14 Lug2014
Duo Gazzana
Duo Gazzana (2014)
Natascia Gazzana, violino - Raffaella Gazzana, piano
Schnittke, Poulenc, Silvestrov, Walton, Dallapiccola
CD ECM new series 2356 4810894
11 brani – durata: 63’ 52”
Dopo il successo del primo cd pubblicato dalla ECM nel 2011 con lavori di Takemitsu, Silvestrov, Hindemith e Janacek il Duo Gazzana firma ora per lo stesso label tedesco un’ulteriore registrazione dedicata a compositori del ventesimo secolo, di cui in particolare Schnittke, Walton e Silvestrov, con una vita artistica intensamente legata al grande schermo. In questo senso precedenza assoluta ad Alfred Schnittke (1934 – 1998) che ha firmato ben sessanta colonne sonore per registi russi di grande rilievo, da Alexander Mittà ad Andreij Chrzanovskij fino a Larisa Šepit'ko ed Elem Klimov. Diverse sue scritture per il cinema sono state oggetto di arrangiamento per l’esecuzione in sala da concerto e di registrazioni discografiche con l’orchestra Rundfunk-Sinfonieorchester Berlin guidata dal Maestro Frank Strobel, pubblicate dalle case CPO e Capriccio e puntualmente recensite sulle nostre pagine.
Il brano contenuto nel presente CD, la “Suite im alten Stil”, composta nel 1972, assume una valenza particolare nella storia dell’ottava arte in quanto scrittura basata su brani tratti dalle musiche di due ragguardevoli lavori firmati da Elem Klimov, L’avventura di un dentista (Mosfilm, 1965) e Sport, Sport, Sport (Mosfilm, 1970). La partitura è intesa come un pastiche musical che in un certo senso richiama la “Suite Holberg” di Grieg dove il compositore, lontano da ogni accademico arrangiamento, si diletta a manipolare con eleganti dissonanze temi dell’universo barocco.
L’avventura di un dentista, è un film dai sottili accenti ironici e provocatori, dove una figura (il dentista) si fa apprezzare dai pazienti per le sue straordinarie doti che gli consentono l’estrazione di denti in assenza di dolore. L’ambiente medico è sconvolto e mosso in un mix d’invidia e ideologia, cerca di isolarlo non accettando che un singolo possa emergere per le sue qualità dal piatto grigiore della quotidiana routine lavorativa.
Il film si apre con il bellissimo “Mashas Lied: Tempo di Valse” (Canzone di Masha), una song scritta e cantata da Novella Matveyeva e successivamente orchestrata da Schnittke per la Suite da concerto del soundtrack.
Dalla Suite della colonna sonora i temi barocchi dei brani “Gloria: Maestoso” e “Fruehling” vengono ripresi e arrangiati rispettivamente nel primo (“Pastorale”) e nel secondo movimento (“Ballett”) della “Suite im alten Stil”.
L’idea di Schnittke era quella di creare un singolare incontro fra mondo barocco e un moderno eroe vittima dell’invidia e della perfidia umana.
Il montaggio nel film risulta peraltro alquanto precario e la musica intende rimanere un atmosferico sottofondo.
