Fra Bulgaria e Italia, la colonna sonora di domani

Fra Bulgaria e Italia, la colonna sonora di domani

Musica Maestro!!! Sì forse, ma un domani magari anche non solo… Al di là delle battute, in questo grande terremoto culturale e digitale, con l’invasione sempre più massiccia del visual, il destino della musica e anche della musica dal vivo è sempre di più quello di diventare colonna sonora delle nostre emozioni. Attenzione: della musica certo, ma sempre più del sound design. Bordoni infiniti, ritmi digitali e incalzanti: queste le atmosfere sonore a cui ci stiamo facendo assuefare.

E, oltre la deriva commerciale di questa evoluzione, esiste anche chi non vuole rinunciare all’arte e alla sperimentazione e non si accontenta di regalare facili sottofondi. Ma osa. Due i recenti appuntamenti romani che hanno raccontato, a differente titolo, questa tendenza, ma soprattutto hanno dipinto un'importante traccia per lo spettacolo dal vivo di domani. Da una parte c’è stato Maje, acronimo per Mobile Art Jazz Experience (Roma, 11 e 12 maggio): vera e propria prima opera multimediale, di quelle divise in atti per intendersi. Protagonista la musica di Marco Testoni, autore della colonna sonora dell’evento e sul palco (handpan, tastiere, percussioni) con l’amico Simone Salza (sax e clarinetto) del live di questa performance in cui la musica, registrata (con i musicisti del Pollock Project) scritta e improvvisata, traccia i percorsi di un flusso magico di immagini disseminate su pannelli in multivisione degli artisti iPhoneografi del New Era Museum, artisti da tutto il mondo le cui immagini diventano film grazie alla perizia di videoartista di Andrea Bigiarini.
Il secondo appuntamento aveva il prestigio dell’evento ufficiale: parliamo di Discover Bulgaria, un appuntamento con cui la Bulgaria ha portato la propria arte al centro della Città Eterna, al Campidoglio, per festeggiare il Semestre della Presidenza Bulgara al Consiglio dell’Unione Europea. Non ha scelto i bellissimi giardini dell’Ambasciata, attenzione, ha scelto il Palazzo Senatorio di una città da sempre al centro della diplomazia culturale per ribadire il ruolo dell’arte e della cultura nelle vorticose e complesse dinamiche delle relazioni fra i popoli. E questo non lo diciamo noi, lo ha detto esplicitamente l’Ambasciatore Maryn Raykov. Questo il significato dell’evento. Ma che cosa hanno portato i bulgari in piazza? Il folklore tradizionale della danza e della musica dei Chinary, certo. Le suggestioni del suono del Kaval nell’interpretazione di Kostadin Genchev. Nella cornice potente e suggestiva del videomapping firmato da Mp- Studio, società leader di Sofia nel settore. E la musica? A colonna sonora delle immagini potenti che hanno raccontato la storia della Bulgaria e del suo importante ruolo in Europa (dai Traci alla diffusione del cirillico e del cristianesimo presso i popoli slavi orientali) la musica di Petar Dundakov che ha messo insieme la suggestione del Mistero delle Voci Bulgare con la splendida voce di Lisa Gerrard.
Una cosa va forse notata: entrambi sono stati appuntamenti dai fortissimi tratti internazionali. E, senza voler fare gli esterofili a tutti i costi, il fatto conferma forse che proprio questa è la traccia di domani.

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