Ottoni per il Cinema: fantasia e realtà sul grande schermo

ottoni_verdi 2.jpgOttoni per il Cinema: fantasia e realtà sul grande schermo
Reportage del concerto tenutosi presso laVerdi di Milano domenica 18 gennaio 2015


Il Cinema ha suonato con tutta la sua potenza espressiva all’Auditorium Giuseppe Verdi di Milano per merito degli Ottoni de laVerdi… e che Ottoni!

Due corni (Stefano Buldrini e Damiano Fiore), tre trombe (Edy Vallet, Alessandro Ghidotti e Stefano Benedetti), quattro tromboni (Giuliano Rizzotto, Giacomo Cerasini, Massimiliano Squadrito e Andrea Arrigoni) e una tuba (Davide Viada), con aggiunta in alcuni casi di altri strumenti come trombino, flicorno ed euphonium, più un piatto per ritmi percussivi, hanno eseguito, davanti un pubblico numeroso, euforico e attento, musiche per film e tv di ieri e di oggi con nuovi arrangiamenti, davvero pregevoli, che hanno donato a questi dieci musicisti straordinari la possibilità di esprimersi ad alti livelli, con una carica esecutiva possente, limpida e appassionata da applausi scroscianti e ripetuti.
Gli Ottoni de laVerdi (è proprio il caso di sottolinearlo!) sono esplosi in una musicalità avvolgente e vigorosa, con diverse formazioni succedutesi sul palco di volta in volta - ora in otto, poi in cinque, infine nella loro totalità di ensemble cameristico – per una performance cine-musicale eccellente che ha toccato differenti compositori dell’Ottava Arte: un “Movies Medley” anni ’70 – ‘80 (arrangiamento di Marzi) ha aperto il concerto con l’imprescindibile fanfara di Guerre Stellari di John Williams, che ha fatto capolino con il tema di Leia, sempre da Guerre Stellari e la marcia de I predatori dell’arca perduta, lasciando il posto al leitmotiv di Momenti di gloria di Vangelis, il Main Theme di James Bond di Monty Norman nel mitico arrangiamento di John Barry, e infine la conclusione con la fanfara di Rocky di Bill Conti, al cui interno si è potuta ascoltare una fantastica interpolazione del leitmotiv di Adriana. “Tributo a Frank Sinatra” (arrangiamento di Marzi), come dice il nome stesso del medley, ha omaggiato il grande attore e soprattutto cantante, detto “The Voice”, italoamericano, con l’esecuzione di canzoni celeberrime, da “Lady is  Tramp” passando per “My Way” e finendo con la storica “New York, New York” in un tripudio jazzistico che gli Ottoni hanno reso ancora più caldo, sinuoso e ammaliante.  “Tributo a George Gershwin” (arrangiamento di Marzi) un altro medley dedicato, come riporta il libretto del concerto, al “grande compositore statunitense, considerato uno dei massimi musicisti americani del Novecento…” che nelle canzoni, nei musical e nelle esigue colonne sonore per il cinema che ha realizzato, ha lasciato l’impronta indelebile di una musica che travalica i confini e colpisce dritto al cuore di chi l’ascolta innamorandosene subito, e gli Ottoni de laVerdi sono riusciti pienamente, nella performance di grandissimi classici gershwiniani (giusto citare Un americano a Parigi, “Rhapsody in Blue”, “Porgy and Bess”), a ridare alla platea quel suo suono e quella sua melodia inconfondibili che ancora oggi vengono omaggiati e citati in una miriade di partiture cinematografiche e televisive, in particolar modo quando i compositori vogliono ricreare l’atmosfera della Golden Age Hollywoodiana e i fasti di Broadway. La prima parte del bellissino concerto si conclude con la versione tra il jazzato e lo swingato (arrangiamento di Smith) del noto tema televisivo del cartone animato anni ‘60 di Spiderman ad opera di Bob Harris e Paul F. Webster. Dopo una breve pausa, gli Ottoni risplendono nuovamente con “Cartoon (The Best of)”, ennesimo medley divertito e divertente, che più di un sorrisetto ha strappato al pubblico presente, suddiviso nella prima parte con l’esecuzione cameristica, formazione a cinque, delle sigle di Heidi (bucolica) e Lady Oscar (barocca); nella seconda parte il “Disney Fantasia” con i temi più famosi da Biancaneve e i sette nani, Cenerentola, Aladdin, La bella e la bestia e, prima di passare ad una formazione completa con “In fondo al mar” dalla Sirenetta, la marcia di Topolino. ottoni_verdi 1.jpgIl momento dedicato al Main Theme del primo Pirati dei Caraibi accreditato al compositore Klaus Badelt (ma che tutti ben sappiamo di paternità di Hans Zimmer dopo varie questioni legali non da poco!) su arrangiamento, non proprio entusiasmante e fin troppo dall’andamento lento e quasi minimale, di Cox, si è abbracciato il “Cinema all’italiana” con due medley omaggianti gli stracelebrati compositori nostrani, tutti premi Oscar, Nino Rota, Nicola Piovani ed Ennio Morricone. Il primo medley (arrangiamento di Short) ha visto gli Ottoni cimentarsi virtuosisticamente con La strada, I clown e Il padrino rotiani e con Piovani e la marcia d’ingresso degli spettacoli di Roberto Benigni, Pinocchio e La vita è bella; il secondo medley (arrangiamento di Cadeluppi) Ennio Morricone con C’era una volta in America, La leggenda del pianista sull’oceano e il finale al cardiopalma de Il buono, il brutto, il cattivo a chiusura di un concerto strepitoso ed inebriante. Con tanto di bis, voluto a gran voce da un pubblico entusiasta - una signorina ha perfino fatto una richiesta di un pezzo come si fa in discoteca (Sic!) – dedicato alle melodie sudamericane tanto note al Cinema (vedi “La bamba” o Speedy Gonzales).
Infine desidero consigliarvi l’acquisto e relativo piacevolissimo ascolto, per rivivere in parte l’emozione di questo concerto, del CD del 2003 su etichetta Beat Records (CDBL 4079) dal titolo “Theater Brass at Cinecittà” con performance da capogiro dell’Ensemble di Ottoni e di Percussioni dell’Orchestra Giuseppe Verdi e arrangiamenti di David Short (da noi recensito nel numero 3 Novembre/Dicembre 2003 della ex rivista cartacea).                    

 

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