Al contrario, perfettamente montata, di grande incisività e forte impatto emotivo, risulta la partitura composta per il film documentario Sport, Sport, Sport. Il lavoro illustra e anticipa una grande piaga del nostro tempo che già allora, alla fine degli anni sessanta, si delineava all’orizzonte, la distorsione dell’universo sportivo derivante da un agonismo esasperato ai limiti del lecito in particolare nelle competizioni internazionali con l'utilizzo di metodi di allenamento estremi e di abnormi pressioni sugli atleti. Lo sport è simbolo di lotta e passioni mentre gli stadi si trasformano sempre più in luoghi scenografici dove si muovono l’azione perversa del male, esaltazioni idolatriche e striscianti tensioni fra nazioni. La sequenza finale possiede una dirompente e, per l’allora regime sovietico, sovversiva forza metafisica. Un contrappunto bachiano guidato da un impetuoso ritmo di taglio jazzistico avvolge i versi pronunciati dalla grande poetessa dissidente Bella Achmadulina che accompagnano il campione olimpico Abebe Bikila mentre solitario si avvia alla conquista di una meta invisibile…
La Fuga di taglio bachiano rappresenta il segreto Leitmotiv del soundtrack e viene presentata in una suggestiva chiave jazzistica dagli eleganti contenuti ritmici e timbrici cui il compositore conferisce un singolare accento straniante. Nel soundtrack la troviamo nel primo (“Titelmusik – Interview” ) e nel sesto brano (“Der moderne Sport: Training – Sieger – Finale. Allegro molto – Andante”) e il suo tema viene rielaborato da Schnittke per il quarto movimento (“Fuge”) della “Suite im alten Stil”. Il suggestivo tema barocco del terzo brano “Menuett” viene ripreso nel terzo movimento della Suite che assume lo stesso titolo mentre quello sognante e poetico introdotto dal piano e poi ripreso dall’oboe del quinto brano “Schlachtenbummler: Menuett – Fuge – Allegro” – presente anche nel quarto brano “Pantomime: Allegretto” delle musiche composte per L’avventura di un dentista - percorre il quinto e ultimo movimento della Suite “Pantomime” quasi a suggerire l’anelito di un sogno di uno sport pulito e leale da elevare a una forma d’arte.
Le note contenute nel libretto che accompagna il CD evidenziano solo uno sbrigativo richiamo a Elem Klimov senza peraltro menzionare i titoli dei suoi film e omettendo inoltre di evidenziare l’utilizzo da parte delle Sorelle Gazzana dell’edizione critica della partitura edita dal violoncellista Prof. Alexander Ivashkin (1948 – 2014) stretto amico di Schnittke, in collaborazione del musicologo Gavin Dixon e pubblicata dalla Compozitor Publishing House di San Pietroburgo.
Le interpreti tengono a sottolineare di aver visto ripetutamente i due film di Klimov nel corso del loro studio della partitura, un fatto che sicuramente si riflette in un approccio di profonda intensità espressiva dagli accenti severi e romanticizzanti.
Con il loro formidabile duettare in una straordinaria compenetrazione spirituale e intellettuale, le due soliste dischiudono nuove dimensioni interpretative, in raccolta introspezione e lontano da una convenzionale lettura poggiante su esibizionismi e frivole leggerezze.
Un grande impegno intellettuale ed espressivo percorre anche la loro interpretazione dei brani di Silvestrov e Walton. Silvestrov, compositore ucraino inizialmente appartenente all’“Avanguardia di Kiev” è inviso negli anni sessanta al regime sovietico, come del resto ogni artista non conforme alla linea estetica real-socialista. A partire dalla metà degli anni settanta egli si orienta verso la sobrietà di un linguaggio meno radicale di taglio post-moderno percorso da forte tensione interiore che egli denomina ‘stile metaforico’, proiettato in una dimensione atemporale, capace di coniugare in modo suggestivo sognanti echi romantici e raffinate sfumature timbriche di impronta impressionista. Nel campo dell’ottava arte egli è legato a una stretta collaborazione con la regista Kira Muratova, anch’essa ucraina.
Ricordiamo in particolare le partiture per i suoi film Motivi Checoviani (2002), L’accordatore (2004), Melodie per organetto (2009) e Eterno ritorno (2012). Il brano “Hommage a J.S.Bach “ presentato nel CD è stato composto da Silvestrov nel 2009 su invito di Gidon Kremer e dell’Accademia di Kronberg nell’ambito di un complesso lavoro di trascrizioni bachiane dedicate all’arte del pianista Glenn Gould, cui hanno contribuito con proprie nuove partiture anche altri rilevanti compositori fra cui Leonid Desyatnikov, Giya Kancheli, Alexander Raskatov e Raminta Šerkšnytė.
Con la loro formidabile interiorizzazione e forza espressiva Natascia e Raffaella trasportano l‘ascoltatore nel breve ma intenso percorso attraverso le avvolgenti atmosfere sospese, ondeggianti, incantate e visionarie dell‘universo sonoro del grande musicista ucraino in cui si muovono singolari interiezioni con citazioni bachiane che subiscono eleganti e dissonanti trasformazioni.
