Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty

cover_metal_gear_solid_2.jpgHarry Gregson-Williams/Norihiko Hibino/Rika Muranaka
Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty (2002)
Konami Music Entertainment KMCA127 
17 brani – durata: 45’49”

 

Che Hideo Kojima fosse un ammiratore di tutto ciò che concerne il cinema hollywoodiano era già cosa risaputa prima di Metal Gear Solid (1998, Play Station). Quello che molti non sanno è che il buon Kojima, da grande conoscitore della settima arte, sa benissimo che un capolavoro non è tale se non accompagnato da una colonna sonora che va dal maestoso all’epica pura. Scegliere quindi Harry Gregson-Williams per comporre le musiche del nuovo thriller di spionaggio e quanto mai hi-tech Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty è una delle scelte più azzeccate di sempre. Il più “moderno” compositore brittanico approdato nel dorato mondo di Hollywood, supportato dalla onnipresente Media Venture di Hans Zimmer, ne approfitta non solo per farsi conoscere dai più ma anche per portare un po’ di Hollywood in un videogioco. Ed è proprio quello che voleva Kojima. La colonna sonora di MGS2 è caratterizzata da un oculato ricercare di suoni moderni da fondere a sonorità più sinfoniche. Abbiamo quindi synth elettronici, che si sposano con l’atmosfera futuristica del titolo, fusi con melodiche orchestrali che ci regalano momenti di pura epicità cinematografica.
Le varie sessioni di gioco sono caratterizzate da un tappeto sonoro che riesce a enfatizzare le azioni compiute su schermo, accompagnando in un perfetto sincro qualsiasi evento di storyline. Il main theme, ormai famosissimo e abusato, non è nient’altro che un remix in puro stile Gregson-Williams del tema originale. Ci troveremo quindi ad ascoltare una sessione orchestrale accompagnata da basso e batteria techno. Naturalmente il fondere generi così diversi farà storcere il naso a qualcuno, ma l’atmosfera creata dal compositore britannico si sposa a meraviglia con il mondo futuristico del titolo. In questo senso degne di nota le session 13 e 15 intitolate “The World Needs Only One Big Boss” e “Arsenal is going to Take Off”.  Due brani dal sapore prettamente arcade. “Who Am I Really?”, traccia numero 16 è invece quanto di più classico ci potrebbe essere in una colonna sonora. Archi e coro in crescendo, accompagnati da un flauto e seguiti da una sonata di pianoforte. Traccia all’apparenza molto dark, che si distende in un più ampio respiro dopo il primo minuto, quando il pianoforte inizia a suonare dolcemente le note del tema principale.
Un occhio di riguardo alla traccia che chiude i titoli di coda “Can’t Say Goodbye to Yesterday”, cantata da Carla White e composta da Rika Muranaka. Una canzone dal sapore bondiano (che si lascia andare a qualche accenno di Jazz) che apre alla scelta di avere una canzone del genere in ogni capitolo della saga.
Metal Gear Solid 2: Sons Of Liberty è una colonna sonora composta per un videogioco ma che poteva essere perfetta per ogni film d’azione dal 2000 in poi.

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