Sognare Musica

cover sognare musicaStelvio Cipriani
Sognare Musica (2017)
CNI Music CNDL 30002
15 brani – Durata: 55’00”

Nella sua importante vita cine-musicale (300 score all’attivo!) il Maestro romano Stelvio Cipriani ha incontrato ed ha lavorato, giusto per citare i più famosi, per il Santo Papa Karol Wojtyla, i Beatles George Harrison e Ringo Starr, il compianto attore Tomas Milian, i registi celebri Orson Welles, Akira Kurosawa, John Houston, le cantanti Grace Jones e Rita Pavone, il suo mito assoluto Domenico Modugno, il premio Oscar Henry Mancini e scritto una delle più memorabili e belle colonne sonore del Nostro Cinema, Anonimo veneziano (vi rimandiamo alla nostra lunga intervista alla carriera).

Ma, nonostante una vita da romanzo, ancora oggi Stelvio Cipriani guarda al futuro con meravigliata curiosità: ‘Il punto più alto della mia carriera - dice - è quello che ancora deve venire’. Seduto al pianoforte, accenna qualche accordo dei brani di questo Sognare Musica, un album in cui c’è passione, vita, ricordo, dove c’è sempre la voglia di alzarsi di notte per mettere le mani sul piano¬forte e ritornare a immaginare, a creare, a sognare musica, senza mai perdere il gusto per l’avventura dell’esistenza. Ha ragione lui: il meglio deve ancora venire.” - Testo tratto da un’intervista di Ida Guglielmotti presente nel libretto di questo splendido CD extracinematografico.
Sognare Musica possiede musica composta ed eseguita degnamente al pianoforte dal Maestro stesso e prodotta da Paolo Dossena e Giuseppe Giacchi, con ben 14 brani inediti ed una nuova versione del suo capolavoro Anonimo veneziano.
Il tocco del suo piano è pura emozionalità, talmente intensa e profonda da lacerare il cuore fin dal primo ascolto. Già dal pezzo d’apertura dell’album che si manifesta come una variante chopiniana del tema di Anonimo veneziano, “L’attesa”, si intuisce dove vogliono andare a colpire le note che vengono fuori dal piano, suonate con tale trasporto da divenire immediatamente sacrali e intime. “Las Palmas” è un tango gioioso con qualche veste popolare capitolina che appare di tanto in tanto tra le righe del pentagramma. “Langer” racchiude nel suo valzer romantico tutta la vena poetica di Cipriani che col suo tocco leggero ingentilisce il leitmotiv d’antan. “Il tempo delle viole” profuma di francesismi alla Michel Legrand e Francis Lai con quello stile comunque inconfondibile del compositore romano che chi lo adora ben riconosce. “La passeggiata” suona sbarazzino e popolaresco, da Teatro di Varietà o comica del Cinema Muto, con qualche strizzata d’occhio al Rota felliniano. “La mancanza di lei” dolcemente meditativo e delicatamente appassionato, sicuramente un ricordo da parte del Maestro della cara moglie scomparsa. “Petite Étoile” nelle sue note leggiadre e nel suo tema cantilenante si intravede una giovane ballerina alle prese con i suoi trasognanti esercizi di danza. “Memorie d’Autunno” fa affiorare rimembranze capitoline autunnali lasciandosi trasportare dalla tenerezza soave del suo tema. La cover di “Anonimo veneziano” dall’omonimo film, ripresenta il celebrato leitmotiv con quel tocco inconfondibile che lo ha reso popolare in tutto il globo: Cipriani qui tocca al piano i vertici del romanticismo più puro e reale con tre varianti notevoli. “Aria di Trastevere” come enuncia il titolo stesso del pezzo, rappresenta l’anima sentimentale popolare romana del compositore con un pizzico di nostalgia per i bei tempi che furono. “Nouvelle Vague” è un raffinato temino che sembra uscito dalle strade parigine in punta di piedi. “Roma mon amour” è la dichiarazione ovviamente d’amore di Cipriani alla sua città natia che a 80 anni suonati (è proprio il caso di dirlo!) ama ancora come la prima volta, dedicandole un tema ultraromantico che anch’esso sembra una costola di quello di Anonimo veneziano. “Sophie” è dolcezza in note che raffigura una donna o giovane pulzella che abbraccia la vita con un’armonia tale da essere anch’ella Musica. “Cassiopea” è una gradevole melopea. Il bonus track è una variazione del tema iniziale del CD, “L’attesa” con gli archi in controcanto e il violoncello solista come controparte al pianoforte melanconico – qui la grande maestria orchestrativa di Cipriani si palesa in maniera superba.           

Stampa