Musica per criminali e guerrieri virtuali, passando nuovamente per la Terra di Mezzo: Intervista a Howard Shore

Howard Shore (Foto di Benjamin Ealovega)Il compositore tre volte premio Oscar incontra Colonne Sonore e parla dei suoi lavori più recenti: la partitura per The Departed di Martin Scorsese, le musiche per il videogame SUN: Soul of the Ultimate Nation e la nuova edizione discografica integrale de Le Due Torri.

Il percorso creativo di Howard Shore continua a seguire sentieri suggestivi e inaspettati. Grazie al grande e meritatissimo successo della Trilogia de Il signore degli anelli, il compositore ha potuto incidere il proprio nome nel pantheon dei grandissimi della musica per lo schermo. Ma sono soprattutto l'integrità artistica e la altrettanto forte consapevolezza autoriale che fanno di lui una delle voci più originali, eclettiche e artisticamente complete della scena cine-musicale internazionale. Dopo il successo di The Aviator, Shore è tornato nuovamente a collaborare con Martin Scorsese per il suo ultimo film, The Departed. La pellicola ha segnato il ritorno del regista alle atmosfere e ai territori cinematografici a lui più congeniali e il musicista ha risposto entusiasticamente con una partitura perfettamente calibrata e di grande rigore formale. La collaborazione tra i due risulta ulteriormente rafforzata nella forte sensibilità comune per una scrittura fatta di sfumature e di totale dedizione nei confronti della propria arte. La felicità creativa di Shore ha poi trovato sbocchi inediti in diversi progetti extra-cinematografici: la magniloquente ed immaginifica partitura per il videogame Soul of the Ultimate Nation dimostra una volta di più il coraggio e la temerarietà di un compositore che non ha paura di valicare i confini e di contaminare i territori della musica applicata, mentre il continuo successo internazionale della Sinfonia tratta da Il signore degli anelli (dopo più di 100 esecuzioni da tutto esaurito in giro per il mondo) suggella la grande sintonia tra Shore e il suo pubblico di ascoltatori, traguardo finora raggiunto solo da pochissimi decani dell'Ottava Arte.
Il compositore è attualmente al lavoro su un'opera lirica tratta da La mosca (The Fly) di David Cronenberg, che debutterà all'Opera di Los Angeles l'anno prossimo con la regia dello stesso Cronenberg (segno ulteriore di una volontà di espressione musicale a tutto campo), ed ha appena cominciato il lavoro di editing sull'edizione “Complete Recordings” de Il ritorno del Re, che completerà così l'imponente progetto discografico delle edizioni integrali delle partiture della Trilogia de Il signore degli anelli.
Colonne Sonore lo ha incontrato per parlare insieme a lui delle sue ultime fatiche e dei suoi progetti per l’immediato futuro...


ColonneSonore: Mr. Shore, bentornato e grazie per averci concesso nuovamente il Suo tempo.


Howard Shore: Grazie a te. E' un piacere.

CS: Cominciamo a parlare della colonna sonora per il film di Martin Scorsese, The Departed. Quando è iniziato il Suo lavoro? Ha letto la sceneggiatura prima di cominciare a scrivere?

HS: Sì. Ho cominciato a lavorare sulla partitura già durante le riprese del film. Andai a visitare il set nell'estate del 2005. Io e Marty cominciammo a parlare delle idee per la colonna sonora in quel periodo.

CS: Dunque ha cominciato a comporre del materiale prima di vedere un primo montaggio del film?

HS: Vidi alcune sequenze montate del film alla fine del 2005, nel mese di Novembre, se ben ricordo. Io e Marty cominciammo a parlare di “Re Lear” di Shakespeare, poiché sentivamo che quella storia avesse delle affinità con la relazione tra il personaggio di Costello [interpretato da Jack Nicholson] e dei due ragazzi [interpretati da Leonardo Di Caprio e Matt Damon]. Discutemmo anche dell'idea di un tema 'del destino'. Infine decidemmo che il tema di Billy, il personaggio di Leonardo Di Caprio, dovesse avere una certa qualità tragica.

