Reportage dell’esecuzione della “Quinta Sinfonia” di Mahler

foto gustav mahler profilo

Mahler, un musicista “letterario”.
Reportage dell’esecuzione della “Quinta Sinfonia” presso l’Auditorium dell’Orchestra Sinfonica di Milano il 4 novembre 2023

Nel 1920, il direttore d’orchestra olandese Joseph Mengelberg, amico di Mahler, organizza ad Amsterdam con la sua Koninklijk Concertgebouworkest un grande Mahler-Fest, quasi dieci anni dopo la scomparsa del grande direttore d’orchestra e compositore austriaco. Sarà la prima esecuzione completa di tutte le sue Sinfonie (ad eccezione della decima all’epoca ancora custodita negli archivi della moglie Anna) e dei suoi Lieder per voce sola e orchestra e segnerà l’inizio di una tradizione che sarà poi ripresa da tanti direttori e istituzioni musicali in futuro.
Oggi, l’Orchestra Sinfonica di Milano compie 30 anni, e per festeggiare questo traguardo importante sceglie di tornare alle origini: al repertorio mahleriano che ha accompagnato in questi anni una delle realtà protagoniste della vita culturale della città. Già a partire dal concerto inaugurale il fondatore dell’Orchestra, Vladimir Delma, scelse la Quinta Sinfonia del compositore viennese. Il Festival Mahler organizzato dall’Orchestra Sinfonica di Milano, che ha animato queste settimane autunnali, rappresenta la prima volta in assoluto in cui l’intera opera del compositore austriaco viene eseguita in Italia, in ordine cronologico e concentrando le esecuzioni in un periodo di sole tre settimane. Si tratta di un’inedita iniziativa musicale volta a festeggiare non solo i primi trent’anni di attività dell’Orchestra Sinfonica di Milano ma anche i primi venticinque anni del Coro Sinfonico di Milano. Tre settimane intere dedicate al repertorio di Gustav Mahler, all’Auditorium di Milano, dal 22 ottobre al 13 novembre 2023, con l’integrale delle Sinfonie e dei Lieder per orchestra del compositore boemo eseguite dall'Orchestra Sinfonica di Milano insieme alle più importanti orchestre sinfoniche italiane, chiamate all'appello per l'occasione: Filarmonica della Scala, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra Spira Mirabilis, Orchestra I Pomeriggi Musicali, Orchestra Regionale della Toscana, Orchestra Giovanile Italiana, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Orchestra della Fondazione Arena di Verona, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento e Filarmonica Arturo Toscanini.

foto gustav mahler seduto

Sabato 4 novembre ad essere protagonista è stata l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, diretta dal Maestro Robert Trevino, nel suo ruolo di direttore ospite principale, regalando al numeroso e attento pubblico in sala un’interpretazione impeccabile: puntuale, coinvolgente, straordinariamente intensa. Un’esecuzione fedele alla partitura, coerente in tutte le sue parti, capace di restituirne la struttura formale mettendone in luce tutti gli elementi, le cellule tematiche, ritmiche, i colori che conferiscono unità a quest’opera straordinaria. Tutte le sezioni orchestrali hanno saputo cogliere lo spirito dell’opera all’interno della sua libera polifonia, del costante sviluppo tematico, del senso di movimento e spinta in avanti che la accompagna in tutte e tre le sezioni.
L’intensità dell’apertura della marcia funebre che richiama alcuni Lieder militari di Mahler come “Revelge” o “Der Tambourg’sell”; il ritmo di marcia che ricorda l’inesorabile scorrere del tempo attraverso la voce dei tromboni che perdendosi nell’amalgama sonora di tutti gli altri strumenti toglieva il fiato, muovendo gli animi e facendo cogliere con chiarezza, a chi ascoltava in sala, cosa intendesse l’autore quando affermava che “la sinfonia è il mondo, non il mondo della vita quotidiana, ma il mondo che si desidera e che si sogna. Deve abbracciare tutto.
Mahler è spesso stato considerato un musicista “letterario”: nutrito di letteratura e filosofia il suo genio musicale ha saputo esprimersi in modo potente e ricco concentrandosi, non a caso, su due generi musicali, il Lieder e la Sinfonia, che hanno mantenuto, nella sua scrittura, un forte legame con la parola. Tutta la sua musica sa parlare all’anima e, per questa ragione forse, ben si lega ad altre forme d’arte, non ultimo il linguaggio cinematografico. Spesso la sua arte ha incontrato il mondo del cinema, arricchendo molte produzioni con la sua profondità emotiva e la capacità di trasmettere intensità drammatica. Il modo in cui Mahler tratta l’orchestra, il suo lirismo, la costruzione di materiale sonoro che evolve, accelera, implode, i suoi crolli e le ascese, rapiscono all’ascolto. Questa caratteristica distintiva della sua musica: la capacità di creare atmosfere e trasportare l'ascoltatore in mondi emotivi complessi si riflette chiaramente in molte colonne sonore cinematografiche del Novecento, dove la musica svolge un ruolo cruciale nel sottolineare e amplificare le emozioni dei personaggi e degli eventi sullo schermo.

