27 Feb2012
Com’è bello far l’amore
Bruno Zambrini/AA.VV.
Com’è bello far l’amore (2012)
EMI/GDM 2095
15 brani (7 canzoni + 8 di commento) – durata: 49’40”
Fausto Brizzi fin dalla sua opera prima come regista, Notte prima degli esami (2006), è stato un grande compilatore di canzoni di strasuccesso per le sue commedie giovanilistiche e non, ed ha stabilito un forte sodalizio con il veterano compositore di tantissime comiche nostrane, Bruno Zambrini (nel suo carnet molti Fantozzi e cinepanettoni, di cui Brizzi è stato uno degli sceneggiatori!). Dopo il citato Notte prima degli esami, il suo seguito Notte prima degli esami - oggi (2007), EX (2009), il dittico Maschi contro femmine (2010) e Femmine contro maschi (2011), ecco giungere la sesta collaborazione cinemusicale tra il 43enne Brizzi e il compositore Zambrini (Francavilla al Mare, 1935) con la commedia in 3D Com’è bello far l’amore (interpreti Fabio De Luigi, Claudia Gerini e Filippo Timi). Zambrini che ha ricevuto due nomination per la miglior colonna sonora ai David di Donatello proprio con due film firmati da Brizzi, Notte prima degli esami e EX, per questa vicenda di una coppia in crisi sessuale aiutata da un porno divo scrive uno score frizzantino, delicato e citazionista. Il compositore, musicista e discografico Zambrini, che ha portato al successo diversi cantanti italiani, tra cui Gianni Morandi, Patty Pravo, Mina e Domenico Modugno, ci tiene a sottolineare l’aspetto più emotivo, al di là dell’argomento scabrosamente ironico del film (però, pur sempre di amore si parla!), aprendo l’album con la bella canzone che prende il titolo dalla pellicola, affidata alla morbida, matura e avvolgente voce di Patty Pravo, la quale canta intimamente questi versi iniziali << Com’è bello far l’amore con te, per un attimo, in quell’attimo morire, e capire, dopo questa vita, cosa ci sarà, spero solamente ancora amore >> che sfiderei chiunque a non sentire propri, se si è stati almeno una volta nella vita innamorati sul serio! Il resto delle canzoni sono un succedersi di hit dove la parola sesso la fa da padrone e gli ammiccamenti sono sempre dietro l’angolo: l’intramontabile disco music fine anni ’70 “Love is in the Air” di John Paul Young, la cover di un pezzo anni ’40 “Perhaps Perhaps Perhaps” delle trasgressive e sensuali The Pussycat Dolls, il rock techno dei Five, “Everybody Get Up”, il ballabile disco odierno, scritto da Zambrini e interpretato dagli AP Beat, “Tridimensional Sex”, un altro brano da discoteca “Sex Stronger Than Love” di Riccardo III e Sylvia Piacenza, chiudendo in bellezza con la canzone che ha dato il titolo, pescando tra i suoi versi, al film: la mitica “Tanti auguri” della ineguagliabile Raffaella Carrà.
Le musiche originali, presenti nella seconda metà del CD, aprono le danze con una dolce melodia parigina vecchio stile - d’altronde il titolo del brano in questione dice tutto - “Fratelli Lumière”, proseguendo su linee leitmotiviche seriose e distinte (“Cinema d’autore”) con un uso attento dell’Orchestra Sinfonica Universale Italiana diretta da Francesco Marchetti (autore delle orchestrazioni insieme a Zambrini), in cui nella seconda parte del brano compare un tema per pianoforte drammaticamente intimo e melanconico. Svolazzante con i suoi fiati in primo piano e in linea con lo stile da commedia popolare italica del suo compositore, il tema “L’arrivo di Max” ci fa conoscere il porno divo che sconvolgerà la vita della placida coppia di protagonisti, “La prima volta” cede allo struggersi dell’animo umano con il suo leit-motiv per piano, synth, archi e chitarra acustica, “Facciamo l’amore” è un tema suadente, scivoloso e caldo come solo il fare sesso può richiederlo (e poi quel sax finale languido ne è la prova del nove!), “Noi” altro non è che la versione strumentale della canzone di Patty Pravo che apre l’album, con un finale a sorpresa: uno swingato old fashion. “Ti amo ancora” apre uno spiraglio di amorevole dolcezza nella coppia del film con quel suo tema dapprima mesto e poi gloriosamente aperto sul finire. La colonna sonora si chiude con “Jazzando” che dal titolo sembrerebbe mostrare tutto il suo lato jazz, ma che ad un tratto si tramuta in un pezzo beat atmosferico e soffice ultramoderno.
Bruno Zambrini da buon ideatore di canzoni di successo e musiche orecchiabilissime è un Maestro nel creare leit-motiv di grande appeal e il suo sodalizio con Fausto Brizzi ne è una, se davvero ce ne fosse stato ancora bisogno, ulteriore dimostrazione.