Reportage della terza edizione del Festival della Colonna Sonora – Reggio Calabria

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Un lungo abbraccio di colori, essenze e parole
Reportage della terza edizione del Festival della Colonna Sonora – Reggio Calabria dal 7 al 16 settembre 2023

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Solitamente un reportage che si rispetti dovrebbe essere pubblicato a ridosso della conclusione effettiva del Festival, del Concerto, dell’Evento che viene riportato dal giornalista-inviato. Se no si perderebbe l’istantaneità del medesimo e la sua logica fruizione, seppur solo scritta, del lettore incuriosito.  Di rado intercorre molto più tempo tra i suddetti avvenimenti e la pubblicazione del pezzo che li riguarda – come in questo specifico caso: addirittura un mese dal Festival in oggetto –, magari perché chi ne scrive ha avuto qualche inconveniente sia personale che professionale, non è stato particolarmente ispirato da ciò che ha visto e sentito o per strane congiunzioni astrali di natura quasi soprannaturale ha avuto il classico blocco dello scrittore (ovviamente è una battuta; nemmeno così tanto!).

 

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Ecco, chi scrive questo reportage, ossia il sottoscritto Direttore di questa testata web, non rientra in nessuno dei succitati casi, anche se descrivere a parole o nero su bianco ciò che si è vissuto in diverse giornate festivaliere – come in questo frangente – a svariati giorni o settimane di distanza e con plurimi momenti emozionanti, affettivi e conviviali succedutesi, non è mai cosa facile, perché si rischia assai spesso di dimenticare qualcosa di bello e importante o di farne una descrizione troppo sbrigativa e semplicistica. Nel mio caso, la tardiva esposizione della serata concertistica e di premiazione che ha contrassegnato il canto del cigno della terza edizione del Festival della Colonna Sonora di Reggio Calabria – per le due precedenti edizioni vi invitiamo a leggere i nostri articoli nella sezione reportage –, quella del 16 settembre scorso denominata “Gran Galà della Colonna Sonora”, svoltasi presso Piazza Castello di Reggio Calabria, è stata qualcosa che non avrei mai pensato di vivere e di provare nella mia carriera giornalistica e, in primis, nella mia essenza di cultore appassionato di colonne sonore e cinema, quasi sino allo sfinimento o perfino raggiungente l’esagerazione nerd tale da sentirmi come Rocky Balboa – giusto per fare una citazione appropriatamente cinefilo musicale – che sale le scalinate, con i suoi 72 gradini di pietra che si stagliano dinnanzi il Philadelphia Museum of Art di Filadelfia, per l’appunto, in Pennsylvania, a ritmo della fanfara eroico-ginnica di Bill Conti, con quell’enfasi e gioia sportiva senza pari e iconicamente comprovata nell’immaginario collettivo. Ciò esemplifica la potenza della musica applicata alle immagini nella nostra mente (non esclusivamente) di amanti della Fabbrica dei Sogni su Celluloide (oggi Digitale). Sequenze e note che non si scollano più dal cervello per una vita intera, quando entrambe – o sicuramente molto di più le seconde – sono lo zenit dell’Ottava Arte e della sua controparte, la Settima.

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Massimo Privitera riceve il Premio Speciale del Festival della Colonna Sonora

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Ginevra Nervi riceve il Premio Speciale del Festival della Colonna Sonora

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Pivio & Aldo De Scalzi ricevono il Premio Speciale del Festival della Colonna Sonora

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E la prova di cotanta espressione visivo-sonora, difficilmente inscindibile, è stata la terza edizione dell’oramai rinomato e importante nel panorama italico Festival della Colonna Sonora calabrese, che ha deciso, oltre al succitato gran galà concertistico di pentagrammi cine-musicali d’oltreoceano e di casa nostra, varie masterclass, workshop, recital e concerti di musica per immagini  sparsi in differenti location da sogno, storicamente assai rilevanti, in più giorni, di assegnare dei riconoscimenti speciali alla carriera a sei personalità del mondo della composizione per il piccolo e grande schermo e altrettante professioni sempre relazionate alla musica per immagini, ovvero i Maestri John Powell, Ernesto Brancucci alias Ermavilo, Ginevra Nervi, Pivio & Aldo De Scalzi e l’unico ‘non Maestro’ Massimo Privitera, colui che redige questo articolo (per questo l’entusiastica meraviglia alla Rocky di cui sopra e connesso imbarazzo nello scriverne). Trovarsi tra codesti illustri e rilevanti Artisti, chi con celeberrime carriere alle spalle e ancora in essere, sempre brillanti come gli esordi – vedi i compositori John Powell e Pivio & Aldo De Scalzi (L'ispettore ColiandroDiabolikL'ultima volta che siamo stati bambini) –, chi appena affacciatasi all’Ottava Arte con tanto da dire e dimostrare eppure con le idee chiare e illuminanti – la giovanissima e bravissima Ginevra Nervi (L'ultimo pianoFuoco sacro, Shake, Come pecore in mezzo ai lupi) –, chi ricordato postumo per aver magnificato l’Arte del Doppiaggio Canoro in Italia, il compianto Ernesto Brancucci, al secolo Ermavilo, e chi modestamente, come il sottoscritto, in maniera criticamente  giornalistica – torno a ribadire quanto mi destabilizza doverne scrivere io stesso, per questo la tardiva realizzazione di questo pezzo e l’incipit dello stesso – ha dedicato vent’anni (invero molti di più data la mia passione smodata per la Film Music dall’età di 8 anni; ed oggi ne ho ben 51!) alla musica applicata alle immagini con la rivista che state leggendo, dapprima cartacea e dal 2006 definitivamente online (non potete capire quanto mi manchi il nostro autentico bimestrale cartaceo, che ad ogni modo potete scaricare gratuitamente in formato PDF qui; per non dimenticare).