CS: E' noto che solitamente Lei fa molte ricerche prima di cominciare il processo compositivo. Come ha affrontato il compito in questa occasione? Ha visto il film originale hongkonghese [Infernal Affairs] da cui The Departed è tratto?

HS: Vidi quel film alcuni anni fa, ma questo non è stato parte del mio processo di studio e ricerca. I due film sono molto diversi l'uno dall'altro. Marty è un grandissimo storico del cinema, ha un bellissimo senso della tradizione e della storia del cinema. Questo aspetto mi ha dunque posto in una determinata direzione. Quando lavoro con Marty, mi accorgo che il processo di ricerca ha sempre a che fare con la visione di molti film. Guardammo Scarface di Howard Hawks, l'originale del 1932 con Paul Muni—vedemmo questo film già durante la realizzazione di The Aviator, poiché fu Howard Hughes a produrre quel film. Poi guardammo Assassinio per contratto, un film del 1958 diretto da Irving Lerner interpretato da Vince Edwards, poiché la colonna sonora di questo film è eseguita solamente da una chitarra. Cominciammo infatti ad essere interessati all'idea di usare strumenti solisti, in particolar modo gli strumenti a corda come la chitarra. Detti un'occhiata a Zorba il greco, che è una pellicola straordinaria da studiare per come è usata la musica e gli strumenti tradizionali della Grecia, in particolare l'uso di singoli strumenti. Guardai poi Il disprezzo di Jean-Luc Godard, che ha una meravigliosa partitura di Georges Delerue, molto triste e toccante. Questo film mi aiutò ad entrare nella tragedia del personaggio di Billy e penso che sia stato un aspetto molto importante da studiare.

CS: La partitura di The Departed è dominata da due idee principali: il 'tema del tango', che è ritmico e propulsivo, e il malinconico tema per Billy. Mi può raccontare come ha concepito queste due idee e come ha dovuto adattarle nel corso del film?


HS: L'idea del tango fu un suggerimento di Marty. La sua idea era di utilizzare il ritmo del tango per illustrare quella che lui chiamava la 'danza della morte'. Tutti i personaggi principali del film si muovono come danzando l'uno attorno all'altro e tutti sono personaggi profondamente ambigui. Dunque il tango divenne un modo per entrare ed uscire dalle loro storie e per dare al film un senso ritmico unitario. Scrissi il tango per prima cosa, poi cominciai a commentare il film utilizzando una chitarra acustica e strumenti acustici. Man mano che la storia avanza, la musica è gradualmente affidata a strumenti elettrici e chitarre elettriche. Il tango fu dunque utilizzato per raccontare l'ambiguità di questi personaggi e della loro danza.
Il tema di Billy fu ispirato dalla colonna sonora de Il disprezzo, come dicevo prima. Il brano esprime tutta la natura tragica della vita di Billy e del suo senso di perdita - sua madre muore all'inizio della storia, suo padre è scomparso, Billy si ritrova intrappolato nel mondo del crimine, dove la morte è dietro l'angolo. Il tema vuole illustrare la disillusione della sua vita.

Howard Shore (Foto di Benjamin Ealovega)CS: La partitura è orchestrata per chitarre acustiche ed elettriche, archi ed un campionario di suoni elettronici. Personalmente, ho trovato questo approccio molto fresco ed originale, in particolar modo per un thriller contemporaneo come questo. Come ha lavorato con i solisti? Le parti delle chitarre erano tutte scritte in partitura oppure ha lasciato ai solisti un margine di improvvisazione?

