The Last of Us

cover_the_last_of_us.jpgGustavo Santaolalla
The Last of Us (Id. 2013)
SonyMasterworks 88765493152
30 brani – durata: 55’30”



Cito uno stralcio dell’articolo di Piero Ciccioli su http://www.playersmagazine.it riguardo il videogioco in oggetto, di cui recensiamo la colonna sonora: “…perché, con The Last of Us, Naughty Dog confeziona un vero e proprio ‘filmgame’, che, al pari dei librogame, ibrida con perizia tecniche proprie di due media differenti, al fine unico di creare un’esperienza completa, tanto impattante sul piano del coinvolgimento emotivo quanto su quello dell’intrattenimento puro. Tale obiettivo viene perseguito senza cercare di rivoluzionare gli stilemi in uso nel videogioco, ma, piuttosto, curando in maniera straordinaria gli aspetti cinematografici.
E aggiungerei musicali, difatti il doppio premio Oscar Gustavo Santaolalla, alla sua prima esperienza compositiva nel mondo videoludico, confeziona uno score di tutto rispetto, con il suo strumento prediletto (da lui personalmente suonato), la chitarra in tutte le sue forme, in primo piano. Per questa avventura apocalittica, dalla trama per nulla originale, dove si mischiano Io sono leggenda, la serie The Walking Dead e perfino gli Hunger Games, ma dalla realizzazione notevole, il compositore di origini argentine scrive una partitura in prevalenza chitarristica, come già accennato sopra, dalle atmosfere tetre, ruvide, angoscianti: parliamo sempre di un’umanità allo sbando, infettata da un virus mutageno, che li fa diventare cannibali, quasi degli zombie, in cui pochi sopravvissuti cercano una cura, tra mille pericoli e peripezie. Noi ci concentriamo, nel gioco, su due personaggi primari, Joel ed Ellie che Santaolalla conduce per mano, cucendo loro addosso un ambiente sonoro minaccioso, ansiogeno, solo a tratti consolatorio (perché forse Ellie con sé porta la cura per tutti gli esseri umani infettati!): suoni angosciosi, rarefatti dati da synth, percussioni, chitarre distorte, sporadici interventi orchestrali (The Nashville Scoring Orchestra), fanno sì che i trenta brani della OST siano un viaggio musicale cannibalico e per nulla sontuoso, anzi pieno di deviazioni impreviste e colpi di coda emozionali trattenuti (da citare il violoncello solista del tema principale in “The Last of Us (Never Again)” e la sua controparte chitarristica in “The Last of Us (Goodnight)”). Menzione a parte, un tema secondario che si presenta in tutta la sua libertaria ariosità in conclusione dell’album, “The Path (A New Beginning)”, citato dallo stesso ideatore del videogioco, Neil Druckmann, come miglior pezzo del CD.  






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