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Durante la serata del Gran Galà della Colonna Sonora si sono potuti vedere in apertura della stessa i video di ringraziamento del Maestro John Powell (la trilogia di Dragon Trainer, la saga di Jason Bourne, Solo – A Star Wars Story e molto altro ancora), non presente per motivi di lavoro, e delle figlie, degne eredi di cotanto padre, Virginia e Lorena Brancucci, purtroppo non in loco causa un infortunio della prima, che hanno ricordato il pregevole, caratteristico e indimenticato operato del genitore Ermavilo, pseudonimo di Ernesto Brancucci (Parma, 23 novembre 1947 – Roma, 11 aprile 2021), paroliere, adattatore testi canzoni, doppiatore, direttore musicale e cantante, onorato in occasione dei 100 anni della Disney, fautore di una miriade di lavori non solo per la Casa di Topolino – nel suo lungo carnet, accreditato anche con i nomi di Mirko Pontrelli, Augusto Giardino o Daniele Viri tra TV e Cinema, pellicole quali Citty Citty Bang Bang, La sirenetta, Nightmare Before Christmas, La bella e la bestia, Il re leone (la voce di Pumbaa), Aladdin, Come d’incanto e Frozen –.

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Da sottolineare – realtà oggettiva dall’elevato rilievo – che per la prima volta nel nostro Bel Paese il compositore britannico John Powell (classe 1963) ed il Maestro Ernesto Brancucci, seppur Questi a più di due anni dalla sua scomparsa, hanno ricevuto un riconoscimento per il loro eccelso lavoro da un Festival che tratta unicamente e seriamente di musica applicata alle immagini, che non è poi così scontato che avvenga in una nazione che ha la tendenza ad ammirare prevalentemente ciò che vi è al di fuori dei propri confini e ricordarsi tardivamente di esaltare ciò che di speciale, unico e straordinario fruisce in casa. E a tal proposito, essendosi premurati di voler dare risalto alla nostra rivista web, prima e sola ufficiale sull’italico suolo da molti anni a questa parte, ringrazio enormemente gli ideatori di questo apprezzabile Festival calabrese, Franco Eco e Alessandro Bagnato, direttore artistico il primo e musicale e organizzativo il secondo, che insieme all’ACMF – Associazione Compositori Musica per Film, hanno voluto conferirmi il Premio summenzionato, cavalcando così l’onda dei festeggiamenti dei 20 anni della mia creatura Colonne Sonore proprio quest’anno (quasi) sul finire; riconoscimento emozionale altissimo che spartisco simbolicamente coi co-fondatori della prima ora della rivista, di cui buona parte non scrivono più, avendo intrapreso altre strade professionali, ossia Pietro Rustichelli, Maurizio Caschetto, Alessio Coatto, Giuliano Tomassacci e la sempre assai compianta Anna Maria Asero, storica prima direttrice del bimestrale cartaceo, che ha lasciato questo mondo troppo presto.