HS: Non c'è improvvisazione nella partitura. L'unico momento in cui c'è improvvisazione è nel brano dei titoli di coda, “The Departed Tango” - è una specie di sfida, un duello tra i due solisti, con Marc Ribot alla chitarra dobro e Larry Saltzman alla chitarra acustica. Questo è l'unico momento che contiene parti di improvvisazione. Tutto il resto è scritto in partitura ed attentamente costruito attorno allo stile dei solisti. Ce ne sono quattro nella colonna sonora, tutti di New York. Sharon Isbin è una bravissima chitarrista classica, la possiamo sentire suonare nel tema di Billy e in alcune delle parti più intime del film; Larry Saltzman e G.E. Smith suonano le chitarre acustiche ed elettriche in buona parte delle scene ed eseguono insieme alcuni dei brani di tango - G.E. Smith suona una Gibson degli anni '50, è un vero storico della chitarra, durante la registrazione ha portato un sacco dei suoi vecchi strumenti ed ha sperimentato con molte delle sue chitarre d'annata. Marc Ribot, come dicevo prima, ha suonato la chitarra dobro. Dunque la partitura è stata scritta per questi solisti, specialmente per G.E. Smith e Larry Saltzman, loro sono i chitarristi principali, mentre Sharon e Marc Ribot hanno i loro momenti in altre parti del film.

CS: Dunque aveva già in mente questi solisti quando ha scritto la partitura...

HS: Sì, è stato un processo naturale. E' scaturito spontaneamente dalla scrittura per chitarra. Poi ho utilizzato anche archi, percussioni e suoni elettronici, in prevalenza suoni meccanici campionati. Questa è la tavolozza strumentale con la quale ho composto la partitura.

CS: La musica è infatti molto organica, sembra che il film sia stato montato su di essa. So che Scorsese ama lavorare in modo non tradizionale per quanto riguarda le composizioni originali, allo stesso modo in cui interviene sulle canzoni e sui brani diegetici. Immagino che non sia stato un processo convenzionale anche per Lei. Quanto ha dovuto cambiare o rielaborare le Sue composizioni nel corso della lavorazione?


HS: E' stata una vera collaborazione a tre: Martin Scorsese, Thelma Schoonmaker - la grande montatrice di Marty, lavorano insieme da trent'anni - ed io. Ho lavorato molto attentamente con Thelma, ho delineato tutte le mie composizioni in base al suo montaggio. Le davo i miei brani, lei li montava e poi mi rimandava le scene con la musica, io poi modificavo alcune cose e le rispedivo i brani. E' stato un processo di costante e continuo scambio da una parte all'altra, con il compositore e il montatore in stretta collaborazione durante il corso di tutta la post-produzione. Poi arrivava Marty e insieme a lui si parlava soprattutto del sound da utilizzare, della performance, del tipo di strumenti, quale tipo di chitarre usare, se usare chitarre acustiche o elettriche, se usarne una oppure due, infine che densità dare ai brani, che tipo di complessità o semplicità dargli.
All'inizio del film, la storia è molto semplice e lineare, ma man mano che si va avanti, gli eventi diventano sempre più complessi. L'uso della musica è molto specifico e dettagliato, superbamente controllato da Thelma e Marty. In alcuni casi, i brani diegetici sono stati tagliati ed aperti in due ed io ho dovuto scrivere i miei brani sapendo che sarebbero finiti nel mezzo, cercando di tenere in considerazione anche il tipo di registrazione usato in questo o quel brano diegetico.

CS: In questo senso, ho trovato davvero interessante come, all'inizio del film, la canzone “Gimme Shelter” dei Rolling Stones si sovrapponga alla Sua composizione...


HS: Esattamente. Ho dovuto in qualche modo trasformare il brano dei Rolling Stones nel mio tango. Mi ci è voluto un po' per arrivare a quella soluzione, catturare il momento giusto della transizione e farla sembrare una cosa naturale allo spettatore. E' una metamorfosi da un brano all'altro - improvvisamente ci ritroviamo un tango nel mezzo di una canzone degli Stones...

