad imporsi anche all'estero, con importanti collaborazioni e prestigiosi riconoscimenti.

Breve viaggio tra i più promettenti compositori italiani per il cinema, quelli che, grazie all’abilità nell’utilizzo dell’elettronica e delle nuove tecnologie musicali, riescono a proporsi con progetti e lavori di elevata qualità tecnico-artistica, pur contenendo i costi di produzione (spesso facendo a meno dell’orchestra, come tradizionalmente intesa) risultando estremamente competitivi sul mercato cinematografico internazionale.
Colonne sonore ha voluto affrontare l'argomento calandosi nella realtà di questa nuova generazione di professionisti dello score, il più delle volte invisibili al grande pubblico, poco citati dai media, ma sempre più proiettati verso riconoscimenti a livello internazionale e collaborazioni di elevato profilo artistico.
E abbiamo voluto evidenziare tre esempi, tre esponenti della categoria i cui lavori e la cui frenetica attività professionale ci hanno favorevolmente impressionato.
Il primo è Kristian Sensini, diplomato presso il conservatorio di Pesaro, ha studiato musica per film e orchestrazione con Ennio Morricone, Conrad Pope, Paolo Buonvino, Nicola Piovani, Ludovic Bource (Oscar per The Artist), Michael Giacchino (Oscar per Up), Dave Grusin (premio Oscar per Milagro) e molti altri.
Dal 2010 a oggi ha ricevuto già diverse importanti nomination al “Jerry Goldsmith Award” nelle categorie Miglior Musica Per Film, Documentario, Cortometraggio, Corto di Animazione e nel 2013 ha vinto il Global Music Award di Los Angeles per la colonna sonora del film Hyde's Secret Nightmare.
Il film più recente al quale ha collaborato è Rocks in my Pockets della regista newyorkese Signe Baumane, definito dall’autorevole rivista Variety “una moderna pietra miliare nella storia del racconto animato”. Il suo score è stato molto apprezzato ed ha, tra l'altro, ricevuto una nomination nella categoria "Miglior Colonna Sonora per Film Straniero" dalla giuria del premio “Colonne Sonore Award 2014”. Appassionato del genere horror “old style” lo ritiene quello che musicalmente consente di affrontare una vasta gamma di stili, di sperimentare e mescolare orchestra ed elettronica.
Kristian è un sostenitore di un tipo di musica più genuina, quelle partiture dalla struttura semplice ma dall’elevato potenziale evocativo, in grado di risvegliare sensazioni ancestrali.
La sua carriera di compositore per film inizia circa dieci anni fa e fra i suoi lavori e collaborazioni si possono citare House of flash mannequins di Domiziano Cristopharo, Tamburrini, la costruzione del potere di Henry Secchiaroli e Andrea Giomaro, Fragmented di Charlotte McCabe, The oped door di Matthew Caponi, Virtual di Manuel Zarpelon, Lazzaro vieni fuori di Lorenzo Caprini e Dolors di Simone Valentini. Per il 2015 sono previste nuove collaborazioni in vari progetti: Mannequins e Legenda 3D e Shattered Memories.
Altro compositore che ci preme segnalare, seppur esponente di un'altra generazione, è Marco Werba la cui attività frenetica è soprattutto proiettata verso l’estero dove trova, fra un genere e l’altro, i suoi spazi ideali e soprattutto la giusta sensibilità per le sue raffinate composizioni. Nato a Madrid vanta già una lunghissima esperienza nel campo della musica dedicata al cinema. Il maestro Werba ha dalla sua esperienze con registi del calibro di Dario Argento (Giallo), foto_sensini_piano.jpgCristina Comencini (Zoo), Aurelio Grimaldi (Anita – Una vita per Garibaldi), Angelo Antonucci (Amore e libertà – Masaniello) ottenendo diversi riconoscimenti, fra cui il Golden Globe Italy.
Specializzato nel cinema di genere, con un'innegabile predisposizione per il thriller-horror, non disdegna sortite artistiche nel genere storico, riuscendo a destreggiarsi con partiture di elevata raffinatezza stilistica e di grande pathos emotivo, tanto da risultare uno dei compositori italiani più richiesti.
Si fa oltretutto fatica a star dietro a tutte le collaborazioni in corso e previste per il futuro fra le quali spiccano, tra le altre, The Red Death (Horror), Strong as death (Thriller psicologico), Grimmerson Manor (Horror), Classified (Action/thriller), The Kiss (Thriller), The Glass Circle (Thriller), Niccolò Machiavelli, il Principe della politica (Storico), Ringsend (Action/thriller), The Final Table (Thriller/horror), Way of the Urban Soul (Action/thriller), Ivan (Epico), Yaksha 3D (Thriller), Yellow in the Eyes (Drama/Thriller).
Infine ci preme accennare ad un altro talento dello score, nato a Genova ventisei anni fa: Stefano Fasce, evidente caso di un giovanissimo autore che si sta rapidamente facendo strada bruciando tempi e tappe per imporsi meritatamente all'attenzione di un più vasto pubblico. Diplomato in flauto al Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova e dopo aver studiato composizione al Conservatorio “Antonio Vivaldi” di Alessandria e aver conseguito un Master in Orchestrazione per Film e TV alla Berklee, vanta già svariate collaborazioni grazie ad un solido e personalissimo sound, con composizioni che nulla hanno da invidiare a quelle di colleghi ben più noti e celebrati. Utilizzando una strumentazione elettronica composta da un Mac Pro, casse Yamaha HS50, tastiera Studiologic Acuna 88 e DAW Logic Pro X, ha già collaborato con il regista americano Suhir Ponncchamy per Savant e A path to liberation e per il lungometraggio La banda dell’Aquila del regista torinese, Emiliano Vaccariello, ma ha collaborato anche per le musiche di alcuni cortometraggi fra cui Anime allo specchio di Letizia Dispare, Il mare di Marta Pellegrino e Il foto_fasce.pnggrande match di Gabriele Martino, oltre ad una web series Zero, Project Z ed opere teatrali, Un bel giorno di lutto di Andrea Valsania e Trappola per topi di Luciano Pagetti. David Fincher è un regista con cui gli piacerebbe lavorare e naturalmente il suo desiderio è quello di poter ottenere qualche riconoscimento che possa attribuirgli la giusta notorietà a livello internazionale. E proprio il 2015 potrebbe essere l'anno della svolta viste le interessanti collaborazioni che si profilano: innanzitutto il nuovo film di Suhir Ponncchamy, le musiche per lo spettacolo teatrale Nietzsche ed ancora un progetto con Emiliano Vaccariello che partirà a settembre. Ma sarà anche impegnato con un fantasy atipico, di Giovanni Aloisio che, dopo La signora delle dodici notti (lavoro apprezzato anche dal maestro Dario Argento) gli ha proposto lo score dell'attesissimo Phantasma.
Ciò che emerge da questo nostro sintetico “spaccato” all'interno del brulicante tessuto di nuovi compositori italiani per il cinema è che molti musicisti dell'ultima generazione, pur con grandi difficoltà, riescono ad andare metodicamente avanti, con tenacia, fortificandosi e consapevoli della complessità del loro ruolo e della loro professione. Un mestiere difficile, ma insostituibile, in cui occorre grande professionalità, elevate competenze e forte determinazione.

Stampa