Mission: Impossible – Seasons from 1 to 7

cover_mission_impossible_series.jpgLalo Schifrin, Walter Scharf, Gerald Fried, Jack Urbont, Robert Drasnin, Jerry Fielding, Hugo Montenegro, Richard Markowitz, Richard Hazard, Robert Prince, Benny Golson, Harry Geller, George Romanis, Don Ellis, Duane Tatro e Kenyon Hopkins
Missione: impossibile – Stagione 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 – 7 (Mission: Impossible – Seasons from 1 to 7, 1966 – 1973)
La-La Land Records LLLCD-1359
CD 1: 30 brani – durata: 78’14”
CD 2: 27 brani – durata: 78’25”
CD 3: 26 brani – durata: 76’05”
CD 4: 28 brani – durata: 77’19”
CD 5: 35 brani – durata: 76’21”
CD 6: 31 brani – durata: 77’14”



Vi sono battute che sono entrate di diritto nell’immaginario cinefilo e televisivo di ognuno di noi e “Il presente nastro si autodistruggerà entro cinque secondi” è una di quelle mitiche della serialità TV d’antan, di quei tormentoni che ci accompagnano fin dall’infanzia, una frase che ha contraddistinto il genere televisivo spionistico dagli anni ’60 ai ’70 e non soltanto: parliamo di un telefilm storico dal nome oramai noto in tutto il globo, Missione: impossibile, creato da Bruce Geller. Una serie cult che si è aggiudicata nel corso degli anni sei premi Emmy e tre Golden Globe, ha generato un sequel nel 1988 dal titolo Il ritorno di Missione Impossibile e trasposta sul grande schermo, grazie al suo interprete principale e produttore Tom Cruise, in ben cinque pellicole dirette, tra gli altri, da Brian De Palma, John Woo e J.J. Abrams.
Gli attori che hanno contrassegnato le molteplici avventure episodiche di un’ora ciascheduna della serie sono stati tanti e, dopo defezioni causa contrasti con la produzione, vari, da Peter Graves, Steven Hill, Barbara Bain, Martin Landau, Greg Morris, Peter Lupus a Leonard Nimoy, Lesley Warren, Sam Elliott, Barbara Anderson, Phil Morris, Tony Hamilton e Jane Badler: tutti al servizio dell’IMF (Impossible Missions Force), un’agenzia governativa clandestina che combatte e contrasta in ogni campo nemici da tutto il mondo, usando ogni marchingegno futuristico (per l’epoca!), trucco e travestimento possibile per mettere in stallo il villain di turno. All’inizio di ogni episodio un registratore contiene un’audiocassetta con le istruzioni per la missione impossibile da affrontare e subito dopo il nastro prende fuoco e tocca al capo dell’IMF far partire i suoi agenti speciali in azione. Tra le guest stars di alcune puntate nelle varie sette stagioni sono comparsi attori quali Martin Sheen, Joan Collins, William Shatner, George Takei, Lloyd Bridges e Sugar Ray Robinson. E tanti sono stati i compositori che si sono succeduti per commentare gli episodi, Walter Scharf, Gerald Fried, Jack Urbont, Robert Drasnin, Jerry Fielding, Hugo Montenegro, Richard Markowitz, Richard Hazard, Robert Prince, Benny Golson, Harry Geller, George Romanis, Don Ellis, Duane Tatro e Kenyon Hopkins, tutti capitanati dal grande Lalo Schifrin che ha scritto uno dei temi per una serie più famoso al mondo: leitmotiv rimasto nel 1968 in testa alle classifiche per ben 14 settimane e premiato con un Grammy Award. Uno di quei motivi che ti rimangono subito in mente e che ha avuto tante di quelle cover da non poterle nemmeno numerare; tema jazz sincopato e martellante, talmente noto e imprescindibile da contrassegnare indelebilmente un genere (al pari del tema di 007) e creare diversi emuli, usato a menadito anche nei film della saga spionistica tratti dalla serie, dal primo del 1996 all’ultimo del 2015, tutti di ottima fattura realizzativa. Difatti, una delle principali ragioni dell’enorme successo di questa serie storica sta anche nel suo accattivante e frenetico tema musicale dei titoli di testa (quando ancora i crediti d’apertura di una serie duravano il tempo giusto per scrivere un leitmotiv impattante e memorabile!) composto da Lalo Schifrin, argentino di nascita (classe 1932) attivissimo sia nel Cinema che in TV con colonne sonore importanti quali alcuni film sull’Ispettore Callaghan eastwoodiano, Nick mano fredda, La volpe, Bullitt, I 3 dell’Operazione Drago, Amityville Horror e la saga di Rush Hour, serie come Organizzazione U.N.C.L.E., Mannix, La grande vallata e Starsky & Hutch, nominato sei volte all’Oscar e tre volte al Golden Globe, vincitore di innumerevoli riconoscimenti e con all’attivo più di 200 partiture. Nelle sette stagioni della serie classica Schifrin ha musicato diciannove episodi e tre puntate del sequel degli anni ‘80, tracciando con le sue sonorità e i suoi temi, oltre quello portante, le linee guida per tutti i compositori a venire nel telefilm scoring di M:I.
