Due occhi diabolici
Pino Donaggio
Due occhi diabolici (Two Evil Eyes, 1990)
Faso Film Srl./Bluebelldisc Music BCP PAL 2117
21 brani – Durata: 58’16”
Era il 1990 e i due Maestri sacri del Cinema Horror internazionale, Dario Argento e George A. Romero, si rincontrano sul set, dopo l’esperienza di supporto del primo per il secondo sul film cult Zombi del 1978, in qualità di consulente alla sceneggiatura e co-produttore della pellicola, anche per la colonna sonora scritta dai suoi pupilli Goblin, curando perfino il montaggio e la distribuzione della versione europea del film. Argento e Romero decidono di realizzare questo Due occhi diabolici tratto da due racconti dello scrittore, poeta e giornalista fantasy-horror-poliziesco Edgar Allan Poe, Fatti nella vita del signor Valdemar e Il gatto nero. Pensate che addirittura gli episodi dovevano essere quattro, diretti dai due registi menzionati più John Carpenter e Stephen King ma, purtroppo, non se ne fece nulla. Pino Donaggio nel 1990 collabora per la prima e non ultima volta con il Maestro Argento – lo farà ancora nel 1993 con Trauma e nel 2005 con il film TV Ti piace Hitchcock? – elargendo a lui e all’amico regista americano una partitura sfaccettata e dai climi sonori tipici anni ’80 – ’90, con molti elementi sintetici dal mood pop imperante per l’epoca e qualche ipnotico e ondivago tema ricorrente: vedi il “Dreaming Dreams”, leitmotiv dell’episodio di Argento Il gatto nero, che nelle sue ascendenze pop diviene subito cantabile (liriche del sempre fidato Paolo Steffan), anche quando si ripresenta sottoforma di nenia orrorifica fanciullesca in “Bridge Over Time” con sverzate degli archi tipiche nello stile del Maestro veneziano o addirittura nel barocchismo bachiano pop di “The Photographer”. Con l’orchestra diretta dal sodale e bravissimo Natale Massara, compagno di tantissime colonne sonore, le sfilettate e sospensioni tensive da ‘scary music’ di Donaggio si presentano in tutta la loro primaria peculiarità, nei quali compaiono echi degli score per l’amico Brian De Palma, in brani quali “The Gothic Town”, “The Pit and the Pendulum” (titolo che omaggia un altro racconto breve scritto da Edgar Allan Poe, Il pozzo e il pendolo), “Menace”, “The Bloody Hacksaw”, “The Black Cat” e l’herrmanniano “The Hanging” con uno svolazzo degli archi ad intonar il tema principale; in più free jazz pop nello scatenato “Shadyside” con sassofono virtuoso in primo piano.
Per l’episodio firmato da Romero, quello per la critica del periodo meno riuscito, Fatti nella vita del signor Valdemar, Donaggio confeziona uno score aggredente sin dalle urla sintetiche disumane della traccia “The Others”, con gli archi in sottofondo in scale ascendenti e discendenti. Un coro mefistofelico alla Presagio di Jerry Goldsmith si fa carico di una tensione ancestrale in “Preparing the Murder” che cerca di quietare tutto l’orrore con una base conciliante degli archi nella seconda parte. “The Signature” è puro micheymousing inquietante nella sua finta placida quietezza in una pagina commentativa che prepara all’orrore successivo dalla grande portata. Sensazione medesima che si ha con la traccia “Psychochemicals” che però verso la sua metà denota scatti improvvisi di malevola e sotterranea smania dilagante nel suo cantilenante incedere. I pezzi “Unexpected Visit”, “Hypnosis”, “Living for Money” altro non sono che l’anticamera del lungo brano “Two Evil Eyes” (titolo originale della pellicola) di ben 7’37” che è una discesa agl’inferi lenta e inesorabile, come le note lunghe e tremebonde degli archi con quel leitmotiv herrmanniano (vedi Vertigo) che cerca di farsi largo tra elementi corali maschili satanici, improvvisi guizzi orchestrali taglienti e furibondi dei fiati (trombe in primis) e degli archi all’unisono ed effetti synth a fare massa sonora ostacolante: una di quelle pagine horror epiche alla Donaggio che fanno saltare dalla poltrona. Ultima traccia che omaggia Romero sin dal titolo, “The Living Dead” (letteralmente ‘zombi’) si insinua sotto pelle in modalità strisciante e definitiva.
Per chi ama la “Scary Music” di classe questo CD fa al caso suo.