The Blue Planet in Concert

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The Blue Planet in Concert
Reportage del concerto-proiezione tenutosi giovedì 10 luglio 2014 a Milano presso l’Auditorium Giuseppe Verdi


L’Auditorium Giuseppe Verdi di Milano, giovedì 10 luglio, è stato visivamente inondato dalle immagini spettacolari, suggestive, brutali, divertenti e tenere del secondo appuntamento naturalistico con la Trilogia della Terra, The Blue Planet, facente parte della serie di documentari targati BBC Worldwide, che hanno debuttato per la prima volta assoluta nel prestigioso concert hall milanese, dopo il primo appuntamento con “Planet Earth in Concert” che ha riscosso un buon successo di pubblico e critica, in attesa dell’ultimo concerto-proiezione intitolato Frozen Planet.

danilo_grassi.jpgQuesto secondo incontro con la natura monumentale, nella sua forma acquosa blu intenso, ha visto le musiche del pluripremiato compositore britannico George Fenton (nella sua carriera oltre 23 nomination e 11 vittorie di categoria cine-musicale) coinvolgere un pubblico numeroso e attento, con la sempre ottima e vigorosa performance dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi diretta magistralmente da Danilo Grassi, con gli interventi verbali descrittivi, dai tratti teatrali marcati, dell’attore milanese Piero Barillari che con molta mimica corporale ha cercato di spiegare sia musicalmente che visivamente ciò che si sarebbe visto nel grande schermo alle spalle dell’orchestra. Fiondati, con il rischio di essere (simbolicamente) bagnati dagli spruzzi oceanici dei fotogrammi meravigliosi del Pianeta Blu, tra le note fentoniane, immersi in epici crescendo, duri ostinati, attimi tensivi, leitmotiv sudamericani, passaggi alla Danny Elfman e cavalcate eroiche in stile Golden Age Hollywoodiana, si è letteralmente trasportati tra le onde del mare solcato da balene gigantesche, delfini gioiosi, orche assassine, pinguini saltellanti, foche sballottate come giocattoli e pesci ed esseri sconosciuti e misteriosi delle profondità oscure o dello splendore colorato della barriera corallina, scoprendo come negli ultimi cinquecento anni l’intervento dell’uomo ha cambiato i nostri mari: è fondamentale ricordare che la BBC e George Fenton hanno voluto portare in giro per il mondo questi speciali concerti-proiezioni, con immagini estrapolate dalle migliaia di ore girate per i loro documentari televisivi e cinematografici, per sensibilizzarci a rispettare il nostro Pianeta. Ed effettivamente, sprofondando con gli occhi, ma soprattutto con le orecchie, nelle due ore di sequenze sorprendenti, accompagnate dalle musiche dettagliate, trascinanti, in puro stile mickeymousing, dalle parecchie influenze musicali sinfoniche del Novecento, con interventi moderni, a volte spiazzanti e poco interessanti se separati dalle immagini – difatti queste composizioni che descrivono il mondo sottomarino e acquatico sono meno incisive rispetto a quelle del primo appuntamento con la Terra, tranne l’enfatico (forse fin troppo con i suoi continui “tutti” orchestrali in levare) tema portante dal sapore tardoromantico, e qualche incursione nei ritmi latini o nell’universo picaresco alla Capitan Blood (Michael Curtiz, 1935, musiche di Erich Wolfgang Korngold) – si rimane a bocca aperta e non si può fare a meno di pensare al nostro Pianeta e alla sua salvaguardia (rammentiamoci che il nostro Pianeta è un Pianeta Blu!). Questa consapevolezza porta ad un “effetto placebo” che nasce principalmente dalle immagini accattivanti ma aggiungerei, senza rischio di smentita, dalle musiche eseguite dalla compagine milanese che riesce, perfino nei momenti meno spumeggianti musicalmente, a creare, grazie alla rigogliosità direttiva di un Danilo Grassi in splendida forma, un impianto sonoro energico, a tratti in punta di fioretto, minimale ed impetuoso, d’altronde parliamo di George Fenton, padre compositivo di gemme quali Le relazioni pericolose (1988), Memphis Belle (1990), La leggenda del re pescatore (1991) e Viaggio in Inghilterra (1993).          

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