21 Set2007
Italia a mano armata
Franco Micalizzi 
Italia a mano armata (1976)
Beat Records CDCR 75
24 brani (1 canzone + 23 di commento) - Durata: 49’03’’
Possiamo affermare che una colonna sonora è riuscita ed efficace quando arriva a descrivere il film che accompagna senza bisogno che sullo schermo scorrano le immagini? Se la risposta è sì, la partitura di Franco Micalizzi per Italia a mano armata ha lasciato davvero il segno. Echi bondiani all’inizio, con la tambureggiante “The Criminal Gang”. Ma ben presto a farla da padrone sono temi più pessimisti e cupi, al tempo stesso romantici e disperati che sottolineano i momenti più emozionanti della pellicola, si pensi a “The Child and the Sister” e a “The Pleasant Visit”. I ritmi orchestrati da Micalizzi possono assurgere a summa dell’intera produzione musicale “cinepoliziesca” : in essi troviamo dramma, azione, violenza, disperazione ma anche voglia di riscatto, coraggio e determinazione. Notevolissima l’abilità del maestro nell’alternare ritmi “leggeri” (si pensi alle simpatiche e quasi “discotecare” “Shall we Dance?” e “A Nosy Guy”) a composizioni più complesse e articolate come il tema principale e la lunga “The No-Peace Pursuit”. A distanza di trent’anni, Italia a mano armata non ha perso un grammo del suo smalto e della sua capacità di emozionare e descrivere la complessa Italia di quei tempi.
Italia a mano armata (1976)
Beat Records CDCR 75
24 brani (1 canzone + 23 di commento) - Durata: 49’03’’
Possiamo affermare che una colonna sonora è riuscita ed efficace quando arriva a descrivere il film che accompagna senza bisogno che sullo schermo scorrano le immagini? Se la risposta è sì, la partitura di Franco Micalizzi per Italia a mano armata ha lasciato davvero il segno. Echi bondiani all’inizio, con la tambureggiante “The Criminal Gang”. Ma ben presto a farla da padrone sono temi più pessimisti e cupi, al tempo stesso romantici e disperati che sottolineano i momenti più emozionanti della pellicola, si pensi a “The Child and the Sister” e a “The Pleasant Visit”. I ritmi orchestrati da Micalizzi possono assurgere a summa dell’intera produzione musicale “cinepoliziesca” : in essi troviamo dramma, azione, violenza, disperazione ma anche voglia di riscatto, coraggio e determinazione. Notevolissima l’abilità del maestro nell’alternare ritmi “leggeri” (si pensi alle simpatiche e quasi “discotecare” “Shall we Dance?” e “A Nosy Guy”) a composizioni più complesse e articolate come il tema principale e la lunga “The No-Peace Pursuit”. A distanza di trent’anni, Italia a mano armata non ha perso un grammo del suo smalto e della sua capacità di emozionare e descrivere la complessa Italia di quei tempi.