La compiutezza musicale di Jóhann Jóhannsson

La compiutezza musicale di Jóhann Jóhannsson
Reportage del concerto del 15 settembre 2017 presso l’Auditorium Parco della Musica in Roma

L’affascinante panorama musicale nord-europeo è caratterizzato da diversi artisti di spiccato spessore; pensiamo solamente a Esa-Pekka Salonen o Leif Segerstam, entrambi apprezzatissimi compositori e direttori d’orchestra finlandesi. Se ci spostiamo nella meno conosciuta terra dei ghiacci e dei fuochi, la suggestiva Islanda, due nomi affascinano in particolare gli amanti della grande musica: Bjoerk e Jóhann Jóhannsson.
Della straordinaria cantante ricordiamo una lunga serie di coinvolgenti registrazioni discografiche (‘Debut’, ‘Vespertine’, ‘Biophilia’, ‘Gling-Glo’…) e soprattutto la sua stupefacente prestazione di attrice e cantante nel capolavoro di Lars Von Trier Dancer in the Dark (2000) Palma d’oro alla 53^ edizione del Festival di  Cannes.

Più eclettica l’attività artistica di Jóhann Jóhannsson, classe 1969, musicista compositore e, con la sua Kitchen Motors, impegnato nell’organizzazione di concerti, mostre, produzione di film, CD, libri e trasmissioni radiofoniche.
Il linguaggio di Johannson coniuga sobrietà e introspezione nordica a una avvolgente carica spirituale e contemplativa propria di compositori quali l’estone Arvo Paert e il lettone Peteris Vasks e sperimentazione elettronica che si riallaccia alle suggestive esperienze dei Tangerine Dream e di Klaus Schulze.
Il termine ‘minimalismo’ con i suoi secchioni ‘ossequi automatici e iterazioni seriose’  (Alberto Arbasino, La Repubblica  7 Aprile 1996) lo lascerei da parte come esperienza tutta statunitense, assolutamente distante dalla raffinata immagine sonora che il musicista islandese è in grado di trasmettere.
Il suo lavoro per il grande schermo è molto intenso, in particolare con la collaborazione con il regista Denis Villeneuve (Sicario, Prisoners, Arrival e Blade Runner 2049 per il quale è stato sostituito da Hans Zimmer per motivi commerciali!). Fra altri importanti lavori da lui musicati emergono La Teoria del Tutto di James Marsh e Madre! di Darren Aronofsky.
Nel concerto tenuto al Parco della Musica a Roma il 15 settembre - proposto con il supporto di Red Bull Music - Jóhann Jóhannsson si è esibito in qualità di pianista e coordinatore di un ensemble composto da due violini, viola, due violoncelli, chitarra elettrica, sintetizzatore e vibrafono e nello stesso tempo si è incaricato di gestire il suggestivo gioco di luci e di foto che ha accompagnato l’intensa prestazione musicale.
Ci dispiace dover deplorare la totale mancanza di un programma di sala e di note informative per il pubblico che è rimasto comunque fortemente avvinto dalle atmosfere poggianti su lunghe linee armoniche con accenti dalla forte carica mistica e poetica, dagli eloquenti e densi gesti melodici e dal magnifico impasto timbrico.
Anche le partiture scritte per Prisoners e Sicario acquisiscono in concerto una propria imponente compiutezza musicale anche lontano dalle immagini per cui sono state composte. Lo stesso avviene per lo score di Arrival che nel film risulta penalizzato da un montaggio assai precario che lo relega in un opaco sottofondo atmosferico mentre acquisisce dal vivo una sua solenne austerità espressiva.
Calorosissimo successo per il compositore e i musicisti coinvolti nella magnifica serata musicale.

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