Ovod (The Gadfly)

cover ovodDmitry Shostakovich
Ovod (The Gadfly) complete original score (1955)
Deutsche Staatsphilharmonie Rheinland Pfalz
Direttore: Mark Fitz-Gerald
Naxos 8.573747
34 brani – durata: 61’ 48’’

Gli appassionati dell’Ottava Arte sicuramente ricordano il regista Alexander Faintsimmer (1906 -1979) quale autore del singolare film animato Il Luogotenente Kishè (Belgoskino, 1934), carico di accenti grotteschi e sarcastici, musicato da Sergej Prokofiev (1891 – 1953) e da cui il compositore ha tratto una ‘Suite’ di grande successo che trova costante frequenza esecutiva nei programmi delle maggiori orchestre internazionali.

Con Ovod (Il Tafano, Lenfilm 1955) Faintsimmer affronta invece una sceneggiatura imbevuta di accenti romantici e melodrammatici ispirata all’omonimo romanzo della scrittrice irlandese Ethel Voynich e ambientato nell’Italia risorgimentale del XIX secolo sotto occupazione austriaca. Il lavoro della Voynich è stato adattato per lo schermo dal grande scrittore Viktor Shklovsky mentre in Italia è conosciuto con il titolo ‘Il Figlio del Cardinale’. Alla prima visione il film ci aveva deluso a causa di una scenografia chiaramente artificiale soprattutto nella rappresentazione degli ambienti italiani (Toscana e Romagna), realizzata in studio, mentre eravamo rimasti colpiti dalla superlativa prestazione di Oleg Strizhenov (1929) nel ruolo protagonista della figura di Arthur. Una seconda visione a circa dieci anni di distanza ci consente ora di formulare un giudizio complessivamente  positivo per la forte tensione narrativa che la sceneggiatura riesce a trasmettere e per le diverse suggestive inquadrature corali dove peraltro non mancano primi piani statuari assai cari all’estetica del realsocialismo stalinista.
Il dittatore era deceduto due anni prima nel 1953 e ora con gli inizi del disgelo la vita artistica russa si stava timidamente muovendo alla ricerca di nuove forme espressive.
Arthur, combattente attivista nelle brigate della Giovine Italia, chiamato ‘Il Tafano’ (Ovod – The Gadfly), tradisce involontariamente un suo compagno e viene pesantemente accusato e rifiutato dalla sua compagna Gemma. Egli scopre anche di essere il figlio di Don Montanelli, il sacerdote che lo ha cresciuto e che ora, divenuto cardinale, rappresenta una chiesa ipocritamente alleata del nemico austriaco. Arthur decide di lasciare l’Italia per farvi ritorno anni più tardi con il nome di Rivares. Ferito e catturato dagli austriaci viene condannato alla fucilazione. Il Cardinale Montanelli dopo il finale drammatico incontro in carcere, acquisisce coscienza del suo rapporto paterno con Arthur e viene travolto nel dramma del rimorso. Nello stesso tempo anche Gemma – ora sposata con l’attivista Bolla - scopre troppo tardi di aver sempre amato il suo ex-compagno. Il film esalta l’eroismo idealista del protagonista che nella sequenza finale scuote e invita con forza il plotone d’esecuzione a svolgere il compito che è stato chiamato ad assolvere, dopo due tentativi falliti anche per interiore simpatia, rispetto e pietà dei suoi componenti nei confronti del condannato.
La realizzazione della parte musicale viene affidata a Dmitry Dmitrevich Shostakovich (1906- 1965), uno dei maggiori artisti del XX secolo, sempre vicino al grande schermo nel corso della sua carriera che lo ha portato a comporre colonne sonore per 35 film di registi fra i quali emergono Lev Arnschtam (1905 – 1979) e Grigorj Kozintsev (1905 – 1973).
Con la sua formidabile capacità di aderire allo spirito nascosto che percorre le immagini e alla tensione espressiva e narrativa del film, Shostakovich confeziona per The Gadfly una fra le sue più suggestive e apprezzate scritture, composta in piena maturità artistica, in un periodo in cui vengono alla luce anche due fondamentali lavori quali il “Concerto n. 1  per violino e orchestra in La minore op. 99” e la “Sinfonia n. 10 in Mi minore op. 93”. La sua straordinaria freschezza musicale e inventiva melodica lo porta a ideare dei temi che producono un dirompente impatto non solo sul pubblico, quanto spesso anche presso gli ambienti politici, che al contrario poco apprezzano il  complesso linguaggio che percorre molte sue sinfonie e quartetti. Lo struggente turgore nostalgico che avvolge la  “Romanza” con violino solista (“Youth”, brani n. 4 e 25) riscuote un tale successo da diventare uno dei pezzi preferiti dell’establishment politico sovietico che ne impone l’esecuzione a ogni riunione di partito.