Un intenso rapporto personale e artistico lega le due musiciste al compositore ucraino che ha recentemente completato una partitura per violino e pianoforte, loro dedicata e che verrà presto eseguita in concerto.
William Walton (1902 – 1983) grande compositore britannico spesso considerato fuori tempo e rimasto legato ai canoni e alle tradizioni del XIX secolo, smentisce questo pregiudizio in modo deciso con la splendida “Toccata“ per violino e pianoforte composta nel 1923 che nella sua sfumata veste neo-classica si presenta come una meditazione dalle lunghe linee armoniche percorsa da una forte tensione interiore, forza narrativa e dissonanti contrasti atmosferici. Con la loro imponente interpretazione, carica di pathos, forte interiorizzazione e formidabile padronanza strumentale le due sorelle rendono piena giustizia a una partitura di grande rilievo e ingiustamente poco conosciuta.
Rilevante l‘attività svolta dal compositore britannico anche per il grande schermo e in particolare con le imponenti colonne sonore scritte per le trasposizioni dei drammi sheakespeariani Enrico V (1944), Amleto (1948) e Riccardo III (1955) firmate da Laurence Olivier.
Una spiritosa, sottile ed elegante carica ironica coniugata a evidenti manierismi stravinskiani caratterizzano la "Sonata" per violino e pianoforte di Francis Poulenc (1899 – 1963) eseguita in prima mondiale da Ginette Neveu il 21 giugno del 1943 e dedicata alla memoria di Garcia Lorca.
La partitura viene affrontata con straordinario impegno intellettuale, pulsante energia e in un virtuosismo elegante, mai plateale o debordante per un‘interpretazione che tende a trascenderne l‘intrinseco carattere spavaldo e ameno.
Completano il CD i nostalgici e introversi rimandi al mondo barocco della "Tartiniana Seconda",
divertimento per violino e pianoforte di Luigi Dallapiccola (1904 – 1975).
Grande realizzazione discografica, imperdibile per tutti gli amanti della grande musica e per quanti vogliano compiere un suggestivo viaggio nell'universo musicale del ventesimo secolo.
Natascia Gazzana, violino - Raffaella Gazzana, piano
Schnittke, Poulenc, Silvestrov, Walton, Dallapiccola
CD ECM new series 2356 4810894
11 brani – durata: 63’ 52”
Dopo il successo del primo cd pubblicato dalla ECM nel 2011 con lavori di Takemitsu, Silvestrov, Hindemith e Janacek il Duo Gazzana firma ora per lo stesso label tedesco un’ulteriore registrazione dedicata a compositori del ventesimo secolo, di cui in particolare Schnittke, Walton e Silvestrov, con una vita artistica intensamente legata al grande schermo. In questo senso precedenza assoluta ad Alfred Schnittke (1934 – 1998) che ha firmato ben sessanta colonne sonore per registi russi di grande rilievo, da Alexander Mittà ad Andreij Chrzanovskij fino a Larisa Šepit'ko ed Elem Klimov. Diverse sue scritture per il cinema sono state oggetto di arrangiamento per l’esecuzione in sala da concerto e di registrazioni discografiche con l’orchestra Rundfunk-Sinfonieorchester Berlin guidata dal Maestro Frank Strobel, pubblicate dalle case CPO e Capriccio e puntualmente recensite sulle nostre pagine.
Il brano contenuto nel presente CD, la “Suite im alten Stil”, composta nel 1972, assume una valenza particolare nella storia dell’ottava arte in quanto scrittura basata su brani tratti dalle musiche di due ragguardevoli lavori firmati da Elem Klimov, L’avventura di un dentista (Mosfilm, 1965) e Sport, Sport, Sport (Mosfilm, 1970). La partitura è intesa come un pastiche musical che in un certo senso richiama la “Suite Holberg” di Grieg dove il compositore, lontano da ogni accademico arrangiamento, si diletta a manipolare con eleganti dissonanze temi dell’universo barocco.