CS: In questo film, come in gran parte delle opere di Scorsese, ci sono moltissime canzoni tratte dal repertorio del rock classico, tutti brani essenziali per la comprensione del dramma e che diventano quasi una specie di “score”. E' stato difficile dover avere a che fare con una complessa tessitura musicale di questo tipo?

HS: La partitura è stata costruita con grandissima attenzione. C'è molta musica nel film, più di un'ora di musica originale, oltre a numerose canzoni. Ho dovuto trovare la mia strada nel mezzo di questo territorio, cercando di tenere a mente tutte le canzoni e il modo in cui queste sarebbero state usate nel corso del film. Ho dovuto sempre lavorare attorno alle canzoni e questo ha influito anche sull'orchestrazione. Lo stile e il sound dei brani di repertorio hanno influenzato il modo in cui ho orchestrato le pagine che li avrebbero seguiti o introdotti. La presenza di altra musica è sempre un'influenza per il compositore, per come viene scritta, orchestrata e anche per come viene incisa la partitura. Le scelte musicali di Marty sono molto precise ed importanti per le scene ed il lavoro del compositore deve esserlo altrettanto.

CS: Dopo quattro film di successo insieme, possiamo dunque aspettarci molte altre future collaborazioni tra Lei e Scorsese?

HS: Oh, lo spero vivamente. Adoro lavorare con Marty e Thelma, sono due cineasti eccezionali, con una grande tradizione e una grande prospettiva storica. Sono due artisti brillanti, davvero. Spero proprio che questa collaborazione duri per sempre.

CS: Ce lo auguriamo anche noi. Parliamo ora dell'edizione integrale delle colonne sonore de Il signore degli anelli. Lei è direttamente coinvolto nella produzione di queste nuove, bellissime edizioni discografiche. Che sensazioni le suscita tornare ad esplorare adesso tutto il Suo lavoro? Cosa pensa ora che tutto quello che ha composto per quei film è disponibile su CD?

HS: E' interessante, poiché quando sono al lavoro su una colonna sonora, lavoro sempre su sezioni separate del film. Durante la realizzazione de Il signore degli anelli non avevo assolutamente il tempo di prendere tutta la musica, metterla insieme ed ascoltarla nella sua totalità. L'edizione integrale de Le due torri, che è appena uscita, contiene più di tre ore di musica! Dunque, fino al momento in cui mi sono fermato e ho cominciato a preparare queste nuove edizioni discografiche, assemblando tutto il materiale, non avevo mai ascoltato anche solo la prima ora tutta insieme, ed è stato proprio così. E' stato quello il momento in cui ho cominciato a realizzare ciò che avevo fatto. Il libro di Tolkien è straordinariamente ben costruito. Lo stesso vale per il film, e la musica a sua volta prende questa forma. E quando la ascolti nella sua interezza, per tre ore, sei trasportato in un viaggio musicale completamente nuovo, che non avrei mai immaginato e di cui non avevo la minima idea poiché, come dicevo, ero troppo immerso nella composizione. E' stata una rivelazione ascoltare la partitura in questo modo. E' qualcosa di completamente nuovo. Sui precedenti CD non era possibile ascoltare tutta questa musica e nemmeno nei film è presente nella sua totalità. Penso che queste nuove edizione integrali siano un modo creativo ed interessante di presentare le colonne sonore di questi film. Sono davvero emozionato e felice di aver avuto la possibilità di pubblicarle in questo modo.

Lord of the Rings Complete Recordings
CS: Devo riconoscere che nella produzione di queste nuove edizioni c'è una cura incredibile e uno straordinario amore per il dettaglio: le approfondite note di commento di Doug Adams, ad esempio, sono eccezionali.

HS: Le note di Doug sono meravigliose. Sono anni che ormai è al lavoro su di esse e sul libro — l'anno prossimo verrà pubblicato il suo libro dedicato alla musica della Trilogia. In questo momento, stiamo cominciando a lavorare insieme sull'integrale de Il ritorno del re. Sarà un cofanetto di quattro CD.

