Gidon Kremer: Violino e Virtuosismi

Gidon Kremer

Gidon Kremer è annoverato tra i supremi virtuosi del violino del nostro tempo. Nasce  in Lettonia a Riga nel 1947. Allievo del leggendario David Oistrach, a Mosca vince nel 1967 il  Premio Regina Elisabetta  di Bruxelles quindi nel 1969 il Concorso Paganini a Genova e nel 1970 il prestigioso Concorso Chaikowski a Mosca. In trent’anni di carriera si è imposto all’attenzione mondiale come uno degli artisti più interessanti e originali della sua generazione. Si è esibito sui principali palcoscenici del mondo e con le maggiori orchestre in Europa, America e Giappone. Ha collaborato con i più prestigiosi direttori d’orchestra fra cui Von Karajan, Gergiev, Harnoncourt, Eschenbach, Bernstein, Mehta, Jochum, Muti e Abbado. Il suo repertorio è particolarmente vasto e abbraccia compositori sia del periodo classico che contemporaneo. Infaticabile ambasciatore della musica contemporanea, a lui si deve l’ introduzione al grande pubblico di autori quali Schnittke, Paert, Gubaidulina, Kantscheli, Silvestrov che gli hanno dedicato proprie composizioni. Ha realizzato più di cento registrazioni discografiche ottenendo i maggiori riconoscimenti fra cui Il Grand Prix du Disque e il Deutscher Schallplattenpreis. Il suo album “After Mozart”  ha ricevuto il premio Grammy (USA) e ECHO (Germania). Nel 1981 ha fondato in Austria il Festival Lockenhaus e nel 1997 ha creato a Riga l’ orchestra Kremerata Baltica che promuove il grande talento dei giovani musicisti delle tre repubbliche baltiche.

 

Il Maestro Gidon Kremer ha tenuto diversi concerti nell’ambito della Decima Edizione del Festival dell’Elba 2006 e in particolare quello del 13 settembre con la Kremerata Baltica presentava un programma coinvolgente ed eclettico con la prima parte dedicata a Beethoven (Grande Fuga op. 133) e Schumann (Concerto per violino e orchestra op. 129) e la seconda dedicata al Cinema con brani composti da Chaplin, Piazzola, Dunayevsky, Korngold, Denisov e Nyman.



Colonne Sonore: Maestro, l’associazione fra immagine e musica l’ha sempre appassionata al punto che nel corso della sua carriera ha anche lavorato come attore…
Gidon Kremer: Si ho lavorato in Fruehlingssinfonie (Sinfonia  di primavera), film di Peter Schamoni sulla vita del compositore Robert Schumann con Nastassia Kinski nel ruolo di Clara Wieck, e in una serie televisiva dedicata a Niccolò Paganini. In realtà diventare attore è sempre stato il mio sogno che in gioventù purtroppo non si è mai potuto concretizzare. Dato che nutro un grandissimo rispetto per la professione di attore escludo di considerarmi tale… ma devo dire che il far musica racchiude in se anche componenti drammatiche e teatrali. Molti grandi registi come Bergman, Fellini, Tarkowskij, Kurosawa, Antonioni hanno contribuito a formare la mia anima artistica e sono stati importanti punti di riferimento nella mia ricerca espressiva e nella percezione della componente drammatica dell’arte.

CS: Nel suo libro Kindheitssplitters (Frammenti giovanili) lei traccia un paragone fra la sua vita in gioventù con  tutte le avversità  con cui si è dovuto confrontare e la figura di Hamlet nell’affascinante interpretazione di Innocenti  Smoktunowski nell’omonimo film di Grigori Kozintsev. Quali riflessioni le ha trasmesso questo film?
GK: L’uomo deve sempre porsi e porre delle domande e non deve passivamente subire l’indottrinamento ideologico imposto dal potere politico sia che esso provenga da una dittatura marxista o monarchica. Il film (Gamlet, Lenfilm 1964) rappresenta per me l’incontro con un grandissimo e indimenticabile artista quale è stato Innocenti Smoktunowski (1925 – 1995): l’arte e l’artista che si contrappongono al potere e al pensiero ideologico del regime dittatoriale, sia esso di impronta marxista o fascista.