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Il concerto del Gran Galà, alla presenza di un nutrito pubblico particolarmente entusiasta ed elargente ripetuti applausi, eseguito in maniera ineccepibile dall’Orchestra del Teatro F. Cilea di Reggio Calabria, sotto l’appassionata e coinvolgente direzione del maestro Alessandro Bagnato, tracciante un repertorio cine-musicale notissimo, tra presente e passato, di monumenti quali John Williams (il compositore più performato della serata), Hans Zimmer, Ennio Morricone, Alan Menken (Disney docet), Ryuichi Sakamoto e perfino una gradita esecuzione a sorpresa del tema di Diabolik di Pivio & Aldo De Scalzi – leitmotiv che si può benissimo considerare già iconico dopo due film dei Manetti Bros. usciti al cinema ed il terzo in arrivo a breve in sala – ha avuto modo di sfoggiare le virtuose doti interpretative, sull’ampio palco alle spalle della Piazza Castello, del mezzosoprano Cristina Larizza, dell’armonicista Stefano Caccamo, del sassofonista Vittorio Corasaniti, del flautista Alessandro Carere, del chitarrista Antonio Barresi, del simpaticissimo Carlo Aurelio Colico alla ‘musicale’ macchina da scrivere, dei pianisti Graziella Danieli e Andrea Calabrese, della performance dell’ospite d’onore, il famoso cantante e pianista Mario Rosini – il quale ha fatto suoi, con un fascino da crooner alla “Paolo Conte che incontra Stefano Bollani che esegue Burt Bacharach”, pezzi canori filmici di Bacharach stesso e Stevie Wonder –, il tutto coadiuvato dall’attenta regia di Claudio Bagnato, le colorate e vitali coreografie di Mariangela Bagnato e Olena Honcharenko che hanno fatto danzare il grazioso giovanile corpo di ballo dello Shed Studios by Copacabana. La conduzione della serata è stata affidata alla simpatica e istituzionale Eliana Richichi.

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Nondimeno, a parte questa incancellabile serata di pregiate melodie tra le immagini e premi autorevoli a conclusione della terza edizione del Festival della Colonna Sonora, l’elemento (o meglio il sentimento) che ha colpito maggiormente il sottoscritto, cosa che era anche successa con altre modalità nelle mie ospitate alle due passate edizioni, è stato il lungo abbraccio di colori, essenze e parole – da qui il titolo di questo resoconto – riservatomi e regalatomi dagli incantevoli, caratteristici, dialoganti, profumati, assolati, amorevolmente affollati luoghi mediterranei calabri; in primis dalla bellezza favolistico-confidenziale marittima, da mille e una notte, di Scilla che ha accolto, in un delizioso e familiare B&B, dal nome Athena in Via Carmine Pirrotta 1 (così avrete modo di saggiarlo anche voi se vi ci recherete un giorno), me e i miei genitori, Elia e Gesualdo, convenuti per emozionarsi vicendevolmente del riconoscimento di cui sopra attribuitomi, e l’avvenente, acculturata, gioviale e preparatissima, non solo in campo musicale, Ginevra Nervi con la quale ho imbastito chiacchiere infinite sulle serie TV, sul cinema e sulla musica, trovando corrispondenze unitarie non banali, nonché il direttore artistico e amico carissimo Franco Eco che mi ha enucleato saggie e affezionate parole di notte, passeggiando lungo la strada panoramica di una Scilla ‘fiabesco presepe vivente bagnato dalle onde del mar Ionio’. E come non menzionare le prelibatissime e conviviali mangiate tra tante risate e chiacchiere esistenziali, con susseguente divertito tuffo al mare, con i compositori fraterni amici Pivio e Aldo De Scalzi, e la moglie del primo, l’affascinante e raffinata attrice e regista Carmen Giardina.

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Perché, capiate bene, il reale valore di un evento del genere, a prescindere la qualità realizzativa che non è per niente scontata, è l’accoglienza, la gentilezza, l’amichevole compartecipazione e inclusività e la resilienza che superano di gran lunga sfarzi, apparenze e strilloni in pompa magna di famosi Festival ultra titolati che poi, alla fin fine, risultano asettici e distanti. Il Festival della Colonna Sonora è amorevolmente immersivo, con i suoi organizzatori e creatori che profumano di Famiglia, e immerso in luoghi talmente belli e ricchi di essenze di cui il nostro meridione è ricco possidente, regalandone a cuore aperto e altruisticamente ogni singolo pezzo, anche minuscolo ma essenziale, come pochi altri sanno fare al mondo e non soltanto per mero denaro. Checché Mafia, Camorra, Ndrangheta e affini cerchino di distruggere e male lingue sia italiane che al di là dei confini cercano di rimarcare ogni qualvolta si parla di SUD. Il Festival della Colonna Sonora è soprattutto importante proprio per questo motivo appena espresso, oltre alle riconosciute eccellenze realizzative. Quindi grazie ancora una volta per questo lungo abbraccio di colori, essenze e parole…e note! 

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Foto ufficiali di Antonio Sollazzo

Un grazie particolare e sentito dal profondo del cuore a Katya Sapone, Franco Eco, Alessandro Bagnato, Claudio Bagnato, Pivio, Aldo De Scalzi, Ginevra Nervi, John Powell, Fabrizio Mancinelli, Virginia e Lorena Brancucci, Carmen Giardina, i miei genitori Elia e Gesualdo per avermi donato la vita e la passione per la musica e il cinema, e a tutti gli incredibili musicisti e interpreti del Gran Galà concertistico che hanno saputo illuminare di note cinematiche il cielo notturno calabrese.

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