Mafia

1 Mafia (PC – Playstation 2 – XBOX) – La colonna sonora


1.1 Introduzione

MAFIA, come il nome lascia “genialmente” intuire, fa parte di quel filone videoludico “Action Criminal” (mio personalissimo neologismo) così di moda e così discusso negli ultimi anni. Questo genere è caratterizzato dal fatto che il protagonista, e quindi l’alter ego del giocatore, è un criminale comune di cui si narra l’ascesa, spesso in un’organizzazione malavitosa dai connotati fortemente realistici, ed i cui obiettivi nel gioco sono azioni criminali, diciamo, “da strada”. Mafia è quindi uno shooter in terza persona con forte componente da “gioco di guida” come tipico del genere.
Opera di Illusion Softworks, un team di programmatori cechi (di Brno in particolare), è stato prodotto per PC, XBOX 1 e Playstation 2 (versione qualitativamente perdente) da The Gathering, un ramo di Take Two Interactive, colosso dell’industria videoludica. Tra l’altro proprio T2I è stata spesso alla ribalta dei media per aver pubblicato alcuni dei titoli più “trasgressivi” e provocatori del mercato, origine di accese discussioni e polemiche per i loro contenuti (tra tutti, GTA San Andreas, Manhunt 2 prima vietato e poi censurato dovunque ed altri). Mafia naturalmente non si è sottratto a questo destino dal momento che narra l’ascesa in una cosca americana degli anni ’30 di un giovane tassista che si troverà coinvolto in contrabbando, omicidi politici, vendette trasversali e quant’altro.

Naturalmente, in questa sede lo scopo non è tanto quello di offrire una critica sulla morale del mercato videoludico e di Mafia in particolare quanto quello di scoprire e presentare il “valore musicale” che questa produzione offre.

1.2 La musica

I produttori hanno concepito per MAFIA due distinti e separati “mondi” musicali ascoltabili in circostanze diverse, due anime coesistenti, ricercate e molto distanti in termini di linguaggio musicale.

Il gioco, tipicamente articolato in “missioni”, presenta lunghe fasi di spostamento in macchina per la città tra una missione e l’altra; durante queste fasi la soundtrack propone una raffinatissima rassegna di brani jazz dell’epoca principalmente, ma non esclusivamente, scelti dal repertorio del chitarrista Django Reinhardt e del suo manouche Jazz (“Belleville”, “Coucou”, “Cavalerie”, “Echoes of France”, “Minor Swing”…). Tra la ventina di tracce che si alternano durante la guida e che tipicamente caratterizzano “certe” strade o “certe” missioni si ascoltano anche brani dei Mills Brothers (“Caravan”, “Chinatown, My Chinatown”), di Lonnie Johnson (“The Mooche”, “Jet Black Blues”), di Buddy Clark, Louis Jordan ed altri. Si tratta quindi di una selezione decisamente atipica per un videogioco e, trovo, tanto elegante quanto coraggiosa dal momento che, certamente, non rappresenta un genere di grande presa sul pubblico più giovane.

L’altro cuore musicale che batte in MAFIA è il cuore sinfonico dello score originale ed è in queste pagine che risiede il valore più grande della soundtrack. La musica, composta ed arrangiata da Vladimír Šimùnek, si ascolta in diverse occasioni durante il gioco, normalmente quando la “narrazione” viene portata avanti. Il tema principale, melodico e di ampio respiro, viene presentato durante il filmato introduttivo e nella presentazione del menù iniziale, dopodichè le composizioni di Šimùnek accompagnano ogni FMV (Full Motion Video) narrativo, di briefing o debriefing delle missioni nonchè i momenti d’azione del gioco. Esistono quindi brani espressamente dedicati agli “inseguimenti d’auto”, altri alle missioni a piedi ed altri più introspettivi e romantici. Comune ad ogni episodio musicale è comunque la sobrietà e la raffinatezza della partitura che la distingue sensibilmente dalle composizioni fragorose e roboanti così di moda nei giochi d’azione attuali (un esempio, le composizioni di Kevin Riepl per Gears of War).

Sfortunatamente, la colonna sonora di MAFIA non è mai stata raccolta e pubblicata su un CD ufficiale. Esiste però la possibilità, legale, di ascoltare la musica del gioco utilizzando i supporti originali (CD o DVD). In questo modo è possibile ricavare ogni singola traccia il cui riascolto riesce a rievocare il momento in cui è stata proposta originalmente.

E’ così possibile ascoltare nella sua interezza il Tema Principale di Mafia, introdotto da un lento fugato melodico in quarti che richiama lontanamente il Dies Irae, ma che evolve rapidamente in una composizione più complessa in grado di riassumere in sè l’epicità e la drammaticità degli eventi raccontati così come l’inquietudine dei protagonisti e l’incertezza dei loro destini.
Si possono inoltre apprezzare le diverse pagine composte per le scene d’azione del gioco, piccole, geniali, perle musicali, piccoli divertissement orchestrali (mi si perdoni l’improprietà lessicale) che suonano fin troppo raffinati per il contesto in cui vengono ascoltati. Peraltro, dal momento che la durata delle missioni è imprevedibile, contrariamente alle cut scene, i brani vengono riprodotti in loop fino al successo o alla morte del protagonista.
I momenti romantici della narrazione si accompagnano invece al tema d’amore, il Tema di Sara, per pianoforte ed orchestra, dal melodismo soffocato che si nega quel climax struggente a cui anela fin dai primi accordi.
Il brano conclusivo, infine, che accompagna l’amaro ultimo monologo del protagonista, si appoggia su semplici struggenti accordi per archi dal sapore vagamente Barberiano, contrappuntati da brevi frasi cromatiche per piano. Benchè sottolinei l’epilogo drammatico della storia, la composizione è permeata dell’ineluttabilità di una battaglia che non si conclude quasi a ricordare che la lotta tra bene e male non può che essere eterna.

I brani descritti sono solo una parte di quelli costituenti la musica di Mafia. Considerando la soundtrack nel complesso, si tratta a tutti gli effetti di composizioni di qualità, più che degne di ascolto indipendente come molte partiture per il cinema. Šimùnek, centellinando l’utilizzo dell’elettronica a supporto dell’orchestra, spazia tra i generi passando da brani di ispirazione minimalista, a movimentati e tesi brani d’azione, fino a romantici ed evocativi momenti pianistici. Se dobbiamo trovare un limite in questa musica, oltre alla brevità dei brani, peccato veniale in questo tipo di soundtracks, è il fatto che Šimùnek sembra incapace o, più probabilmente, non desideroso di proporre grandi temi melodici che possano essere ricordati con facilità. Da uno score di questo livello, l’ascoltatore istintivamente si aspetterebbe da un momento all’altro il librarsi di una melodia facile, struggente, cantabile ma questo non accade mai. D’altra parte, l’eleganza stessa di queste pagine risiede anche nella loro discrezione tematica che impedisce alla musica di diventare “protagonista” ed eventuale motivo di distrazione per il giocatore.

Tecnicamente, le composizioni di Šimùnek sono state orchestrate da Adam Klemens ed eseguite dai 45 elementi della Bohemia Symphonic Orchestra diretta da Klemens stesso. A titolo informativo ed a testimonianza dell’impegno profuso dai produttori di Mafia, la registrazione è avvenuta presso il Teatro Nazionale di Praga, sotto la produzione di Jiøí Zobaè.

In ultimo, il brano utilizzato per i titoli di coda, è una cover hip hop di “Lake of Fire” dei “Lordz of Brooklyn” che, ironicamente, utilizza in un loop un’arrangiamento del tema de Il Padrino.

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