CS: La seconda parte del Suo concerto di ieri sera (Elba Festival, 13.09.2006) conteneva un affascinante abbinamento di compositori legati al mondo del cinema come ad esempio Korngold…
GK: Erich Wolfgang Korngold è stato un compositore molto prolifico che ha rivolto soprattutto al cinema il suo talento, e che ha anche scritto lavori sia sinfonici che per orchestra da camera come la “Serenata sinfonica” (composta a Vienna nel  1950) che abbiamo eseguito ieri sera, come anche opere liriche. Il nostro programma ispirato al cinema è in continuo movimento: cerchiamo infatti non soltanto di eseguire colonne sonore di importanti film della storia del cinema, ma anche partiture note e meno note di compositori la cui vita artistica li ha visti impegnati anche in campo cinematografico. I  programmi legati al cinema che presentiamo sono sempre abbastanza diversificati e abbracciano compositori molto diversi, da Waughan Williams a Toru Takemitsu, da Nino Rota ad Alfred Schnittke. Di Bernard Herrmann, ad esempio, spesso eseguiamo la  colonna sonora di Psycho, composta per orchestra d’archi. Il nostro sforzo è rivolto a suscitare emozioni contrapposte: umore, nostalgia, intrattenimento, riflessione…

CS: Ci parla del pezzo “Happy End” di Edison Denisov proposto nel programma del Concerto  eseguito all’Elba Festival  2006?
GK: Denisov, insieme ad Alfred Schnittke e Sofja Gubaidulina, è stato un esponente mal tollerato dell’avanguardia sovietica degli anni ’70 e ’80  e come loro per vari motivi, non ultimo quello economico, ha scritto diverse colonne sonore. Il pezzo che abbiamo eseguito, “Happy End”, è un simpatico riferimento del compositore al lieto fine di un film.

CS: Alfred Schnittke e Gyia Kancheli: i due compositori erano legati da grande stima e amicizia reciproca, pur avendo sviluppato due stili totalmente diversi. Ambedue le hanno dedicato opere importanti…
GK: Il rapporto con Schnittke è stato veramente molto intenso e sono felice che mi abbia dedicato molti importanti lavori come i Concerti Grossi 1 e 5, il Concerto 3 e il 4° Concerto per violino. Gyia Kantscheli ha composto fra l’altro “Lament” per violino, nastro magnetico e orchestra che ho tenuto a battesimo a Berlino nel 1997.  Inoltre mi ha dedicato “Twilight” che ho eseguito in prima mondiale come un pezzo intitolato “Kleine Daneliada” (Piccola Daneliada) che  spesso inseriamo nei nostri programmi e che contiene espliciti riferimenti a molti  lavori del regista georgiano Giorgi Daneliya (autore di film profondi e raffinati fra cui Kin Dza Dza, Mimimo, Fortuna, Non te la prendere le cui colonne sonore sono state scritte da Giya Kantscheli, NdR).

CS: Alfred Schnittke ha lavorato con importanti registi come Elem Klimov, Larisa Sepitko, Alexander Mitta, Igor Talankin…
Ha potuto vedere alcuni film di questi autori cinematografici?
GK: Assolutamente sì, sono un grande patito del cinema e ho visto tutti i film dei maggiori registi russi. Vorrei citare al riguardo Mikhail Romm, regista di grande levatura morale e artistica che ha realizzato film di profondo impegno politico e simbolico: la nascita della 1^ Sinfonia di Schnittke è strettamente legata al suo film-documentario Il Mondo oggi (I vse-taki ja verju, Mosfilm 1974). Di Klimov trovo particolarmente suggestivi Addio a Matjora (Mosfilm, 1983), Sport Sport Sport (Mosfilm, 1970) e anche Benvenuti, vietato l’ingresso (Mosfilm, 1964). Agonija (Mosfilm, 1965-1974) è molto coinvolgente oltre che per la coraggiosa tematica storica, anche dal punto di vista musicale: penso sia una delle più affascinanti colonne sonore realizzate da Schnittke.

intervista_kremerata_baltica.jpgCS: La sua orchestra Kremerata Baltica è uno strumento prestigioso. Il suono che l’orchestra produce è pieno, caldo, intenso e virtuoso allo stesso tempo…
GK: Sono molto orgoglioso dell’Orchestra di cui festeggiamo proprio quest’anno il decimo anniversario di una collaborazione intensa e profonda. L’impegno con la Kremerata Baltica è ora appunto quello di rendere viva  per le nuove generazioni la conoscenza  dei grandi  musicisti della mia generazione che hanno messo a disposizione del cinema la propria arte e creatività.  Per questo il nostro concerto all’Elba Festival presentava anche I figli del Capitano Grant (Deti Kapitana Granta),  musica per l’omonimo film del 1936 realizzato da Vladimir Vainshtok e David Gutman e scritta da Isaak Dunayevski, un compositore poco conosciuto in occidente ma molto amato in Unione Sovietica negli anni ’40 e ’50, non a torto considerato il Gershwin russo! I miei genitori amavano particolarmente la sua musica….