CS: Wow... dunque alla fine ci saranno ben dieci CD!


HS: Esatto, sembra che infine saranno dieci dischi, più i DVD in surround 5.1. A tal proposito, un'altra cosa che non avevo ancora mai fatto è stato ascoltare tutte le partiture in surround. Il missaggio originale in surround era stato fatto sin dall'inizio per i film, ma non avevo ancora avuto la possibilità di sedermi ed ascoltare l'intero lavoro in surround. Penso che sia un'esperienza molto soddisfacente e spero che lo sia anche per l'ascoltatore.

CS: Dopo la “Sinfonia dell'Anello” e la pubblicazione delle versioni integrali, si sente completamente 'realizzato' per quanto riguarda Il signore degli anelli? Oppure c'è ancora qualche altra cosa che vorrebbe fare?

HS: Vorrei realizzare una registrazione adeguata della Sinfonia. Dopo che sarà uscita l'edizione integrale de Il ritorno del re, comincerò a concentrarmi su questo progetto. La Sinfonia è un lavoro in sei movimenti, due ore e dieci minuti tratti da una partitura di dieci ore. E' un riassunto dell'intero lavoro, ma mi piacerebbe molto realizzare una buona registrazione dal vivo. Dopodiché, sono interessato ad un progetto che stiamo cominciando a discutere in questo momento: vorrei eseguire dal vivo la partitura de La compagnia dell'anello accompagnata dalla proiezione del film.

CS: Una proiezione dell'intero film? Con la partitura completa eseguita dal vivo?

HS: Esatto.

CS: Wow... è qualcosa che non è mai stato fatto prima d'ora! Senza dubbio mai con un film di questa durata! Spero vivamente che riesca a realizzare questa idea!


HS: Ci stiamo lavorando. Sto cominciando proprio ora a lavorare sulla partitura. Dopo aver realizzato le versioni integrali, avremo a disposizione tutte le partiture completamente redatte, dunque sarà possibile fare una cosa del genere.

CS: Il signore degli anelli è probabilmente l'opera per cui Lei sarà per sempre ricordato. E' in grado di quantificare quanto grande è stato l'impatto di questo progetto per la Sua carriera come artista e compositore?

HS: Sono davvero grato di aver avuto questa opportunità. Il libro di Tolkien è un capolavoro, un classico della letteratura del XX secolo. Il lavoro di squadra con Peter [Jackson], Fran [Walsh] e Philippa [Boyens] è stato straordinario. Lavorare insieme a questi artisti e su un libro come quello di Tolkien è un dono per un compositore. Sono felice di aver avuto l'energia e l'esperienza necessaria per scrivere questa opera. Sin dall'inizio, avevamo tutti l'intenzione di creare qualcosa che fosse durevole e ben costruito

Howard ShoreCS: Un paio di domande su Soul of the Ultimate Nation, la partitura per il videogame che Lei ha composto recentemente. Come ha affrontato la composizione di uno score per un videogioco?

HS: Questo progetto ha molto a che fare con l'orchestra con cui ho lavorato, la Filarmonica Russa di Mosca. È un'orchestra fantastica. Feci un concerto al Cremlino insieme a questa compagine e al coro alcuni anni fa. Mi accorsi subito che erano un gruppo meraviglioso col quale lavorare. Dopo aver ricevuto la commissione per scrivere la colonna sonora di S.U.N., mi venne l'idea di utilizzare dei testi in lingua coreana antica. Durante la composizione, mi accorsi che stavo scrivendo un'opera di influenze occidentali ed orientali allo stesso tempo. Mentre ero a Mosca, durante le prove del concerto con questa orchestra, realizzai che quello era il posto ideale in cui registrare la colonna sonora di S.U.N., poiché la Russia è un mondo che riassume sia la cultura occidentale che quella orientale. La sala da concerto dove solitamente suona questa orchestra aveva poi un incredibile organo a canne di fabbricazione tedesca appena costruito ed io avevo sempre voluto registrare qualcosa con un'orchestra sinfonica e un organo a canne. Volevo poi coinvolgere anche Lydia Kavina, la nota suonatrice di theremin - è la pronipote di Theremin in persona, vive e insegna musica elettronica al Conservatorio di Mosca. È così che mi sono ritrovato a realizzare il progetto in questa città. Siccome il videogioco non era ancora completamente sviluppato, la partitura è stata composta sulle immagini e sui disegni preliminari dei personaggi, degli ambienti e delle culture del mondo creato per questo gioco, oltre che sulle descrizioni che gli sviluppatori mi fornivano. Tutti i brani sono stati scritti a partire da queste idee, dopodiché i creatori del gioco hanno preso la musica e l'hanno utilizzata per completare la realizzazione del mondo di questo videogame.

