Addio Leonard Rosenman

leonard_rosenman.jpgIl compositore americano Leonard Rosenman, vincitore di due premi Oscar per le colonne sonore dei film Barry Lyndon e Questa terra è la mia terra e autore delle musiche per leggendarie pellicole con James Dean come La valle dell'Eden e Gioventù bruciata, è morto al Motion Picture and Television Hospital di Hollywood all'età di 84 anni. Da tempo sofferente di demenza frontetemporale, il celebre musicista è stato stroncato da un attacco cardiaco, ha detto la moglie Judie Gregg Rosenman, annunciando la scomparsa avvenuta ieri sera, martedì 4 marzo. Nel corso di una carriera di compositore lunga 46 anni, Rosenman ha scritto le colonne sonore per un centinaio di film, iniziata con le musiche per La valle dell'Eden (1955) di Elia Kazan. In aggiunta ai due Oscar per Barry Lyndon (1975) del regista Stanley Kubrick e Questa terra è la mia terra (1976) di Hal Ashbey, conquistò due nomination dell'Academy Awards per La foresta silenziosa (1983) e Star Trek IV: rotta verso la Terra (1986). Rosenman ha scritto le musiche, tra gli altri film, anche di L'inferno è per gli eroi (1962), Viaggio allucinante (1966), Un uomo chiamato cavallo (1970), L'altra faccia del pianeta delle scimmie (1970), Il signore degli anelli (1978) e Robocop 2 (1990). Ha composto molto anche per la tv, scrivendo le musiche per le serie Ai confini della realtà, Falcon Crest, Lo straniero e Nero Wolfe. Rosenman fu uno dei primi, forte dei suoi studi con Schoenberg e Dallapiccola, a introdurre la tecnica seriale e dodecafonica nel soundtrack hollywoodiano (vedi La Tela del ragno - The Cobweb).
Nato a New York il 7 settembre 1924, Leonard Rosenman studiò composizione con Arnold Schoenberg e Roger Sessions e quindi si perfezionò con il compositore italiano Luigi Dallapiccola a Tanglewood, nel Massachusetts. Si accostò al cinema nella metà degli anni Cinquanta, grazie all'amicizia che lo legava all'attore James Dean, al quale, dopo la sua morte, Rosenman dedicò una biografia. Esordì con film di successo e questo portò l'invidia di molti suoi affermati colleghi, che lo criticarono soprattutto per la maniera troppo intellettuale di concepire una partitura cinematografica. Anti-tradizionalista per natura, ma al tempo stesso rispettoso della coloritura classica - notevole il suo apporto da arrangiatore su musica preesistente - Rosenman è riuscito come pochi a sviluppare l'immagine attraverso la musica, distinguendone la dimensione e al tempo stesso, grazie a vibranti cariche ed effetti sonori, la praticità del racconto.

 

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