La Verdi e la grande avventura

Reportage del film-concerto de I predatori dell'arca perduta di John Williams (28-29 Giugno 2017)

La Verdi esegue il film-concerto di Raiders of the Lost Ark

E' stato un altro appuntamento di grande successo dedicato alla musica per il cinema quello che si è svolto Mercoledì 28 e Giovedì 29 Giugno all'Auditorium di Milano: l'Orchestra Sinfonica di Milano 'Giuseppe Verdi' si è infatti cimentata nell'esecuzione del film-concerto dedicato a I predatori dell'arca perduta (Raiders of the Lost Ark, 1981) di Steven Spielberg, ovvero l'indimenticabile primo capitolo delle avventure di Indiana Jones. Era un concerto molto atteso, soprattutto dopo il grande successo di quello dedicato a Ritorno al futuro tenutosi lo scorso Aprile e considerata la grande popolarità di questo film e della sua colonna sonora. La partitura è infatti una delle più celebri e leggendarie scritte dal compositore John Williams per il cinema del suo collaboratore prediletto, Steven Spielberg, nonché una delle più amate dalla moltitudine di suoi estimatori in tutto il mondo.

La Verdi esegue il film-concerto di Raiders of the Lost Ark

Questo film-concerto sta facendo il tour internazionale da quasi 2 anni ed è finora uno dei più graditi e popolari di questo format che si sta diffondendo a macchia d’olio nelle sale da concerto di tutto il mondo. La Verdi è stata in tal senso pioniera e ha proposto al suo affezionato pubblico tanti appuntamenti sin da tempi non sospetti. Era dunque con trepidazione che si attendeva l'orchestra alla prova con una delle proverbiali “cattedrali” musicali di Williams: Raiders of the Lost Ark è infatti una partitura monstre, quasi 90 minuti di musica per grande orchestra che accompagnano il film pressoché dalla prima all'ultima sequenza. Su queste pagine abbiamo dedicato ampio spazio alla colonna sonora de I predatori (si veda il nostro dossier) e dunque ci pare superfluo soffermarci su una ulteriore disamina di questo capolavoro cinematografico. Ci teniamo invece a rimarcare ancora una volta l'eccellente risultato che la Verdi – diretta con grandissima precisione e perfetta concertazione dal maestro olandese Ernst van Tiel – ha ottenuto in questa nuova prova cine-musicale, candidandosi a diventare la compagine italiana per eccellenza quando si tratta di presentazioni come queste. E il pubblico che ha gremito l'Auditorium in entrambe le repliche ha dimostrato una grande partecipazione, arrivando addirittura a una ovazione incontenibile nel finale.

La Verdi esegue il film-concerto di Raiders of the Lost Ark

La colonna sonora de I predatori è un caleidoscopio di inventiva che accompagna alla perfezione l’entusiasmante film di Spielberg. Basterebbe soltanto la celeberrima sequenza iniziale a dimostrarlo: il prologo, quasi un film nel film, è commentato da Williams in modo entusiasmante, passando dal movimento incerto e quasi atonale che si dipana tra legni e percussioni ad effetti aleatori come il pizzicato degli archi per descrivere le mille insidie che si nascondono nella caverna che contiene il manufatto che l’archeologo deve conquistare, fino all’esplosione di eroismo degli ottoni che letteralmente salvano la vita a Indiana Jones nel momento della fuga dagli indigeni. La Verdi si è subito distinta per una interpretazione perfetta capace di restituire tutti i mille rivoli e le sfumature di colore della scrittura di Williams, sia da un punto di vista strettamente tecnico – la musica è ricolma di sync points e di sottolineature di ciò che accade sullo schermo, secondo la scuola classica hollywoodiana di compositori come Max Steiner, come puntualmente osservato nelle note di Emilio Audissino sul programma di sala – che da quello puramente espressivo. Ed è su questo aspetto che, a nostro parere, conviene soffermarsi e lodare l’incredibile prova dell’orchestra. L’esecuzione di un film concert – soprattutto se parliamo di musica come quella di Williams – non è soltanto un mirabolante esercizio di esecuzione, ma piuttosto una sintesi assai complessa che deve mescolare tecnica e interpretazione, dove l’una non deve mai sopraffare l’altra.

Il maestro van Tiel dirige il film-concerto di Raiders of the Lost Ark

Sembrerebbe quasi un compito impossibile, ma grazie alla bravura e al professionismo di un’orchestra come La Verdi e di un direttore con van Tiel tutto questo si è potuto toccare con mano nel corso della serata. Basterebbe citare le sequenze dove la musica di Williams diventa protagonista – come ad esempio la magnifica scena della sala del plastico, o quella dell’inseguimento tra i vicoli del Cairo – per convincere anche il più perplesso dei partecipanti che questo formato concertistico non lasci mai la componente musicale in secondo piano. Ma altrettanto importanti e convincenti sono stati i momenti apparentemente di puro accompagnamento o quelli in cui la vivacità di ciò che accade sullo schermo porterebbe a non far caso all’inarrestabile lavoro che l’orchestra svolge: la sequenza dell’inseguimento del camion nel deserto è in tal senso la pagina “regina” di tutta la partitura, otto minuti di fuoco sinfonico in cui Williams mette sotto torchio tutte le sezioni (in particolar modo gli ottoni, qui davvero chiamati ad una prestazione fuori dall’ordinario). Qui La Verdi e van Tiel hanno davvero brillato per bravura, precisione, trasporto ed entusiasmo, non sbagliando nemmeno un sincrono e non perdendo mai di forza nel corso della lunga “maratona” richiesta a tutti i comparti della compagine. Vedere (oltre che sentire) l’orchestra eseguire questo brano mentre le immagini del film scorrevano sul grande schermo dell’Auditorium è uno spettacolo nello spettacolo. Ed è stato davvero trascinante l’entusiasmo con cui orchestra e direttore hanno affrontato i momenti finali del film e la celebre “Raiders March” sui titoli di coda, al termine dei quali il pubblico è esploso in un lungo e meritatissimo applauso.

Il maestro van Tiel riceve frusta e cappello di Indy al termine del concerto

A rischio di sembrare ripetitivi, a La Verdi e al suo management va il nostro più grande applauso e sostegno per continuare a proporre al pubblico milanese concerti di tale qualità e per non farsi mai intimorire a inserire all’interno della stagione appuntamenti a tema cinematografico: il cinema e la sua musica ormai fanno parte del repertorio di ogni orchestra sinfonica che si rispetti e La Verdi in questo non è seconda a nessuno. Come si è potuto ammirare nel cine-concerto de I predatori dell’arca perduta, l’orchestra ha un ruolo eroico che equivale a quello dell’indimenticabile protagonista interpretato da Harrison Ford.

Le foto del concerto sono di Studio Hänninen fotografia. Utilizzate su autorizzazione.

Un ringraziamento a Massimo Colombo, Paola Blandi e Federica Candela (ufficio stampa La Verdi) per il supporto e la collaborazione.

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