CS: Il modo in cui Lei ha usato il theremin e l'organo a canne mi ha ricordato un po' alcune delle colonne sonore per i film horror degli anni '50...

HS: Esatto (sorride)...

CS: Le piacerebbe scrivere ancora per i videogame in futuro?

HS: Oh, certamente. E' stata una bellissima esperienza, mi sono divertito molto e sarei felicissimo di ripeterla.

CS: Cosa ci può dire a proposito dell'opera lirica tratta da La mosca? A che punto è?

La fase di composizione è terminata, il libretto è stato messo a punto, la partitura per pianoforte e voce è completa e ora sto cominciando la fase di orchestrazione.

CS: Quando avverrà il debutto?


HS: Il debutto sarà all'Opera di Los Angeles nel settembre 2007. E' una commissione dell'Opera di Los Angeles e del Theatre du Chatelet di Parigi. Sarà eseguita anche lì, nel 2008.

CS: Progetti imminenti con David Cronenberg?


HS: David sta girando un film a Londra e ci sto già lavorando. Si intitola Eastern Promises, è una storia molto interessante ambientata nel mondo della criminalità organizzata russa. Il film è interpretato da uno splendido cast, Viggo Mortensen, Naomi Watts e Armin Mueller-Stahl.

Howard Shore con gli Oscar vinti per Il Ritorno del ReCS: Girano molte voci in questi giorni riguardo la versione cinematografica de Lo Hobbit. Ancora non è chiaro quando e come verrà realizzato il film, ma se sarà Peter Jackson a dirigerlo, Lei tornerà a comporre musica per la Terra di Mezzo?

HS: Io e Peter stavamo proprio parlando de Lo Hobbit poco tempo fa. E' qualcosa che entrambi vorremmo fare e spero che ci riusciremo. E' una bellissima storia. Tornare nella Terra di Mezzo sarebbe una grande gioia per me.

CS: Ha già forse avuto un'idea per il tema principale de Lo Hobbit?

HS: (ride) Sì, ci sto lavorando... La mia mente ogni tanto ci torna su, quando è in giro per la Terra di Mezzo... dopotutto, è un posto che non ho mai veramente abbandonato.

CS: Ci auguriamo tutti di sentirlo al più presto! Che Lei sappia, ci sono progetti per eseguire la “Sinfonia dell'Anello” in Italia?

HS: Lo spero vivamente. Ci stiamo avvicinando all'Italia, qualche mese fa eravamo a Nizza e parte dell'orchestra che ha eseguito il concerto era la Sinfonica di Sanremo. C'era l'idea di fare una tappa in Italia in quei giorni, dunque credo che siamo vicini... Sono sicuro che verrà eseguita presto anche in Italia.

Grazie a Allie Lee (Chasen & Co.) e Alan Frey per l'aiuto e il supporto nella realizzazione di questa intervista. Uno speciale ringraziamento a Howard Shore per la cortesia, la disponibilità e il sempre vivace entusiasmo.

Sito ufficiale del compositore: www.howardshore.com

Stampa