Reportage del cineconcerto “Bugs Bunny at the Symphony”

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That’s all Folks, Roma Film Music Festival!
Reportage del cineconcerto “Bugs Bunny at the Symphony” presso Auditorium Conciliazione in Roma il 30 – 1 ottobre 2023

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Per la prima volta su suolo capitolino nelle date del 30 settembre e 1 ottobre scorsi, all’interno dello spettacolare programma dell’ancora più ricca seconda edizione del Roma Film Music Festival di Marco Patrignani, sono arrivati i personaggi d’animazione tra i più iconici e indelebili della storia del piccolo e grande schermo, ovvero i Looney Tunes – al secolo Bugs Bunny, Daffy Duck, Willie il coyote, Beep Beep, Taddeo, etc. etc. etc. – accompagnati dalle musiche di fior fior di compositori – Carl Stalling, Milt Franklyn, Christopher Lennertz, Carl Johnson e molti molti altri tra il passato e il presente – che hanno trasformato definitivamente il volto dei corti e pellicole animate della Warner Bros. (e non solo) nella Storia della Settima & Ottava Arte di ieri e di oggi, con uno spettacolo cinemusical-concertistico intitolato “Bugs Bunny at the Symphony”. Non esclusivamente un semplice cine-concerto, bensì un vero e proprio divertissement musical-visivo che travolge gli occhi e le orecchie, fa ridere a crepapelle, singhiozzando allegramente, fa sobbalzare dalle poltrone per i colpi di scena tipicamente slapstick che non tramontano mai dai tempi del Cinema Muto, che strega sonoramente, arrivando a non dimenticarne più, alla conclusiva scritta classica “The End”, ciò che si è veduto su grande schermo e ascoltato dal vivo grazie ad una compagine orchestrale pazzesca in perfetto sync con ogni fotogramma. Uno schermo gigante che l’autorevole Auditorium Conciliazione romano sbatte amorevolmente in faccia, come la tipica torta colma di panna dei film comico demenziali e cartoni animati che fa sempre ridere sguaiatamente, ad un pubblico di tutte le età, grandi e piccini (ovviamente questi ultimi in maggioranza, assai attenti e con quelle grasse risate che inteneriscono), convenuti nelle tre performance in due giornate di un fine settimana ancora pienamente estivo, accolti dalla strepitosa Orchestra Italiana del Cinema, formata da ottanta eccellenti musicisti, diretta dal Maestro George Daugherty, famoso direttore d’orchestra, produttore e ideatore del progetto stesso “Bugs Bunny at the Symphony”, insieme a David Ka Lik Wong.

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Il sessantottenne direttore d’orchestra americano Daugherty, plurinominato agli Emmy e aggiudicatosene uno, nonché altri rinomati riconoscimenti, sul podio di oltre 250 orchestre in tutto il mondo, con una simpatia e destrezza spiritosissime, al pari dei personaggi delle Matte Canzoni (Looney Tunes) o delle Allegre melodie (Merrie Melodies) proiettate sullo schermo, alternando storici cartoni a moderne serie animate in 3D (in special modo le disavventure di Willie il coyote con il saettante e dispettoso Beep Beep a fargliene di ogni per i Grand Canyon), ci spalanca cancellate sonore su pentagrammi di poderosi autori classici e operistici – vedi Richard Wagner, Gioacchino Rossini, Johann Strauss, Frank Liszt, Felix Mendelssohn, Gaetano Donizzetti, Amilcare Ponchielli, Bedřich Smetana o Franz von Suppè – stravolti, rivoltati, adattati e giocosamente oltraggiati dalle menti geniali di Starling e compagnia suonante e componente, che sembrano provenire da un altro pianeta per la mirabolante qualità adattiva e compositiva originale al servizio dei nostri amorevoli e cinici amici animati.

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Ogni nuovo corto sia vecchio che nuovo (quasi una ventina proiettati) in questa sarabanda cineconcertistica davvero imperdibile, sotto il comando di un Daugherty giullaresco e preciso come un burlone missile terra aria – quelli che solitamente fanno esplodere il nostro coyote, sopravvissuto miracolato a vita, incallitamente sempre a caccia dell’uccello corridore stradale –, viene aperto o annunciato in pompa magna dalla celeberrima sigla ‘jingle’ introduttiva composta da Carl Stalling (1891 – 1972), stranoto per le Sinfonie allegre (Silly Symphonies – leggete nostra recensione) della Walt Disney Company dei primi anni trenta, e chiosa con la sigla finale dei Looney Tunes, una riproposizione del brano foxtrot “The Merry-Go-Round Broke Down” del 1937, composto da Cliff Friend e Dave Franklin.

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Questa tipologia di cineconcerti, affabulanti e belli da vedere ma complicatissimi da eseguire, riguardanti soprattutto corti d’animazione sono la riprova provata di quel grande, unico, incredibile e (forse) irripetibile intelletto compositivo di autori quali proprio, in primis, Carl Stalling e il finora non nominato Scott Bradley (quello della concorrente Metro-Goldwyn-Mayer, che realizzò le musiche per le serie di Tom & Jerry). Senza loro e pochi altri quel musicalmente That’s all Folks non avrebbe alcun significato e lo avremmo scordato da molti anni a questa parte. E senza lungimiranti e appassionati ‘uomini di musica’ quali George Daugherty non ne potremmo rigodere.

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Foto ufficiali di Alessandro Fucilla

Foto non ufficiali di Gorka Oteiza

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