Le musiche per The Gadfly erano finora conosciute in occidente soprattutto grazie alla “Suite op. 97°” la cui compilazione e riorchestrazione in 13 brani Shostakovich aveva affidato, dopo l’uscita del film, al suo amico musicologo Lev Atovmian. La Suite per intero o in alcuni suoi brani - in particolare la “Romanza (Youth)” – è stata oggetto di numerose registrazioni discografiche fra cui primeggiano quella in 9 movimenti della Collins (CD 12062) con la London Symphony Orchestra diretta da Maxim Shostakovch, figlio del compositore, quella in 13 movimenti della Decca (CD 452 597 – 2) con la Philadelphia Orchestra diretta da Riccardo Chailly e la “Romanza (Youth)” nella suggestiva versione per violino e pianoforte proposta dalla Teldec (Warner Classic, Le Cinema, CD 0630 17222-2) con Gidon Kremer (violino) e Oleg Maisenberg (pianoforte).
Grazie all’impegno di ricerca filologica del maestro Mark Fitz-Gerald, la casa discografica Naxos presenta ora un nuovo CD con la registrazione della colonna sonora integrale del film di Faintsimmer. La partitura, ricostruita dal musicista britannico, segue fedelmente il corso del film ed è costituita da 29 brani di cui 19 appartenenti al volume 42 della raccolta delle opere del compositore russo e pubblicato per la prima volta nel 1987 da Dmitrij Shostakovich Publishers a Mosca. Otto brani sono stati poi riprodotti sulla base del manoscritto originale mentre ulteriori due sono stati trascritti direttamente dall’ascolto della colonna sonora.
La score risulta sorprendentemente ben montata e in accettabile equilibrio con i dialoghi e rumori di fondo tenuto anche conto della precarietà delle tecnologie di registrazione nella Russia sovietica degli anni cinquanta.
La scrittura dai contorni fortemente variegati coniuga in modo superlativo severi accenti e slanci  romantici di taglio prettamente russo (forti i rimandi a Tchaikowski e Mussorgski) come nei brani 1 “Ouverture” e 2 (“The Cliffs”) a atmosfere dal carattere prettamente mediterraneo nei brani 12 (“Folk Dance: Tarantella”) e 13 (“Barrel Organ”), a figure dal languore struggente e contemplativo nei brani 4 e 25 (“Youth”, l’amatissima “Romance” nella Suite Redatta da Avtomian) o sarcastico-percussivo (brano 3, “The Austrians”). L’originale brano “Ave Maria” riportato nel CD come supplementary track e che avrebbe dovuto accompagnare la sequenza della celebrazione della messa in chiesa  è stato sostituito in sede di montaggio dal compositore con l’imponente “Dona Nobis Pacem” (brano 15, movimento conclusivo della Messa in Si minore BWV 232 di Johann Sebastian Bach).
Il brano 22 (“Bazar”) è interamente ripreso dal terzo movimento (“Dance 1”) della “Jazz Suite N. 2” composta nel 1938 mentre nel “Finale” (brano 29) ritroviamo l'epica espressività che caratterizza alcune delle sue sinfonie come la ”Settima in Do maggiore op. 60  (Leningrado)” o la “Dodicesima in Re maggiore op. 112 (Anno 1917)”.
Il Maestro Mark Fitz-Gerald, che con la casa Naxos ha già all’attivo la registrazione delle OST composte da Shostakovich per i due film muti realizzati insieme al regista Grigorj Kozintsev (Nuova Babilonia, Lenfim 1929 e Sola, Lenfilm 1931), guida nel presente CD il magnifico complesso della Deutsche Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz in un’esecuzione di grande equilibrio e chiarezza di articolazione che esalta l'interiore tensione narrativa dell'imponente scrittura cogliendone in modo suggestivo il contrasto di atmosfere timbriche che la percorrono e ottenendo dall’orchestra un suono trasparente e intenso.
Malgrado la frammentarietà architettonica che una partitura concepita per il grande schermo inevitabilmente comporta, il CD della Naxos si fa apprezzare oltre che per la qualità interpretativa anche per la magnifica riproduzione sonora e si propone per un ascolto fortemente suggestivo che non mancherà di avvincere l’ascoltatore.
Certamente i brani della compilazione redatta da Lev Atovmian nei loro aggiustamenti tradotti in Suite da concerto trasmettono un ben diverso senso di compiutezza, in particolare il citato CD della Collins si rivela straordinario nell’avvolgente e morbido sound prodotto dalla London Symphony Orchestra guidata in modo superlativo da Maxim Shostakovich in una delle sue purtroppo non numerose testimonianze discografiche.
Il CD della Naxos contiene come ulteriore premio per l’ascoltatore un estratto in tre movimenti dalle musiche scritte da Shostakovich per Il Contropiano (Lenfilm, 1932) di Fridrikh Elmler (1898 – 1967) e Sergej Juktvich (1904 – 1965), uno dei primissimi film sonori realizzati in Russia, lavoro inteso anche come documento educativo rivolto al  cittadino russo-sovietico nel suo impegno nella costruzione di una nuova società. Con il galvanizzante incedere ritmico carico di pathos patriottico il brano 3 intitolato “The Song of the Counterplan”, qui presentato in versione orchestrale, è diventato in brevissimo tempo un'amatissima hit.
Desideriamo in conclusione esprimere il nostro grande apprezzamento per le esaustive e illuminanti note – purtroppo riportate solo in lingua inglese - contenute nel libretto del CD redatte dal Prof. John Leman Riley, uno fra i  maggiori  musicologi e critici cinematografici europei.

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