Superonda – Storia segreta della musica italiana

cover libro superondaValerio Mattioli
Superonda – Storia segreta della musica italiana (2016)
Baldini & Castoldi
Ean: 9788868529031
PP. 656, Euro 17

Monumentale, sapido, coinvolgente. E si potrebbe continuare da subito con gli elogi. Questo è “Superonda”, uno dei saggi più interessanti dell’ultima ondata che esplora storie e Storia del sound italiano instillato in ormai proverbiali anni d’oro, di cui soprattutto in tempi recenti abbiamo assistito a una cascata di rivalutazioni e culti non sempre approfonditi (qualcuno ha detto Tarantino?).

Definirlo solo “Storia segreta della musica italiana” in sottotitolo forse appare addirittura riduttivo, poiché l’autore ci conduce in un viaggio di oltre 600 pagine alla scoperta di quello che definisce felicemente spaghetti-sound, attraverso una trattazione chirurgica, trasversale e onnivora. Il periodo di riferimento abbraccia gli anni dal 1964, «l’anno in cui esordiscono i primi gruppi beat e Morricone pubblica la colonna sonora di Per un pugno di dollari» al 1976 dell’ultimo Parco Lambro, «un evento talmente traumatico da sancire un prima e un dopo per quello che fino a quel momento era conosciuto semplicemente come “il Movimento”». Ma Mattioli consuma decine di note di costume e cronaca dell’epoca (Il “boom” dei Sessanta, gli Anni di Piombo del decennio seguente...), contestualizza nomi, finanche i più impensabili, date, eventi, produzioni, concerti, festival, discografie attraverso la lente d’ingrandimento dello studioso che scrive accattivante. Così si viaggia, sconfinando temporalmente, da un Battiato a dir poco sperimentale degli esordi ai contro-festival sociopolitici, dai gruppi cult della pompata stagione del prog-rock alle sonorizzazioni library da poco riscoperte e oggetto di culto, i produttori, gli scandali finti o meno, gli insospettabili inizi di certi artisti, gli artisti-Mecenate.
Le colonne sonore, in particolare quelle del nostro cinema di genere, dominano la scena e l’autore non nasconde di certo il suo gusto di catalogazione e piacevole fruizione delle stesse. Si staglia la figura di un Ennio Morricone, da promotore dell’epica western alle agghiaccianti coltellate sonore dei gialli di matrice argentiana. Non mancano poi i sacri nomi del poliziottesco quali Cipriani, Micalizzi o i Fratelli De Angelis, i maghi del jazz all’italiana quali Gaslini, Piccioni, Trovajoli e Umiliani, i gruppi rivoluzionari come i Goblin. E ancora decine di nomi dei b-movie, del trash, dello stracult, tutti insieme a fornire un quadro irripetibile.
La scrittura di Mattioli concilia la sterminata conoscenza dello stesso con un taglio scorrevolissimo, equilibrio non sempre rispettato dal saggista-modello. Considerata anche la giovane età dello scrittore, la catalogazione storica possiede una ricchezza che definire impressionante non è certo eufemismo. Inutile continuare ad elencare nomi, etichette, generi, eventi. Si rischierebbe sempre di fare un torto alla trattazione fornita dall’autore. Non resta che addentrarsi nell’opera-fiume per perdersi nella corrente che se da un lato non perde di vista l’aspetto cronologico e contestuale, dall’altro fornisce continui flashback come se si trattasse di un giallo-thriller schizzato. Il musicofilo troverà pane per i suoi denti, ma la lettura è altamente consigliata anche ai neofiti, che di certo non si troveranno spiazzati da scritture polverose e astrusi impantanamenti accademici. Fondamentale.

 

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