CS: L’artista è come un viandante… come lo Stalker nel film di Tarkovskij?
GK: Oggi siamo all’Isola d’Elba e domani partiamo per una tournée in Brasile… il viaggio dell’artista è in qualche modo sempre avvolto dalla solitudine e per questo sono felice di avere al mio fianco un’orchestra straordinaria come la Kremerata Baltica. Il viandante è a volte anche in cerca di avventura, ma molto spesso vuole essere un osservatore pronto a riflettere e a interrogarsi. Per un musicista il punto è trasmettere all’ascoltatore l’emozione e la carica spirituale della partitura con un’esecuzione volta a mantenere intatta la sua vitalità e freschezza, un po’ come un museo delle cere….

CS: Cosa rappresenta per lei il cinema di Andreij Tarkowskij?
GK: Tarkowskij  è uno dei massimi registi della storia del cinema, una personalità che ha saputo creare un meraviglioso linguaggio di immagini poetiche. Bergman si è espresso al riguardo con parole a mio avviso molto significative: “…l’uomo che cammina nelle immagini dei miei sogni…”. Bergman è un regista che ha lavorato e in qualche modo anche vissuto nel sogno… Malgrado la mia sconfinata ammirazione per l’arte di Tarkowskij, nutro  qualche perplessità sul suo utilizzo della musica che a volte – penso in particolare all’Andrei Rublov – potrebbe sembrare un po’ letterario e innaturale. Il suo è un approccio molto intellettuale: realizza paralleli meravigliosi, predilige i suoni reali della natura e del mondo circostante e forse per questo crea a volte un impatto troppo diretto.
Trovo molto riuscito l’inserimento da parte di Visconti della musica di Cesar Franck nel suo film  Vaghe stelle dell’Orsa con Claudia Cardinale e Jean Sorel. Anche la collaborazione fra Federico Fellini e Nino Rota ci ha lasciato dei momenti musicali di grande valore: trovo che Fellini sia stato un grandissimo maestro nell’utilizzo della musica così come Antonioni lo è stato nell’utilizzo del silenzio….

CS: Una donna affascinante, la compositrice solitaria Sofja Gubaidulina, Le ha dedicato uno dei suoi pezzi più significativi “Offertorium” per violino e orchestra e – come altri compositori russi – ha lavorato anche per il cinema…
GK: Sofja Gubaidulina è una donna dalla grande personalità sia a livello artistico che umano e il fatto di aver lavorato con lei in modo intenso e profondo mi riempie d’orgoglio. Proprio quest’anno ricorre il suo 75° compleanno e il 26 ottobre prossimo eseguirò di nuovo “Offertorium” con i Berliner Philharmoniker guidati da Simon Rattle. La carica poetica e meditativa, l’intensità spirituale e drammatica del suo linguaggio musicale rappresentano una componente vitale che accompagna in modo superbo le immagini del film Cucelo (Mosfilm 1984) di Rolan Bykov. Un grande connubio fra cinema e musica…

CS: Oltre che musicista e attore Lei è anche scrittore di successo. Sta lavorando a qualche nuovo libro?
GK: Ho appena terminato la versione russa di Zwischen Welten (Tra due mondi, Piper Verlag Muenchen) che le debbo dire è alquanto diversa dall’originale in tedesco, per cui stiamo anche valutando con l’editore una eventuale seconda edizione.


intervista_gidon_kremer_1.jpgDISCOGRAFIA di Gidon Kremer (selezione)

Bach  Sonate e Partite
CD Philips 416651-2

After Mozart Musiche di Mozart, Raskatov, Silvestrov, Schnittke
Kremerata Baltica
CD Nunesuch 7559-79633-2

Le Cinema Musiche ispirate al cinema di Chaplin, Rota, Dunayevsky, Takemitsu, Schostakowitsch, Piazzolla, Kantscheli, Milhaud
Piano: Oleg Maisenberg
CD Teldec 0630 – 17222-2

Schumann  Concerto per violino e orchestra in la min. (concerto per violoncello
Op. 129, orchestrazione di D. Schostakowitsch)

Schostakowitsch Concerto per violino e orchestra n. 2 op. 129
Boston Symphony Orchestra
Dir. Seji Ozawa
CD Deutsche Gramophone 439890-2

Gubaidulina  Offertorium per violino e orchestra
Boston Symphony Orchestra
Dir. Charles Dutoit
CD Deutsche Gramophone 427336-2

Schnittke  Concerti per violino e orchestra 1 – 4
Dir. Christoph Eschenbach
CD Teldec 3984-26866 - 2

Si ringrazia il comitato organizzatore del Festival Elba Isola Musicale d’Europa (in particolare la Signora Elli Stern), di cui di seguito trovate alcune note esplicative, per aver reso possibile tale intervista.

