Addio Maurice Jarre

compositore_maurice_jarre.jpgIl mondo della musica cinematografica piange oggi la scomparsa di uno dei suoi massimi alfieri: il compositore francese Maurice Jarre è morto all'età di 84 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro. Il musicista, tre volte premio Oscar, è entrato nella storia della musica da film grazie soprattutto alle sue storiche colonne sonore per i grandi film epici di David Lean, in particolare Il dottor Zivago (1964) e Lawrence d'Arabia (1962). Durante il corso della sua rinomata carriera, Jarre ha prestato servizio per oltre 150 pellicole ed ha lavorato con grandi registi come Alfred Hitchcock, John Huston, Luchino Visconti, John Frankenheimer. Poetiche melodie tardoromantiche, trascinanti leitmotiv epici e sperimentalismi elettronici hanno contraddistinto la vita musicale del compositore francese Maurice Jarre, colui che ha dato voce sonora alle immagini di celebri film quali Lawrence d’Arabia, Il dottor Zivago, la miniserie Gesù di Nazareth e Ghost.
Il leggendario autore di tante colonne sonore che hanno lasciato il segno nell’Ottava Arte si è spento il 29 marzo all’età di 84 anni nella sua casa di Los Angeles, California, dopo un’estenuante lotta contro un tumore. Il triste annuncio è stato dato alla stampa dal figlio Jean-Michel Jarre, noto come uno dei maggiori pionieri della musica rock elettronica e dall’altro figlio, lo sceneggiatore cinematografico Kevin Jarre. Era da molti anni che Maurice Jarre combatteva con la sua grave malattia, per questo si era allontanato dalle scene cinemusicali, tranne per qualche sporadica occasione in cui ha eseguito le sue famose musiche dal vivo in concerto.
Nato a Lione, in Francia, il 13 settembre 1924 Jarre a diciassette anni decide di dedicarsi alla sua passione più grande, la musica, e lo fa da autodidatta in un complesso di musica leggera. Solo più tardi compirà degli studi seri presso il Conservatorio di Parigi. La sua attività musicale lo vede dapprima direttore d’orchestra, organizzatore di eventi musicali e compositore di musiche di scena per balletti e la radio francese, poi dal 1951 dedicarsi esclusivamente alla composizione di colonne sonore, lavoro che gli permette di avere presto fama mondiale. Conosciuto nella Settima Arte grazie al sodalizio con il regista Georges Franju, che è stato il primo a introdurlo nel magico mondo della celluloide, collabora successivamente con diversi registi della Nouvelle Vague, come Resnais, Demy e Mocky. Il periodo più rigoglioso dal punto di vista creativo nella vita lavorativa di Jarre è quello del già citato sodalizio con Franju per film quali La fossa dei disperati (La tete contre les murs, 1958), Occhi senza volto (Les yeux sans visage, 1960), Piena luce sull’assassino (Pleins feux sur l’assassin,1960) o Il delitto di Teresa Desqueyroux (Thérèse Desqueyreoux, 1962) dove il compositore francese sperimenta in misura notevole raggiungendo ottimi risultati: valzer malinconici, archi accorati e stranianti melodie con un pizzico di struggente  dolcezza. Ma è soprattutto la creazione di valzer lenti o veloci di profonda melanconia e trattenuta vivacità che Jarre predilige e cura con estrema grazia in tutte le sue partiture congiunte ai film degli anni ’60, particolarità che lo lega molto allo stile melodico leitmotivico dei suoi illustri colleghi compositori francesi degli anni precedenti. Anche se il tratto distintivo di Jarre è quello della melodia appassionata e timidamente repressa pur nella sua ricca apertura sinfonica per grande orchestra, Hollywood lo nota e lo chiama a sé per film epici e bellici: il 1962 è l’anno in cui il regista Darryl F. Zanuck lo richiede per commentare e adattare una marcia composta dal cantante Paul Anka per il film Il giorno più lungo (The Longest Day) e in cui nasce il lungo sodalizio con il regista David Lean. Lawrence d’Arabia  è la prima partitura che crea la loro unione e porta Jarre a ricevere l’Oscar per le migliori musiche, uno score energicamente epico, dalle molteplici coloriture orchestrali e che allontana il compositore francese dai suoi precedenti lavori intimisti per le pellicole Made in France.
La partitura premio Oscar di Lawrence d’Arabia apre le porte di Jarre a tante collaborazioni con autori americani in cui l’utilizzo di grandi orchestre e cori la fanno da padrone. Continua il sodalizio con Lean per la nota colonna sonora de Il dottor Zivago (Doctor Zivago, 1965) di cui non dimentichiamo il famoso “Tema di Lara” e secondo Oscar alle migliori musiche, Grand Prix (Id. – 1967) di John Frankenheimer, I professionisti (The Professionals, 1967) di Richard Brooks, Parigi brucia? (Paris brule-t’il?, 1968) di René Clément, Topaz (Id. – 1969) di Alfred Hitchcock, La caduta degli dei (1969) di Luchino Visconti, nuovamente Lean con La figlia di Ryan (Ryan’s Daughter, 1970), Una stagione all’inferno (1971) di Nelo Risi, L’uomo che volle farsi re (The Man Who Would Be King, 1976) di John Huston, la miniserie Gesù di Nazareth (1976) di Franco Zeffirelli.
Gli anni ’80 vedono Jarre trasferirsi a Londra e continuare a musicare film americani ed europei con un largo uso sinfonico dell’orchestra e il solo utilizzo di elementi elettronici sperimentali, o perfino la combinazione di entrambi, come in pellicole quali Un anno vissuto pericolosamente (The Year of Living Dangerously, 1982), Witness – Il testimone (Witness, 1984) ambedue di Peter Weir con cui nasce un nuovo sodalizio, e di nuovo Lean con Passaggio in India (Passage to India, 1984) per il quale Jarre si aggiudica il terzo Oscar per le migliori musiche: musiche dalla forte influenza tardoromantica con un leitmotiv omaggiante le sonorità rotiane per Fellini.
compositore_maurice_jarre2.jpgIl suo sperimentare tra classicismo sinfonico ed elettronica pura lo si trova ancora negli scores di Mad Max oltre la sfera del tuono (Mad Max Beyond Thunderdome, 1985) di George Miller, Attrazione fatale (Fatal Attraction, 1987) di Adrian Lyne, L’attimo fuggente (Dead Poets Society, 1989) di Peter Weir, Ghost – Fantasma (Ghost, 1990) di Jerry Zucker, colonna sonora maggiormente nota per la canzone “Unchained Melody” che per la sua partitura, Il profumo del mosto selvatico (Walk in the Clouds, 1995) di Alfonso Arau, Verso il sole (Sunchaser, 1996) di Michael Cimino e l’ultima sua OST per il grande schermo, Sognando l’Africa (I Dreamed of Africa, 2000) di Hugh Hudson.
Jarre ha vinto diversi premi, tra cui 4 Golden Globes, 1 Grammy, 2 Bafta e 3 ASCAP, oltre ai tre Oscar succitati. Lo scorso febbraio il compositore francese ha ricevuto l'Orso d'Oro alla carriera durante l'ultimo Festival del Cinema di Berlino.

 

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