Reportage del concerto di Tan Dun per la stagione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

foto tan dun bacchetta

La Buddah Passion di Tan Dun a Santa Cecilia

L’esecuzione della “Buddah Passion” di Tan Dun diretta dall’autore il 25 u.s., con repliche il 23 e 24 di codesto mese, rappresenta uno degli appuntamenti più interessanti della stagione 2023/24 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. In realtà l’esecuzione era stata programmata già nel 2019, poi rimandata a causa dell’epidemia di covid e quindi ne salutiamo con grande piacere la sua sontuosa realizzazione.


Tan Dun è arrivato alla notorietà nel 2000 con la scrittura della colonna sonora per il film Crouching Tiger, Hidden Dragon (La Tigre e il Dragone) di Ang Lee, premiata con l’Oscar. Malgrado la raffinatezza delle musiche il film, di chiara taglia hollywoodiana, sconcerta per la sua singolare leggerezza narrativa e mancanza di introspezione. Il musicista cinese ha poi composto la partitura per il film The Banquet di Feng Xiaogang, presentato al Festival di Venezia nel 2006, lavoro di eccelso livello artistico, suggestiva trasposizione orientale dell’Hamlet shakespeareano concepito nell’elegante scenografia e seducente cromatismo di una pièce di ‘Tanztheater’.
Nel suo linguaggio differenti culture musicali si incontrano in un affascinante mosaico dialettico dove vengono spesso impiegati anche elementi naturali come l’acqua (“Concerto for Water Percussion”, 1998, “Paper Concerto”, 2003). Il suo percorso artistico lo vede impegnato anche in lavori commissionati da grandi eventi come nel caso del Logo musicale dei Giochi Olimpici di Pechino (2008) o la “Symphony 1997” (“Heaven, Earth, Mankind”) eseguita nell’ambito dei festeggiamenti in occasione della riunificazione della Repubblica Popolare Cinese con Hong Kong.

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Composta nel 2018 “Buddah Passion” accompagna l’ascoltatore in un affascinante percorso spirituale e musicale composto da sei tappe. Con uno sguardo alle passioni bachiane, la scrittura musicale e il suo testo scritto in cinese, inglese e sanscrito, sono frutto dell’ispirazione trasmessa al compositore dalle incisioni risalenti a un arco di tempo che va dal 4° al 14° secolo presenti nelle grotte di Mongao nella provincia cinese di Gansu. Nei successivi atti viene rappresentata una serie di immagini ispirate all’importanza del perdono e dell’amore e del cammino verso la luce del Nirvana. La scrittura evidenzia la straordinaria capacità di Tan Dun nel fondere in modo suggestivo ed elegante elementi melodici della tradizione popolare cinese con complesse soluzioni armoniche del modernismo occidentale. In particolare, rimandi alla percussività stravinskiana e raffinatissimi interventi di campane cinesi e tubolari che evocano Musorgskij e Schnittke, punteggiano il decorso di una partitura dal tessuto denso e avvolgente che si rapporta con impressionante incisività ed equilibrio ai coinvolgenti passaggi corali. L’imponente organico è costituito da cinque solisti di canto, una danzatrice e solista di pipa, due voci indigene, coro, voci bianche e orchestra.

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Nel quinto atto la preghiera del monaco pellegrino Kongxian, interpretato dalla voce indigena di Batubagen, con dirompente profondità espressiva e poetica accompagnata dagli elevati accenti dello Xiquin (strumento ad arco con due corde), si pone come grande climax della partitura che peraltro al termine del cammino spirituale nel raggiungimento della salvezza della Nirvana purtroppo non evita di scadere in accenti trionfalistici al limite del kitsch.
Tan Dun guida l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in una smagliante esecuzione avvolta in un suono denso e trasparente che illumina in modo magistrale la potente forza narrativa della sua scrittura, in perfetta simbiosi con il Coro e le Voci Bianche guidate in modo magistrale da Andrea Secchi e con la danzatrice e solista di pipa Han Yan.

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Eccellente anche la prestazione dei solisti di canto, il soprano Candice Chung, il mezzosoprano Honni Wu, il tenore Yi Li, il baritono Elliot Madore, le voci indigene Jiangfan Yong e Batubagen per una memorabile serata di grande musica.
Segnaliamo per tutti gli appassionati dell’universo musicale di Tan Dun la registrazione discografica  della partitura  diretta dall’autore pubblicata dal Label Decca in doppio album (485 4221)

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Un ringraziamento speciale a Daniele Battaglia per la sua sempre carina disponibilità e cortesia

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