Napule’s Power - Movimento Musicale Italiano
Renato Marengo
Napule’s Power - Movimento Musicale Italiano (2021)
Prefazione Renzo Cresti a cura di Paolo Zefferi
Tempesta Editore
www.tempestaeditore.it
Pagg. 556
36 euro
Come affermò Jean-Luc Godard: “La televisione crea l’oblio, il cinema ha sempre creato dei ricordi.” E quanti di questi ricordi, soprattutto legati al Nostro Cinema e la sua Musica, esportabili senza dubbio internazionalmente, hanno Napoli come luogo di accadimenti tragicomici e dolceamari, di vite di personaggi dalle qualità delle più variegate, di suoni e voci dalle fascinazioni infinite senza che il tempo le possa scalfire, di note che non vedranno mai il tramonto? Più di quanti ne possiate immaginare e mettere per iscritto!
Questo poderoso libro del carissimo e illustre amico della nostra testata, Renato Marengo – colui che nel 1971 coniò la definizione “Napule’s Power” ‘per aggregare e guidare la vita musicale partenopea’ – racconta, come da comunicato stampa, del nascere e dello svilupparsi di un movimento musicale – lungo i decenni e attraverso i molteplici generi – che, con i nuovi suoni del rock, dell’etno e del pop, ha riportato la musica di Napoli in Italia e nel mondo, con tutto il suo carico di tradizione, cultura, passione e ritmo, rinnovandola. E non soltanto, un racconto esclusivo, approfondito, divertito e divertente, inedito, dettagliato più che mai (anche grazie ai contributi di varie autorevoli firme quali, tra le tante, Francesco Coniglio, Paolo Zefferi, Vince Tempera, Antonella Putignano, Lello Savonardo, Ezio Zefferi, etc. etc.) di ciò che Napoli ha significato per la Musica e viceversa, sia dal punto di vista innovativo sonoro, culturale, antropologico, politico, sociale ed economico. Un volume che, da ciò che preme di più alla nostra rivista, riesce ad argomentare, con egual misura e accuratezza ad ogni coordinata tratteggiata, come la cinematografia ha illustrato la Città di Napoli dal punto di vista cine-musicale e come i suoi Musicisti e Compositori hanno ricambiato questo spassionato amore verace e incondizionato, donandole composizioni non esclusivamente di matrice mediterranea bensì interponendosi tra i generi a più latitudini con arguta esuberanza creativa; difatti molti sono gli autori analizzati e narrati attraverso le dinamiche del “Napule’s Power”, tra evoluzione, affermazione, sperimentalismo, e quel musicalissimo import/export intergenerazionale dai ’70 ai giorni nostri, che ha fatto brillare stelle del firmamento canoro autoriale compositivo quali, tra i molteplici, Renato Carosone, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Roberto De Simone, Osanna, James Senese e Napoli Centrale, Alan Sorrenti, Edoardo Bennato, Tony Esposito, Pino Daniele, Tullio De Piscopo, Enzo Gragnaniello, Teresa De Sio, Enzo Avitabile, Jenny Sorrenti e i Saint Just, Peppe Servillo e Avion Travel, Pietra Montecorvino, Eugenio Bennato, Musicanova, Daniele Sepe, Alberto Pizzo, Ciccio Merolla, 99 Posse, Almamegretta e Raiz, che direttamente e indirettamente hanno avuto a che fare con la realizzazione di colonne sonore per il grande schermo, sia per storie inerenti il capoluogo partenopeo che anche per tutta la Campania e altre zone italiche più o meno note.
Titoli quali, nel dovizioso e aneddotico capitolo di Anna Cepollaro, “Il cinema e il Napule’s Power”, i celeberrimi Ricomincio da tre, Le vie del Signore sono finite, No grazie il caffè mi rende nervoso, F.F.S.S. cioè che mi hai portato a fare sopra Posillipo se non mi vuoi più bene?, Mi manda Picone, Blues metropolitano, Song’ e Napule, Ammore e malavita, Indivisibili, Gatta Cenerentola (buona parte di queste OST da noi recensite), etc. etc. etc., con famose partiture, tra brani strumentali e canzoni per gran parte entrate nell’immaginario collettivo, di Pino Daniele, James Senese, Tullio De Piscopo, Pivio & Aldo De Scalzi, Enzo Avitabile, Antonio Fresa e Luigi Scialdone, sono richiamate perché di riffa o di raffa hanno esportato un modo di scrivere e interpretare musica che solo i ‘partenopei DOC’, e quelli ‘acquisiti’ per meriti tra i più disuguali ma pur sempre meritevoli di esserlo, posseggono sin dalla nascita in quel DNA pregno di profumi, sensazioni, emozioni, note, contraddizioni, sensi e caratterizzazioni uniche al mondo…e per questo talmente speciali da generare un Modus Scribendi e un Modus Operandi distintivo e fantasioso.
Per non parlare di quei compositori prettamente di colonne sonore che hanno prestato la loro voce peculiare e stranota in tutto il globo – però non campani di nascita e nemmeno di adozione – a film partenopei sin nel midollo (Nino Rota, Armando Trovajoli, Carlo Rustichelli, Piero Piccioni e molti altri) che hanno segnato la Settima Arte – sempre citati dalla Cepollaro – quali L’oro di Napoli, Miseria e nobiltà, Operazione San Gennaro, Matrimonio all’italiana, Le quattro giornate di Napoli, Le mani sulla città...
Un libro fondante e fondamentale per CAPIRE Napoli e la sua Musica che tanti proseliti in tutto il mondo ha creato, perché il “Napule’s Power” raccontatoci da chi lo ha foggiato, il nostro Marengo, giornalista radiofonico e televisivo, musicologo e scrittore tra i più noti in Italia, non ha pari e senza di esso non sarebbe nato un vero e proprio movimento, diventato un patrimonio non solo napoletano, ma italico e perfino internazionale: un movimento che proprio quest’anno spegne le sue 50 candeline.