Il crimine non va in pensione

cover Il crimine non va in pensioneFranco Eco
Il crimine non va in pensione (2017)
Ala Bianca
14 brani – Durata: 35’00”



Colonna sonora dai due volti, come dichiarato dal compositore stesso: uno ‘pulp’ altamente dinamico, l’altro ‘soft’ fortemente melanconico! Parliamo della score originale di Franco Eco per il film Il crimine non va in pensione, sorta di I soliti ignoti a braccetto con la trilogia di Ocean in chiave tarantiniana però edulcorata da violenze sproporzionate. Un Heist Movie in puro stile commedie anni ’60 nostrane dove i protagonisti (Stefania Sandrelli, Franco Nero, Maurizio Mattioli, Orso Maria Guerrini, Gianfranco D’Angelo, Ivano Marescotti, giusto per citare i più noti), rapinatori improvvisati, sono un gruppo di anziani in pensione che non riescono a campare dignitosamente e decidono di rapinare il Bingo e portare a casa un bottino miliardario per aiutare un’amica in difficoltà ed avere un loro riscatto sociale.

Eco (Napoletans, Come trovare nel modo giusto l’uomo sbagliato, Bologna 2 Agosto) apre l’album digitale dello scoring con il brano totalmente tarantiniano “Fucking Crime” che ha tutte le caratteristiche sonore del pezzo ‘pulp’ per eccellenza: adrenalinico nell’andamento con uso di chitarre elettriche furibonde e girovaganti su se stesse, effetti sintetici fantascientifici, percussioni dai tempi dispari e sempre più incessanti – alle chitarre Gianluca Grassi, al contrabbasso e basso Giacomo Ricci, alla batteria Giulio Dragonetti, alle tastiere e programmazione Franco Eco e ai fiati Emanuele Filippelli. Il volto della partitura muta, e qui ci rifacciamo a quanto espresso in testa alla recensione sui due caratteri della OST, dalla seconda traccia, “Keep me in Your Heart” (anche in versione piano solo) cantata dall’intensa e dolce voce di Francesca Guerra su testo inglese della losangelina Justine Wentzell, che narra emotivamente quella tristezza esistenziale che attanaglia i poveri vecchietti protagonisti, tutti insieme ospiti in una casa di cura romana, una canzone romantica e tenera che risulta struggente ma non mielosa. “Pulp Crime” rivede il tema action farsi largo e sottolineare il suo stile tra ‘surf music’ alla Beach Boys e ovviamente buona parte della soundtrack di Pulp Fiction. “Barabba 1” e “Barabba 2”, tema del personaggio truffaldino di Maurizio Mattioli è una parafrasi del motivo portante con predominanza rock e intervento di percussioni ossessive che in “Barabba (drum improvvisation)”, come dice il titolo stesso del pezzo, la fanno da padrone, seguendo gli stilemi della colonna sonora per solo batteria di Birdman di Antonio Sanchez, sempre per stessa ammissione di Eco. “Attack Plan” è puro funky poliziesco alla Micalizzi con fiati in gran spolvero, sax su tutti, che gioca a rimpiattino con la tastiera simil hammond! “Father’s Heart” da al piano solista il compito di descrivere delicatamente, su suoni synth rarefatti e raggelanti, un momento davvero angoscioso: un gran bel pezzo emozionale. “Samba carramba”, lo afferma il titolo stesso del brano, altro non è che una samba briosa e divertente. “I Am Back” è un grande pezzo action alla Lalo Schifrin con basso in primo piano su ritmiche ballabili latine, piano improvvisato a ruota libera, ottoni e archi roboanti per creare nervosismo. “Ideology” su archi e ottoni in crescendo alla Brian Tyler della saga di Fast and Furious, corre veloce sui binari della musica di commento poliziesca tra una strizzata d’occhio alle OST italiche anni ’70 di genere e il succitato sound tyleriano. “From Past” pigia brevemente il pedale pianistico della malinconia e della tristezza legata ad un passato che non ritorna più. Idem “Tragedy of Edda” che affida sempre al piano rimembranze dolenti.         

Stampa