Compositori come Max Steiner, che ha contribuito in modo significativo allo sviluppo delle prime colonne sonore cinematografiche, erano profondamente influenzati da Mahler. La sua abilità nel creare temi memorabili e nel sottolineare drammaticamente le scene richiama la maestria di Mahler nell’uso dell’orchestra per esprimere sentimenti e vissuti complessi. Nel corso degli anni ‘40 e ‘50 compositori come Bernard Herrmann hanno portato avanti questa eredità mahleriana, utilizzando la musica in modo strategico per enfatizzare la tensione e l’emozione nei film. Herrmann, basti pensare alle sue collaborazioni con Alfred Hitchcock, ha dimostrato chiaramente come la musica possa essere un elemento narrativo potente, in grado di modellare l’esperienza cinematografica in modi simili a quelli che Mahler perseguiva nella sua musica sinfonica.
L’eco della musica di Mahler si ritrova non solo in grandi classici - in Morte a Venezia Luchino Visconti scelse di inserire l’intimo e struggente “Adagetto”, il quarto movimento che apre la terza e ultima sezione della Quinta Sinfonia, per dare profondità all’atmosfera malinconica e poetica del suo film – ma anche in produzioni recenti – basti pensare ad Howard Shore (Il Signore degli Anelli), il cui debito artistico nei confronti della musica di Mahler, del modo in cui trattava i suoni e costruiva il procedere melodico e armonico delle sue sinfonie, è indubbio.

locandina la perdizione 2

Tornando al concerto di sabato scorso in Auditorium, la direzione di Trevino è stata partecipata, rispettosa della partitura, accompagnata da un gesto chiaro e capace di intrattenere con l’orchestra un dialogo continuo, confermando di essere, a ragione, uno dei più richiesti e apprezzati direttori americani dell’ultima generazione. All’inizio della sua carriera, Trevino è stato assistente di Leif Segerstam con la Filarmonica di Helsinki per il ciclo completo delle sinfonie di Sibelius. I suoi mentori includono anche David Zinman, Michael Tilson Thomas e Louis Langrée, con il quale ha lavorato a stretto contatto durante il suo mandato come direttore associato della Cincinnati Symphony Orchestra. Negli ultimi anni ha saputo ritagliarsi uno spazio tra i più apprezzati direttori ospiti di diverse orchestre, tra cui il Bolshoi con numerosi spettacoli in programma nelle prossime.
Il mio tempo verrà” si dice amasse affermare Mahler, riferendosi alle difficoltà che spesso la sua musica incontrava, e Trevino, alla guida dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI ci ha ricordato come il tempo di Mahler sia davvero oggi, a poco più di cento anni dalla sua scomparsa, pienamente giunto.

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