L’avventura di un dentista, è un film dai sottili accenti ironici e provocatori, dove una figura (il dentista) si fa apprezzare dai pazienti per le sue straordinarie doti che gli consentono l’estrazione di denti in assenza di dolore. L’ambiente medico è sconvolto e mosso in un mix d’invidia e ideologia, cerca di isolarlo non accettando che un singolo possa emergere per le sue qualità dal piatto grigiore della quotidiana routine lavorativa.
Il film si apre con il bellissimo “Mashas Lied: Tempo di Valse” (Canzone di Masha), una song scritta e cantata da Novella Matveyeva e successivamente orchestrata da Schnittke per la Suite da concerto del soundtrack.
Dalla Suite della colonna sonora i temi barocchi dei brani “Gloria: Maestoso” e “Fruehling” vengono ripresi e arrangiati rispettivamente nel primo (“Pastorale”) e nel secondo movimento (“Ballett”) della “Suite im alten Stil”.
L’idea di Schnittke era quella di creare un singolare incontro fra mondo barocco e un moderno eroe vittima dell’invidia e della perfidia umana.
Il montaggio nel film risulta peraltro alquanto precario e la musica intende rimanere un atmosferico sottofondo.
Al contrario, perfettamente montata, di grande incisività e forte impatto emotivo, risulta la partitura composta per il film documentario Sport, Sport, Sport. Il lavoro illustra e anticipa una grande piaga del nostro tempo che già allora, alla fine degli anni sessanta, si delineava all’orizzonte, la distorsione dell’universo sportivo derivante da un agonismo esasperato ai limiti del lecito in particolare nelle competizioni internazionali con l'utilizzo di metodi di allenamento estremi e di abnormi pressioni sugli atleti. Lo sport è simbolo di lotta e passioni mentre gli stadi si trasformano sempre più in luoghi scenografici dove si muovono l’azione perversa del male, esaltazioni idolatriche e striscianti tensioni fra nazioni. La sequenza finale possiede una dirompente e, per l’allora regime sovietico, sovversiva forza metafisica. Un contrappunto bachiano guidato da un impetuoso ritmo di taglio jazzistico avvolge i versi pronunciati dalla grande poetessa dissidente Bella Achmadulina che accompagnano il campione olimpico Abebe Bikila mentre solitario si avvia alla conquista di una meta invisibile…
La Fuga di taglio bachiano rappresenta il segreto Leitmotiv del soundtrack e viene presentata in una suggestiva chiave jazzistica dagli eleganti contenuti ritmici e timbrici cui il compositore conferisce un singolare accento straniante. Nel soundtrack la troviamo nel primo (“Titelmusik – Interview” ) e nel sesto brano (“Der moderne Sport: Training – Sieger – Finale. Allegro molto – Andante”) e il suo tema viene rielaborato da Schnittke per il quarto movimento (“Fuge”) della “Suite im alten Stil”. Il suggestivo tema barocco del terzo brano “Menuett” viene ripreso nel terzo movimento della Suite che assume lo stesso titolo mentre quello sognante e poetico introdotto dal piano e poi ripreso dall’oboe del quinto brano “Schlachtenbummler: Menuett – Fuge – Allegro” – presente anche nel quarto brano “Pantomime: Allegretto” delle musiche composte per L’avventura di un dentista - percorre il quinto e ultimo movimento della Suite “Pantomime” quasi a suggerire l’anelito di un sogno di uno sport pulito e leale da elevare a una forma d’arte.
Le note contenute nel libretto che accompagna il CD evidenziano solo uno sbrigativo richiamo a Elem Klimov senza peraltro menzionare i titoli dei suoi film e omettendo inoltre di evidenziare l’utilizzo da parte delle Sorelle Gazzana dell’edizione critica della partitura edita dal violoncellista Prof. Alexander Ivashkin (1948 – 2014) stretto amico di Schnittke, in collaborazione del musicologo Gavin Dixon e pubblicata dalla Compozitor Publishing House di San Pietroburgo.
Le interpreti tengono a sottolineare di aver visto ripetutamente i due film di Klimov nel corso del loro studio della partitura, un fatto che sicuramente si riflette in un approccio di profonda intensità espressiva dagli accenti severi e romanticizzanti.
