La Storia della Disco Music

cover libro storia disco musicAndrea Angeli Bufalini & Giovanni Savastano
La Storia della Disco Music (2020)
Hoepli (www.hoeplieditore.it)
480 pagine – prezzo 29,90 euro



Gli anni ’30 – ’40: il sinfonismo.
Gli anni ’50 – ’60: il jazz.
Gli anni ’70: il funky – il soul – la disco music.
Gli anni ’80 – ’90: il pop – l’elettronica.
Gli anni ’00: il sound design.

Questa distinzione musicale per cicli cinematici, in riferimento all’uso di certi canoni compositivi all’interno della Settima Arte e della sorella minore, la TV, oltre ad essere riduttiva è incompleta. Ovviamente, perché se ne lasciano fuori una gran fetta di altri, in una catalogazione assai massiva per una schietta questione di non poter dettagliare in codesta recensione (e connesso spazio ristretto) la mole di generi e sottogeneri sonori apparentati e derivativi. Anzi quello che mi preme sottolineare in questa classificazione iniziale è che non solo l’Universo musicale ha vissuto evolutivamente i suoi generi, ma che il Cinema e la Televisione ne hanno seguito pedissequamente le fasi, portando i compositori ad adattarne il mood e il sound alle commissioni visive ricevute. Alcune volte con grande acume ed inventiva, altre volte emulandone gli stilemi con banale coinvolgimento, addirittura scopiazzando qui e là senza verve. Però, non dimentichiamo che vi sono stati anche compositori di musica applicata alle immagini che hanno innovato, rivoluzionato, aggredito con geniale intuizione alcuni di questi stili musicali creandone di nuovi, che a loro volta sono divenuti linfa vitale per musicisti, cantanti, compositori, produttori, dj e creatori di suoni vari ed eventuali non appartenenti alla Fabbrica dei Sogni cinematografica e televisiva. Quindi si può asserire che l’Arte musicale e l’Arte visiva sono andate di pari passo nutrendosi l’una dell’altra con naturale armonia e gioia condivisa (all’incirca!). Tutto questo preambolo probabilmente può sviare visto che il libro, qui in esame, non è dedicato puramente alla musica per Film & TV e alla sua evoluzione tra i generi nelle epoche, come si potrebbe dedurre dal mio incipit, ovvero da quando il Cinema ha mosso i suoi primi passi, ancora muto ma ugualmente accompagnato dalla musica sino all’avvento del sonoro, bensì questo grosso volume è rappresentativo di un genere e dei suoi figli più o meno legittimi, la Disco Music, che tanto ha imperversato tra i settanta e gli ottanta. Quindi, direte voi, cari lettori, cosa ci azzecca il mio esordio descrittivo di questa recensione? Ci azzecca, eccome!
Mi sembrava necessario far comprendere il perché la Musica per Immagini ha avuto i suoi Generi compositivi prediletti negli anni – anche se, non scordiamocelo, questi generi prevalenti, dipendentemente dal periodo in oggetto, venivano ugualmente mischiati con altri precedenti, creandone di nuovi, e successivamente con quelli neonati, e così via all’infinito – per meglio addentrarsi nella genesi degli stessi, soffermandoci in quello ivi trattato con competentissima padronanza e dettagliata analisi storiografica e aneddotica dai due autori Andrea Angeli Bufalini & Giovanni Savastano; anche attraverso testimonianze importanti, affabili ed esclusive (in questo caso la maggiore esponente della disco music, ossia la divina Gloria Gaynor, e a seguire la suadente Amii Stewart, Mario Biondi e Ivan Cattaneo), di chi ne ha vissuto direttamente o indirettamente gli albori, i successi e il declino – altresì, ciò, a mio avviso, non avviene mai per nessuna tipologia musicale o artistica in generale, perché un vero e proprio declino non esiste, piuttosto un offuscamento, un momentaneo oblio che induce poi al ripescamento, alla contaminazione, perciò rimesso in auge, a nuova luce, per poter riesplodere con lessici che in quel momento appariranno innovativi alle nuove generazioni che così andranno a riscoprirne i gloriosi fasti passati. Ed è questo il compito primario di libri come il presente, alla fin fine, soprattutto quando redatti con il giusto piglio e la reale conoscenza, senza divenire solo impersonale compilazione e finta enucleazione di uno stile ben codificato. Logicamente, in questo tomo sulla Disco Music vi sono parecchie parti o capitoletti in cui si citano, perché basilari e imprescindibili (ecco venire alla nostra materia primaria della rivista), cantanti, cantautori e compositori che hanno con le loro canzoni originali o intere colonne sonore segnato la Storia di questo Genere e quella del grande e piccolo schermo, non tralasciando coloro i quali con canzoni ‘da orgasmo simultaneo’ (Stephen King docet!), non nate per il Cinema, sono stati utilizzati miriade di volte anche in contesti non propriamente idonei, con esiti non sempre di rilievo: (citando random i più pregnanti) Giorgio Moroder, i Bee Gees, i fratelli Carmelo e Michelangelo La Bionda, Barbra Streisand, Patti La Belle, Nile Rodgers, Amii Stewart, Quincy Jones, Isaac Hayes, Stevie Wonder, Marvin Gaye, etc. etc.
Nella testimonianza del bravissimo Mario Biondi tutta la ‘densità’ significante di questo libro: “Oggi la Disco ha abbandonato le discoteche e la giungla musicale, ha cambiato volto e luoghi, ma resta un fenomeno totalizzante, come raccontato nel libro di Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano, da cui emerge perfettamente che questo genere non è stato una sottocultura, ma una lunghissima storia di bellezza e di democratizzazione della società. Un’indagine che merita quindi di essere letta, riscoperta nei suoi tratti più originali e libera dai preconcetti della critica militante; una storia di suoni interiorizzati da intere generazioni di musicisti, sempre attualissima e frutto di grande integrazione stilistica al di là di ogni barriera.
Che è poi l’essenza di ogni genere musicale se fatto proprio senza pregiudizi alcuni e cecità indotte da altri che si ritengono possessori della ‘capacità di comprendonio’ altrui. Tenetelo bene a mente e aprite le orecchie con onnivoro senso di meraviglia!                  

Stampa