La musica è pericolosa

cover_libro_piovani_nuovo.jpgNicola Piovani
La musica è pericolosa (2014)
Rizzoli
Isbn 1707218
Prezzo 17,00
pp.198

Solitamente quando si finisce di leggere un libro sulla vita cine-musicale di un compositore di musica applicata (a dire il vero libri non così numerosi, anzi rari gioielli editoriali da ricercare, come farebbe un archeologo nel suo campo specifico, all’interno delle librerie o sul web!), si rimane con il pensiero ben stabile sull’aneddotica compositiva e sulle collaborazioni artistiche dell’autore preso in esame, di rado viene fuori la vera essenza dell’uomo prima che del musicista e compositore di musica per immagini.
Mi è capitato di essere affascinato dall’uomo piuttosto che dall’artista con i libri biografici degli immensi Mario Nascimbene (“Malgré moi, musicista” – Venezia: Edizione del Leone, 1992, oramai un holy grail) ed Ennio Morricone (“Lontano dai sogni - Conversazione con Antonio Monda”,  Mondadori, 2010) scoprendo dei lati nascosti, divertiti e divertenti, intimi e sinceri di questi straordinari geni della musica; adesso ho rivissuto quelle stesse emozioni in lettura accostandomi e immergendomi tra le pagine di questo abbagliante libro autobiografico di Nicola Piovani dal titolo emblematico e disarmante al contempo: “La musica è pericolosa”. Perché la musica è pericolosa? (lo affermava il grande Federico Fellini - e da questo suo proferire il titolo del libro in oggetto -). Perchè scopre dei punti nevralgici del nostro “Io”, rendendoci fragili, vulnerabili agli occhi di chi ci circonda; la paura di emozionarsi con quelle note, quelle armonie, quelle melodie in modo tale da diventare così reali, intimamente veri, “scoperti” da essere dei bersagli facili da colpire – ma non è un male  - . La musica per chi la crea, la ama, la ascolta in maniera profonda significa aprirsi, mostrarsi nudo, toccare il cielo con un dito, raggiungere e superare quel confine che ci tiene legati all’essere terreni. Mi sono sempre chiesto, e il libro del Maestro Premio Oscar (La vita è bella di Roberto Begnini) Piovani me lo ha ancor di più dimostrato, “come si fa a vivere senza musica, senza ascoltarla almeno una volta al giorno, senza intingere la nostra essenza tra le note?”. Vivere senza musica è un sacrilegio e leggendo le parole “vere” di una vita da amante di note, musicista e compositore immerso nella musica dalla mattina alla sera, di un Piovani uomo prima di tutto, non si può far altro che amare ancor di più la musica in tutti i suoi aspetti. In verità, in questo libro non c’è solo la musica ma anche dell’aneddotica cine-musicale, gli incontri con artisti strepitosi, con dei geni di varie categorie sociali e culturali, c’è il racconto di una vita, dall’infanzia ad oggi, ci sono tante belle parole, di critica, di denuncia, dilettevoli, addolorate, arrabbiate, affettuose, spirituali e molto private, tutte parole in cui aleggia sempre la musica, protagonista assoluta di una esistenza speciale, perché speciale ed unica è l’esistenza di chi vive per, con, in musica.
Spero abbiate compreso che non trattasi semplicemente di un libro sulla vita di un compositore di musica per film, per il teatro e per la tv, perché se cercate solo quello allora, forse, rimarrete delusi. Qui si parla della schietta e profonda narrazione di un artista che nella musica ha trovato la sua realtà e che ci racconta in maniera intelligente e chiara chi è e perché la musica lo accompagna da sempre e gli ha fatto incontrare uomini e donne che lo hanno aiutato a vivere sempre di più la sua musicalità interiore ed esteriore.
Un bel regalo a chi vuole conoscere Nicola Piovani dall’interno, senza la maschera logica dell’artista celebre, e per chi vuole comprendere appieno la parola “Musica”…che è tutt’altro che pericolosa!             

 

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