Justice League

cover justice league newDanny Elfman
Justice League (Id. - 2017)
Sony Classical\WaterTower Music 19075807262
27 Brani - durata: 89'41''

La produzione di Justice League è stata forse la più travagliata di tutte le altre pellicole sui supereroi firmate DC. Come ormai si è capito, buona parte del lavoro di regia è stato affidato a Joss Whedon, sostituendo Zack Snyder a seguito di un grave lutto famigliare. Per la colonna sonora era stato riconfermato Junkie XL inizialmente, ma poi Whedon lo licenziò con l'appoggio della produzione e assunse Danny Elfman. Questa decisione ha avuto diverse conseguenze: dalle più buone, dal punto di vista artistico, alle più pietose, dal punto di vista del “gossip cinematografico”.

Ma prima di capire quali sono queste conseguenze, è necessario analizzare il valore qualitativo della colonna sonora che porta il nome di uno dei compositori più apprezzati e veterani del settore, Danny Elfman. In premessa, bisogna notare che tutto l'album è stato mixato in maniera molto poco professionale: i volumi sono eccessivamente portati al picco più estremo e non si distinguono bene gli elementi dell'orchestra fra esplosioni varie e bassi pompati. Tuttavia non è colpa di Elfman, tanto che le sue musiche (verrebbe da dire “chissà come mai”) in sala non si sentivano nemmeno.
Proprio partendo dall'inizio, le pagine migliori della score sono “The Justice League Theme – Logos” e “Hero's Theme”. Se dovessimo fermarci a queste due tracce, potremmo dire che il compositore ha fatto un ottimo lavoro. Ma, purtroppo, le stesse caratteristiche che Elfman ha conferito a queste due, svaniscono nel nulla nei pezzi successivi. Mentre la prima, il tema della Justice League, ci presenta un orchestrazione classica e potente ben definita, la seconda (presumibilmente un secondo tema dedicato alla squadra di supereroi DC) si dimostra più creativa: l'utilizzo di un contrabbasso, dalle note spiccate e ruvide, esprime fin dai primi secondi il ritmo caratterizzante del pezzo, mentre l'intensità dell'orchestra cresce progressivamente fino ad esplodere in un mix di percussioni incastrate magistralmente fra loro. Non si tratta delle solite rullate e battiti di “tamburi e tamburoni” dei precedenti capitoli, ma di un estratto di quella vasta gamma di registrazioni di suoni percussivi, etnici e classici, che Elfman custodisce gelosamente nel suo studio personale. Per questo motivo, sono diventati parte della sua cifra stilistica. Ma tornando alla score del film, Elfman deve aver cancellato per errore tutto quel malloppo di suoni di cui abbiamo parlato, altrimenti non si spiega come mai in seguito non se ne avvalga nuovamente: tutti gli altri brani, dalla traccia “Batman on the roof” all'ultima “Mother Russia”, apparentemente non hanno bisogno di percussioni o suoni particolarmente originali... perché già di proprio percuotono le orecchie di chi le ascolta. Sono tracce per nulla memorabili, i brani di azione scontate e quelli di tranquillità sono anonimi. E attenzione: arrivare a dire che Elfman ha composto qualcosa di “anonimo” ce ne vuole.
Elfman si è perso un po', fin dal 2002. A parere di chi vi scrive, la score che aveva scritto per Spider-Man, è la colonna sonora più bella che il compositore abituale di Tim Burton avesse mai scritto in vita sua, superando il lavoro fatto nei primi due capitoli di Batman e Nightmare Before Christmas del citato regista. Tutti coloro che dicono quanto sia stata poco memorabile si sbagliano di grosso, perchè non hanno mai (ri)guardato con dovuta attenzione la trilogia di Sam Raimi: seppure nel terzo capitolo Elfman non fosse presente come compositore, il tema di Spider-Man continuava ad essere utilizzato per coerenza. E' quello che oggi non viene fatto più con i cinecomic: mantenere un tema vivo nei decenni, così come hanno fatto ad esempio Star Wars, Indiana Jones e James Bond. Ma questo Elfman lo sa già: ha infatti accettato con entusiasmo l'idea di riutilizzare il suo tema di Batman e quello di Superman (in realtà un piccolo estratto, ma evocativo) di John Williams. Peccato non sia riuscito a rendere giustizia nemmeno a sé stesso: la traccia “The Final Battle (Full Lenght Bonus Track)”, contiene al minuto 1:26 un arrangiamento dei titoli di coda direttamente dalla colonna sonora del primo Batman, ma sembra scritto da qualcuno svogliato che ha dovuto farlo forzatamente. Eppure ne era così entusiasta, si capiva dalle interviste. Sarà la fretta, la produzione confusa e frettolosa... nonostante si tolga fuori la (solita) storia che ha dovuto comporre la colonna sonora in breve tempo e, qualche volta, dovendo disporre solo di alcuni storyboard, Elfman non ha fatto tutto da solo: anche stavolta, come è già successo in tutte le altre sue colonne sonore da qualche anno, è affiancato da dei “ghostwriter” (scrittori fantasma), citati come “musica addizionale di” T.J. Lindgren, Pinar Toprak e Geoff Zanelli. In passato Danny Elfman si è avvalso di Chris Bacon e Deborah Lurie come ghostwriter. Sia chiaro, ora tutti i zimmeriani e fan di Junkie XL non dovrebbero stappare lo champagne e dire “ve lo avevamo detto”, quando magari non sanno che i due compositori hanno “collaborato” nei precedenti capitoli con Eric Whitacre, Benjamin Wallfisch, Steve Mazzaro, Andrew Kawczynski e chi più ne ha più ne metta. Elfman ha cercato di portare un minimo di originalità, nonostante non abbia scritto (o gli hanno scritto, vedete voi) una musica perfetta e memorabile. In ogni caso, si è tenuto poco più in alto di Zimmer e Junkie XL. Un ultimo appunto, riguarda la petizione di un fan di Snyder, tale Roberto Mata, che richiederebbe il rilascio di una versione originale diretta dal regista con la musica scritta da Junkie XL. Purtroppo per lui, questa director's cut, è stato detto più volte, non esiste. Ma nonostante sia vero che Elfman abbia compiuto un lavoro poco incisivo sulla colonna sonora del film, ciò non giustifica gli attacchi verso la sua persona e la sua carriera. Questa è la vera conseguenza pietosa di prendere un grande compositore e sostituirlo con uno popolare, tra l'altro seguito da milioni di ignoranti che di colonne sonore e musica ne capiscono ben poco.
Danny Elfman è stato gettato in pasto ai pescecane, insieme a tutte le sue buone intenzioni. Si spera che egli si metta ad ascoltare i suoi vecchi capolavori (io gli consiglio proprio tutto l'album di Spider-Man) per capire cosa c'è che non va'. Che fine hai fatto Danny?

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