Paddington 2

cover paddington 2Dario Marianelli
Paddington 2 (Id. – 2017)
Decca Records 4816609
23 brani – Durata: 60’00”



Il compositore Dario Marianelli, pisano, classe 1963, da noi intervistato in esclusiva quando realizzò le musiche di Anna Karenina (http://www.colonnesonore.net/contenuti-speciali/interviste/2555-esploratore-di-note-dario-marianelli-e-qanna-kareninaq.html), l’anno appena trascorso ha scritto due colonne sonore davvero interessanti e degne di nota, agli antipodi l’una dall’altra, dato anche i generi differenti di film da commentare: la commedia fantasy Paddington 2 e il biopic di guerra L’ora più buia (leggi recensione sul nostro sito), che avrebbero meritato più considerazione nella categoria Musica per Film nelle nomination ai Premi Oscar di quest’anno, invece di candidare partiture, a mio modesto avviso, poco incisive e per nulla originali e d’impatto quali il Dunkirk di Hans Zimmer e Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Carter Burwell.

Gli unici critici assennati sono stati quelli del premio Bafta che hanno nominato Marianelli con L’ora più buia, partitura di notevole spessore. Il nostro compositore toscano di nascita e da tempo britannico di adozione, che ha lavorato con nomi illustri del Cinema quali Terry Gilliam, Neil Jordan, Alejandro Amenábar, Paul Haggis e Michael Winterbottom, ha instaurato un bel sodalizio con il regista Joe Wright del succitato Darkest Hour (cinque film all’attivo), aggiudicandosi grazie alle sue pellicole diversi riconoscimenti (Nomination ai Bafta e Golden Globe per Espiazione che vince l’Oscar come miglior colonna sonora; nomination all’Oscar con Orgoglio e pregiudizio; nomination ai Golden Globe, Oscar e Bafta per Anna Karenina). E una candidatura per le musiche del delizioso (come la marmellata d’arance di cui si nutre il peloso protagonista) Paddington 2 non sarebbe guastata visto che trattasi di OST spigliata, divertente e delicata. Marianelli, per il seguito delle avventure dell’orsetto che viene dal lontano Perù, approdato a Londra e sul grande schermo nel 2014 dai celebri libri per bambini di Michael Bond, con partitura carinissima di Nick Urata, compone una score che nei 23 brani del CD (tranne le due canzoni calypso tradizionali “Love Thy Neighbour” e “Jumping The Line” eseguite dai Tobago and d’Lime) traccia alla perfezione la nuova esilarante avventura di Paddington che decide di lavorare per comprare un libro Pop Up per la sua adorata zia Lucy in Perù. Dopo diversi lavoretti finirà nei pasticci, a causa di un cattivone multisembianze, interpretato magnificamente da Hugh Grant, e andrà perfino in galera, da innocente ovviamente. E da quel momento ne accadranno delle belle e inaspettate! Con “Windsor Gardens” il compositore pisano apre la partitura con un inciso per piano e archi, con campane in sottofondo, davvero tenero che ritmicamente e briosamente si movimenta nella seconda parte, mostrando il lato dolce e divertente del nostro morbido orsetto dal cappotto blu e cappello rosso, con un leitmotiv sudamericano nell’andatura e inglese nell’ironia e coretto gregoriano appena accennato (orchestrazioni ottime di Marianelli e Geoff Alexander): un inizio coi fiocchi!  “The Pop-Up Book” è un garbato valzer-nenia. “A Shave, Sir? A Light Pomade?” ricorda nel suo andamento beffardo musica popolare da commedia anni ’60 italica: un gioco di armonie e strumentazione molto buffo e arzigogolato. “Window Cleaning” ripresenta il temino di Paddington alle prese con la pulizie delle finestre delle case del suo quartiere, con conseguenze divertentissime, e la traccia con il suo gioco a rimpiattino tra percussioni, archi, piano e ottoni è una delizia da sentire. “Rub and Scrub” scitta da Marianelli, Bacchus, Cansfield, Ruiz e Barrados, è una scanzonata canzone dal ritmo calypso eseguita dai Tobago and d’Lime. “The Book is Stolen” è pezzo poderoso di puro commento alla Danny Elfman, con un crescendo dell’orchestra che insegue il ladro del libro rincorso da Paddington in groppa ad un cane (ottima scrittura anche qui). Il bellissimo “A Letter from Prison” affida al piano solo in primis e coro e archi di supporto, il compito di esprimere con melanconia la tristezza di Paddington incarcerato e desideroso di tornare dai suoi familiari. “It’s Only One Red Sock” tramuta in versione balcanica il tema del nostro orsetto mentre “Madame Kozlova’s Story” è una ballata russa dai toni circensi. “One Orange at a Time” per fagotto, pizzicati d’archi, fisarmonica, chitarra, fischio e xilofono, è pulsante pagina di commento divertita e divertente. “An Unusually Attractive Nun” parte con coro liturgico per tramutarsi in traccia tensiva convulsa per archi tremebondi e batteria sincopata. “Marmalade Chefs” si apre con voce fanciullesca e grande coro in controcanto che accennano un tema williamsiano che diviene subito dopo un breve bolero. “The Break-In” si insinua a poco a poco con la batteria, gli archi in pizzicato e sinuosi, gli ottoni gigioneggianti, come i due familiari, marito e moglie, di Paddington che si introducono di nascosto nella casa di Hugh Grant. “Jungle Jail” ritrova il pianoforte solitario e triste con il suo tema portante che diviene ad un tratto un bolero glorioso e teneramente birichino. “Escape Waltz” dove Marianelli usa il tintinnio e ticchettio di orologi a pendolo e da tavolo reali in sottofondo, con l’orchestra tutta che in una sarabanda incredibile accompagna la fuga di Paddington e amici galeotti dalla prigione, e sul finire un valzer armoniosamente idilliaco. “Lost and Found” è un brano intimamente malinconico per piano, flauto e archi sospesi, che cambia registro in coda divenendo spensierato. “Race to Paddington Station” sembra nella sua vigorosa proposizione un brano action alla David Arnold di 007, con ritmo samba incluso. “The Steam Trains” a tratti ricorda nell’andatura degli archi in levare e delle percussioni in crescendo il John Powell di Jason Bourne, anche se il carattere irriverente e jazz del pezzo ne tradisce subito le rimembranze sonore, con chiusa da musica da giostra impazzita (altra grande orchestrazione e direzione orchestrale perfetta di Marianelli). “Bullseye-Henry”, altro gran pezzo d’azione eroico, con tema svettante e dinamico in primo piano. “Splash” prosegue la linea dei pezzi d’azione di fine album in maniera concitata e favolosa. “Happy Birthday Aunt Lucy” chiude la bella score marianelliana ricapitolando i temi dell’orsetto in un saluto finale ricco di dolcezza e allegria.                

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