 


FESTIVAL INTERNAZIONALE ELBA ISOLA MUSICALE D’EUROPA

Il Festival Elba, Isola Musicale d’Europa è stato fondato nel 1997 dal pianista George Edelman e dal violista Yuri Bashmet - legati fin dagli anni di scuola da profonda amicizia e da un grande sodalizio artistico - con l’intento di creare un appuntamento di rilievo nel panorama dei festival musicali internazionali.
La caratteristica peculiare del Festival è quella di essere un momento di incontro fra grandi musicisti che in Settembre giungono da diversi paesi e che si trovano insieme a Portoferraio per studiare nuovi programmi cameristici e sinfonici: quasi ogni concerto del Festival è infatti una produzione originale che viene provata sul luogo e proposta al pubblico per la prima volta.
Molto spesso in questo modo sono nate nuove collaborazioni artistiche fra musicisti conosciutisi sull’Isola d’Elba e i programmi creati per il Festival sono poi stati riproposti nelle più importanti sale da concerto d’Europa.
Nel corso degli anni si sono alternati e hanno suonato insieme sul palcoscenico del Festival artisti straordinari quali Vadim Repin, Mario Brunello, Thomas Quasthoff, Natalia Gutman, Gidon Kremer, François Leleux, Uto Ughi, Sayaka Shoji, Hervé Joulain, Victor Tretiakov, Pascal Moraguès, Michel Portal, Richard Galliano e molti altri.
Anima musicale del Festival è la carismatica personalità del M° Yuri Bashmet, impegnato nella triplice veste di solista, musicista da camera e direttore delle quattro orchestre che si esibiscono nel corso di questa rassegna musicale: le celebri orchestre da camera Solisti di Mosca  e Kremerata Baltica, considerate fra le migliori del loro genere, l’Orchestra Sinfonica Nuova Russia, giovane e dinamica formazione affidata alla direzione artistica di Bashmet, e l’Elba Festival Orchestra, ensemble che ha brillantemente debuttato nel corso dell’edizione 2002 del Festival e si è subito imposto all’attenzione del pubblico per la sua straordinaria qualità artistica.
I programmi proposti nel corso del Festival, sapientemente elaborati dal Direttore Artistico George Edelman, sono estremamente vari e spaziano dal repertorio classico a quello romantico senza trascurare la musica del XX secolo.
Una grande attenzione è anche costantemente rivolta al repertorio contemporaneo e ogni anno ha luogo almeno una serata dedicata alla musica del nostro tempo cui prendono parte anche i compositori.
Negli ultimi anni sono state suonate, spesso in prima esecuzione assoluta o in prima esecuzione italiana, opere di Alfred Schnittke, Giya Kanceli, Carlo Boccadoro, Alexander Raskatov, George Crumb, Giovanni Sollima, solitamente alla presenza e sotto la supervisione degli stessi compositori.
I concerti hanno luogo in alcune delle più suggestive località dell’Isola d’Elba come la Fortezza Pisana di Marciana e il Duomo di Rio dell’Elba, ma la sede principale del Festival resta Portoferraio.
Qui i concerti sinfonici hanno luogo nell’Auditorium Linguella, spazio appositamente allestito durante il periodo del Festival, mentre i concerti cameristici si svolgono nel delizioso, intimo ambiente del Teatro dei Vigilanti, edificio eretto in posizione felicissima e da cui si gode un’incantevole vista sul mare. Il Teatro venne costruito per volontà di Napoleone Bonaparte: l’imperatore, esiliato sull’Isola d’Elba, non desiderava tuttavia privarsi dei piaceri musicali e del prestigio di un piccolo teatro di corte.
L’edizione svoltasi con grande successo dal 2 al 14 settembre 2006 ha festeggiato il Decennale della nascita del Festival e nell’ occasione è stata conferita al Maestro Edelman la cittadinanza onoraria di Portoferraio.

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