Grazie allo straordinario e archeologico lavoro di una delle migliori e strapremiate (dai critici internazionali di musica per film) etichette discografiche di colonne sonore americana, la La-La Land Records, oggi possiamo godere dell’integralità (o quasi) delle score schifriniane e non solo per Missione:impossibile, contenute in un box deluxe di 6 CD con tre libretti corredati di foto e commenti ad ogni singolo brano della serie da andare letteralmente in visibilio. Come potrete ben immaginare risulta quasi impossibile (è proprio il caso di dirlo visto che parliamo di Mission: impossibile!) descrivere uno ad uno tutti e 177 brani di questa meravigliosa raccolta, ammontante a 462 minuti di musica, in cui proprio a partire dai due temi storici del telefilm, “Theme From Mission: Impossible” e “The Plot” (abusati anche nei film succitati), si dipanano le partiture di tutti gli altri pregevoli compositori interpellati a musicare le gesta spionistiche dei nostri superagenti. La matrice jazz unisce tutte le score della serie perché il Jazz è da sempre stata fonte inesauribile di ispirazione e improvvisazioni virtuosistiche nel commentare spy serial e movies con i suoi ritmi binari, sincopati, trasformistici ed evolutivi in cool, free, bebop, hard, fusion e soft. Seppur datate, molte delle partiture presenti in questo prezioso cofanetto, con un suono eccelso che non si direbbe collocabile agli anni ’60 e ’70, ripulito e limpido, sono degli scrigni compositivi incredibili dal dinamismo puro e duro, dalle soluzioni armoniche, timbriche e tematiche innovative per certi versi, di cui oggigiorno molti degli autori di musica applicata ne stanno ancora giovando per musicare film e serie del medesimo genere o anche devianti dal percorso trattato da M:I. Ad un ascolto attento e sprofondante dei sei CD, le score di Walter Scharf colpiscono per rivoluzione dei due temi schifriniani summenzionati e ideazione di linee melodiche nuove: Scharf (1910 – 2003) ha composto più di 100 colonne sonore tra televisione e cinema nella sua lunga carriera, molti film di Jerry Lewis (Il cenerentolo, Le folli notti del Dottor Jerryll), la serie Love Boat e documentari di Jacques Cousteau, per cui vinse l’Emmy, fu dieci volte nominato all’Oscar. Comunque non da meno e altrettanto validi sono i lavori di Gerald Fried (classe 1928) (i primi documentari e film di Stanley Kubrick, tra i quali Il bacio dell’assassino e Rapina a mano armata) con un’infinità di serie tv nel curriculum nelle oltre 120 score realizzate, Jerry Fielding (1922 – 1980) (Il mucchio selvaggio, Professione assassino, Il texano dagli occhi di ghiaccio) con più di 100 partiture in carriera sul piccolo e grande schermo, Robert Drasnin (1927 – 2015) (Le colline blu, Lettera al Kremlino, la serie Ai confini della realtà) con una settantina di colonne sonore nella sua vita, molte televisive e Don Ellis (1934 – 1978) (Il braccio violento della legge 1 & 2) con pochissime score in curriculum.
In ogni caso Lalo Schifrin, Walter Scharf, Gerald Fried, Jack Urbont, Robert Drasnin, Jerry Fielding, Hugo Montenegro, Richard Markowitz, Richard Hazard, Robert Prince, Benny Golson, Harry Geller, George Romanis, Don Ellis, Duane Tatro e Kenyon Hopkins
hanno avuto in comune una passione sfrenata per il jazz iniettato nelle partiture da loro composte per una miriade di serie anche uguali nella loro filmografia e che in Missione: impossibile hanno raggiunto vette mirabolanti che lasciamo a voi lettori scoprire dopo aver acquistato questo gioiello discografico del quale la La-La Land Records ha tutte le ragioni di esserne orgogliosa (e non è la prima volta che l’etichetta USA ci regala opere cine-musicali monumentali come questa, quindi un applauso e un grazie infinite se lo meritano proprio!).
Che la Missione abbia inizio e non finisca più!      



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