The Matrix Symphony
Don Davis
The Matrix Symphony (2019)
Perseverance Records PRD 101
5 brani – durata: 49’57’’
Compositore non tanto presente ma certamente tra quelli che hanno saputo infondere nuova linfa alla musica del cinema di fantascienza, è certamente Don Davis. Il talento di questo autore, con frequentazione sporadica negli ambienti hollywoodiani, era già stato segnalato dal Maestro John Williams che lo indicò per la composizione delle musiche di Jurassic Park III. Fu proprio Williams a suggerire Davis per prendere il suo posto, visto che lui era impegnato con l’amico Spielberg in A.I. - Intelligenza artificiale.
Compositore di poche partiture, dunque, è Don Davis che, sicuramente, con Matrix ha creato la sua maggiore e più importante opera musicale per il cinema. All’epoca dei film, le sue OST furono in parte offuscate dall’uscita delle soundtracks che contenevano le canzoni e che sembravano riscuotere più successo. L’album per The Matrix aveva una durata irrisoria rispetto a quello dello scoring integrale composto da Davis, cosa non inusuale nel panorama discografico delle colonne sonore, e quello di The Matrix Reloaded era diviso in due CD di cui le canzoni ispirate al film ne occupavano la gran parte. In verità, fu solo con lo score di Matrix Revolutions che si diede il giusto spazio alla partitura. Un intero album dedicato alla composizione di Don Davis il quale era riuscito a creare un paesaggio musicale lungo tre film, intrecciato con rimandi motivici e sonorità tipiche, le quali avevano contribuito a rendere Matrix il film cult per eccellenza dell’ultimo decennio dello scorso millennio.
L’opera completa di Matrix infatti deve essere ascoltata in sequenza per poter carpire tutte le sfumature musicali di richiami e riprese che Davis è riuscito a ideare. L’uscita di questo album, The Matrix Symphony, rende giustizia a un’opera a lungo tempo sottovalutata. L’occasione è stata fornita dal concerto a Tenerife che il compositore ha diretto sulle note della famosa trilogia (anche se tra poco si dovrà parlare di quadrilogia).
Il brano iniziale è chiaramente una suite del primo capitolo e riemergono, sfrontati di tutti gli effetti elettronici, gli archi tanto cari a Davis che riesce a innervare la sua musica di muscolari tendenze unite a momenti di grande lirismo. Molte volte gli archi suonano creando qualcosa di veramente forte e stridente ma che presto si rischiara e si abbandona a momenti di trionfo, simbolo della tematica nietzschiana del superuomo che si risveglia e prende il potere sulla realtà (metafora della storia di Neo). Il medesimo discorso si può fare per il secondo brano dove troviamo esposto il tema di Zion eseguito dai fiati uniti a percussioni e il tema d’amore di Neo e Trinity che Davis, in questa suite, è riuscito a mettere insieme; due anime diverse che albergano nella medesima dimensione musicale. La peculiarità di Davis è stata proprio questa e Matrix Reloaded ne è chiaro esempio; le tematiche musicali ruvide e increspate, che denotano il mondo delle macchine, e la battaglia con esse, si mescola alle calde sonorità sentimentali che nel secondo capitolo, per la prima volta, prendono il sopravvento. Se dunque, nella prima partitura, prevalgono sonorità trionfali e nel secondo quelle sentimentali, nel terzo è la vena epica quella che caratterizza la musica di Davis. L’epica conclusione è rappresentata da wagneriane reminiscenze e grandiosità che si ergono nel tripudio di archi e fiati che suonano all’unisono creando la parossistica celebrazione della vittoria dell’uomo sulle macchine. Il titolo “Neodammerung” costituisce il crepuscolo di Neo ma, la sua morte, è certamente un sacrificio che viene reso in musica da risonanze epiche caratterizzate dall’uso del coro (che in questa registrazione appare un po’ sottotono), riprese e richiami di atmosfere musicali, grandiose e trionfalistiche.
L’ultimo brano dell’album, un po’ fuori contesto, è una suite della partitura scritta sempre da Davis per il film Warriors of Virtue dove ricompaiono stilemi tipici del compositore ma che certamente non hanno la forza emotiva e musicale della trilogia di Matrix.
Con questo CD si celebra il ventesimo anniversario di una trilogia che è destinata ad allargarsi e, visti gli ultimi tentativi di riprese e reboot, si guarda con timore a quello che potremmo vedere. Non sappiamo se al timone delle musiche tornerà Don Davis, ma certamente questo sarebbe un simbolo di continuità e potrebbe anche renderci meno diffidenti verso questo quarto capitolo. Indubbiamente la partitura di Don Davis per “The Matrix Trilogy” è certamente un’opera degna di ogni lode, ribadisco, troppo a lungo sottovalutata. Il maestro Williams aveva visto qualcosa in questo giovane compositore ed è un peccato che il tempo non gli abbia permesso di spiccare le ali come si deve. Un modo utile per riscoprirlo è senz'altro ascoltare questi brani intarsiati di rimandi, rievocazioni e innovazioni musicali ci mostrano il talento ineccepibile di Don Davis.