La Musica di John Williams nella bacchetta di Simone Pedroni

L'arte del contrappunto – La Musica di John Williams nella bacchetta di Simone Pedroni
Reportage del concerto del 5 giugno 2018 presso Auditorium laVerdi di Milano

Lasciatemi esagerare, perché è giusto 'dare a Cesare quel che è di Cesare'!
In questo caso 'dare a Pedroni quel che è di Williams!
Sì, cari lettori, non sto sparando frasi a vanvera ma solo sottolineando che quello a cui ho assistito, insieme ad un folto pubblico attentissimo, coinvolto impetuosamente in oltre due ore di concerto, e a dir poco eccitato quando ha dovuto applaudire le varie performance solistiche o dell'intera compagine orchestrale lombarda, dopo ogni brano o suite del programma eseguito martedì 5 giugno presso l'Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, è stato come cadere in trance, in un'immersione totalizzante delle musiche scritte dal premio Oscar John Williams per il sodale amico premio Oscar Steven Spielberg.

Tutto questo grazie alla grinta, passionalità, eccellente conoscenza del materiale cine-musicale e direzione perfetta oltre ogni dire, del bravissimo direttore d'orchestra e pianista di fama internazionale Simone Pedroni. Colui il quale, dopo gli enormi successi dei concerti sold out degli anni passati, dedicati ai sette film della saga di Star Wars, sempre sul podio dell'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, ha inciso uno sbalorditivo CD, interamente pianistico, dal titolo “Themes and Transcriptions for Piano” (leggi recensione), dedicato al suo idolo John Williams e da lui stesso approvato, non poteva essere che il Solo a dirigere e stilare personalmente un programma ricco e variegato su una delle più autorevoli e consolidate collaborazioni tra regista e compositore nella Storia della Settima e Ottava Arte: per l'appunto, la Williams-Spielberg Collaboration! Nome che ha dato il titolo al concerto sublime, emozionale, vigoroso, trascinante e via aggettivando fino all'infinito e oltre, di ieri sera. Vi confesso che in più di una performance, tra elegia pura e dinamismo al fulmicotone dell'Orchestra milanese, la commozione e la pelle d'oca hanno percorso tutto il mio corpo, facendomi riaffiorare tutte le innumerevoli sensazioni ed emozioni che dall'età di otto anni, per la precisione, hanno suscitato, e continuano a suscitare pur conoscendole a menadito, le note williamsiane scritte per il Cinema di quel Genio multiforme che è Spielberg. Insomma, Simone Pedroni ha padroneggiato una delle migliori orchestre italiane, e direi planetarie senza pericolo di smentita, che ad oggi può permettersi di suonare-interpretare, senza sbavature alcune, le architetture sinfoniche e altamente contrappuntistiche di uno dei Maestri più Grandi della Film Music e non solo. Perché la Musica di John Williams ha vissuto, vive e vivrà ieri, oggi e domani, al di fuori delle immagini stesse per cui è nata, con una carica espressiva, intimista, emotiva, energica e vitale che possiede pochi eguali all'interno della storiografia musicale. Qui si parla di Capolavori in Note, capolavori che ribadendo le succitate aggettivazioni, Simone Pedroni è, ancora una volta, riuscito a comunicare ai suoi maestri d'orchestra che in un concerto poderoso interpretativamente (non è da tutti e così scontato saper eseguire le musiche williamsiane dal vivo!) e sentimentalmente intenso per la sua durata, hanno letteralmente sconvolto il pubblico in auditorium che di applauso in applauso, continuativo e sempre più elettrizzato, desiderava ascoltare ancora, ancora ed ancora il susseguirsi di capisaldi della musica per film fuoriusciti dall'occhio registico spettacolare e realista al contempo di Steven Spielberg e dal pentagramma eclettico e meravigliosamente unico e speciale di John Williams.

Il corpo e la bacchetta di Pedroni hanno estasiato con la loro vivacità, passionalità e incantata amorevolezza per il suo Williams, tutti in Auditorium, soprattutto i suoi interpreti che gli hanno (e ci hanno) donato con un pathos impeccabile una performance che ha visto scorrere, come i titoli di testa di una pellicola senza tempo e senza pari, le note di opere cine-musicali – perché di vere e proprie Opere compositive ineguagliabili e intramontabili trattasi – quali Lo squalo, Incontri ravvicinati del terzo tipo (esecuzione del pezzo finale “Excerpts” da brivido lungo la schiena e lacrimuccia sul viso), Schindler's List, Prova a prendermi, The Terminal, Lincoln, E.T. (il brano “Adventures on Earth” eseguito e diretto come solo Williams sa dirigerlo e farlo eseguire!), Hook – Capitan Uncino, War Horse, 1941 – Allarme a Hollywood (una potenza di suono degli ottoni da far tremare l'auditorium stesso e come mai sentita nemmeno nella sessione originale della OST o in altri concerti), Il GGG – Il grande gigante gentile, Jurassic Park, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo e I predatori dell'arca perduta. Un concerto stupefacente, reso ancor più indimenticabile dalle strepitose performance solistiche di Luca Santaniello al violino sul tema portante di Schindler's List, di Fausto Ghiazza al clarinetto sul tema “Viktor's Tale” da The Terminal e di Silvio Rossomando al sassofono in “Reflections” da Prova a prendermi. Dulcis in fundo, la versione alternativa e di una delicata bellezza avvolgente del Tema di Marion presente nel quarto film della saga dell'archeologo avventuriero più famoso del Grande Schermo, Indiana Jones, che ha fatto risaltare maggiormente le doti compositive di un autore come Williams più osannato e ricordato per i suoi temi supereroico-fantasy-spaziali che per i suoi Love Themes di una grazia e ricercatezza di raro riscontro in note.   
Come Bis ad un programma già di per sé lungo, come summenzionato, e abbastanza faticoso e periglioso per qualsiasi compagine orchestrale, l'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, non appagata ed energicamente iperattiva, insieme al suo comunicativo Maestro Pedroni visibilmente commosso, hanno eseguito il celeberrimo leitmotiv di Darth Vader da L'impero colpisce ancora – visto che Steven Spielberg e George Lucas sono amici e quindi il buon Steven non si offende dell'intromissione di un brano non appartenente ai suoi film, sempre scritto dall'amico Williams, così come commentato simpaticamente dal Direttore Pedroni davanti ad uno scroscio di applausi incessanti e standing ovation animose – chiudendo uno dei concerti di Film Music più belli e avvincenti al quale ho assistito negli ultimi anni e che ha confermato ulteriormente che questa orchestra milanese ed il suo Direttore e pianista Pedroni dovrebbero quanto prima incidere un album con queste performance clamorose e davvero uniche che supererebbero di gran lunga altre incisioni delle medesime colonne sonore ad opera di orchestre ben più blasonate. Chi ha orecchie per intendere, intenda!!!

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