Con il loro formidabile duettare in una straordinaria compenetrazione spirituale e intellettuale, le due soliste dischiudono nuove dimensioni interpretative, in raccolta introspezione e lontano da una convenzionale lettura poggiante su esibizionismi e frivole leggerezze.
Un grande impegno intellettuale ed espressivo percorre anche la loro interpretazione dei brani di Silvestrov e Walton. Silvestrov, compositore ucraino inizialmente appartenente all’“Avanguardia di Kiev” è inviso negli anni sessanta al regime sovietico, come del resto ogni artista non conforme alla linea estetica real-socialista. A partire dalla metà degli anni settanta egli si orienta verso la sobrietà di un linguaggio meno radicale di taglio post-moderno percorso da forte tensione interiore che egli denomina ‘stile metaforico’, proiettato in una dimensione atemporale, capace di coniugare in modo suggestivo sognanti echi romantici e raffinate sfumature timbriche di impronta impressionista. Nel campo dell’ottava arte egli è legato a una stretta collaborazione con la regista Kira Muratova, anch’essa ucraina.
Ricordiamo in particolare le partiture per i suoi film Motivi Checoviani (2002), L’accordatore (2004), Melodie per organetto (2009) e Eterno ritorno (2012). Il brano “Hommage a J.S.Bach “ presentato nel CD è stato composto da Silvestrov nel 2009 su invito di Gidon Kremer e dell’Accademia di Kronberg nell’ambito di un complesso lavoro di trascrizioni bachiane dedicate all’arte del pianista Glenn Gould, cui hanno contribuito con proprie nuove partiture anche altri rilevanti compositori fra cui Leonid Desyatnikov, Giya Kancheli, Alexander Raskatov e Raminta Šerkšnytė.
Con la loro formidabile interiorizzazione e forza espressiva Natascia e Raffaella trasportano l‘ascoltatore nel breve ma intenso percorso attraverso le avvolgenti atmosfere sospese, ondeggianti, incantate e visionarie dell‘universo sonoro del grande musicista ucraino in cui si muovono singolari interiezioni con citazioni bachiane che subiscono eleganti e dissonanti trasformazioni.
Un intenso rapporto personale e artistico lega le due musiciste al compositore ucraino che ha recentemente completato una partitura per violino e pianoforte, loro dedicata e che verrà presto eseguita in concerto.
William Walton (1902 – 1983) grande compositore britannico spesso considerato fuori tempo e rimasto legato ai canoni e alle tradizioni del XIX secolo, smentisce questo pregiudizio in modo deciso con la splendida “Toccata“ per violino e pianoforte composta nel 1923 che nella sua sfumata veste neo-classica si presenta come una meditazione dalle lunghe linee armoniche percorsa da una forte tensione interiore, forza narrativa e dissonanti contrasti atmosferici. Con la loro imponente interpretazione, carica di pathos, forte interiorizzazione e formidabile padronanza strumentale le due sorelle rendono piena giustizia a una partitura di grande rilievo e ingiustamente poco conosciuta.
Rilevante l‘attività svolta dal compositore britannico anche per il grande schermo e in particolare con le imponenti colonne sonore scritte per le trasposizioni dei drammi sheakespeariani Enrico V (1944), Amleto (1948) e Riccardo III (1955) firmate da Laurence Olivier.
Una spiritosa, sottile ed elegante carica ironica coniugata a evidenti manierismi stravinskiani caratterizzano la "Sonata" per violino e pianoforte di Francis Poulenc (1899 – 1963) eseguita in prima mondiale da Ginette Neveu il 21 giugno del 1943 e dedicata alla memoria di Garcia Lorca.
La partitura viene affrontata con straordinario impegno intellettuale, pulsante energia e in un virtuosismo elegante, mai plateale o debordante per un‘interpretazione che tende a trascenderne l‘intrinseco carattere spavaldo e ameno.
Completano il CD i nostalgici e introversi rimandi al mondo barocco della "Tartiniana Seconda",
divertimento per violino e pianoforte di Luigi Dallapiccola (1904 – 1975).
Grande realizzazione discografica, imperdibile per tutti gli amanti della grande musica e per quanti vogliano compiere un suggestivo viaggio nell'universo musicale del ventesimo secolo.