Il percorso di compositore di Musica per Immagini: Intervista esclusiva ad Enrico Sabena

foto_enrico_sabena.jpgIl percorso di compositore di Musica per Immagini: Intervista esclusiva ad Enrico Sabena

Colonne Sonore continua con il compito non facile di intervistare in maniera particolare, ponendo come domande i titoli della filmografia del compositore di volta in volta preso in esame, i Maestri italiani di musica applicata di ieri e di oggi, nella maggior parte dei casi ai più sconosciuti, creando così una serie di interviste sui generis ai compositori nostrani (vedi quelle già pubblicate a Taviani, Falangone e Caprioli) che tanto hanno dato e continuano a dare al nostro Cinema, e non solo.
Questa volta è il turno del giovane Enrico Sabena, compositore eclettico (già produttore, arrangiatore, musicista, sound design e fonico di mix) che da diversi anni presta la sua arte compositiva a differenti branche visive - gli spot, i film, i documentari, i cartoni animati - con uno stile sempre ben aderente alla commissione assegnatagli.
Sabena, di cui la colonna sonora per il film drammatico, tratto da una storia vera, My Lai Four, fino ad ora il suo apice compositivo dove un intimismo profondo e accorato (un tema semplice per piano di un’intensità notevole e lirica che mette i brividi per quanto struggente!), sa perfettamente abbinare l’uso di strumenti solisti con sonorità elettroniche e suoni orchestrali pieni (non lasciatevi scappare l’acquisto della soundtrack del film sopraccitato, una delle migliori colonne sonore per un film di guerra – vero - degli ultimi anni!).
Ma lasciamo la parola proprio a Sabena che di seguito si racconta in maniera semplice, sincera e dettagliata, non solo attraverso i titoli dei suoi progetti cinemusicali ma anche col desiderio di dare qualche consiglio a chi si appresta a frequentare il mondo del Cinema come artista di musica applicata.  
  

Enrico Sabena: Ritengo che il moderno compositore per il cinema debba conoscere sia il linguaggio dell’orchestra sia quello dell’elettronica, per ottenere il massimo da entrambi.  E che debba avere una sensibilità tale che gli consenta di scegliere volta per volta le soluzioni migliori nell’affrontare la varietà di tematiche contemporanee.
Sarà la sua personalità artistica che gli permetterà di reinterpretare stili anche musicalmente diversi tra di loro,  unificando il tutto e rendendolo riconoscibile e originale.
Detto ciò, ciascuno ha avuto il proprio percorso unico e personale.   Non esiste sostanzialmente nessuna scuola finalizzata nello specifico a questo lavoro:  lo impari sul campo, unendo tutte le tue competenze, ed il risultato finale è la somma algebrica della tua esperienza (non solo musicale), dei tuoi gusti e anche dei tuoi limiti.  Penso che questo oggi valga un po’ per tutti.
Nel mio caso specifico, non mi sono mai pentito di non aver voluto concludere un vero e proprio percorso musicale accademico: questo mi ha costretto di fatto a sviluppare una mia capacità di apprendimento “mirata”, “parallela”, “di gusto”,  che  ha significato – a detta dei miei committenti – un accrescimento di originalità.
In realtà, sì, da giovane ho studiato pianoforte, strumento che tuttora uso direttamente nelle mie musiche, ma sono scappato via dal Conservatorio tre anni prima del diploma, senza quindi conseguirlo: infatti a 20 anni lavoravo già a tempo pieno in studio di registrazione e il tempo che mi rimaneva per lo strumento lo dedicavo ad arrangiamenti e altro, non certo per preparare gli esami....
In studio registravo organici classici – anche orchestre – perché ero in grado di leggere la partitura e di effettuare i montaggi, i famigerati tagli di nastro analogico (l’hard disc recording sarebbe arrivato solo anni dopo…).   Sono contento perchè in questo modo ho sviluppato l’orecchio giusto, la sonorità orchestrale vera.
Successivamente ho lavorato con le major pop (Emi, Universal, Warner)  sia come fonico di mix che come arrangiatore e produttore (con campionatori e quant’altro di tecnologico).  Anche all’estero, Londra, Los Angeles e Hong Kong.
Quindi l’altra caratteristica mia peculiare è che unisco competenze musicali e tecniche (di studio di registrazione) e questo garantisce la finalizzazione ottimale dell’idea creativa.
In studio realizzo in prima persona le registrazioni e, soprattutto, i missaggi delle mie composizioni, siano essi pezzi strumentali o vere e proprie canzoni: per me il missaggio musicale ha valenza artistica, è la naturale conclusione del percorso di scrittura e produzione.
foto_enrico_sabena_lucia_bose.jpgPer poter garantire sempre questa qualità (e anche per potermi permettere di sperimentare nuove idee creative), con molti sacrifici sono riuscito a mettere su nel tempo il mio personale studio di registrazione professionale, con il top della tecnologia: lo studio di mia proprietà mi consente di ottenere tecnicamente sempre produzioni al massimo livello possibile, incluso anche i soundtracks cd (acquistabili su Itunes), che non sono solo una mera ripubblicazione degli “emme” del film, ma sono una rielaborazione discografica del materiale musicale usato, anche con extended versions e missaggi alternativi.
Oggi, di fatto lo studio lavora sostanzialmente quasi solo più al servizio delle mie musiche, con la collaborazione di valenti strumentisti, anche concertisti internazionali.
L’esperienza fatta con gli anni è stata preziosa per me:  difatti, laddove la tecnologia odierna ti consente di poter essere operativo anche con poca attrezzatura (e quindi il rischio per i giovani è l’omogeneità),  allora, oggi, la vera differenza - a parità di valenza artistica -  la fa il gusto e l’esperienza di anni. 
Oggi lavoro nel cinema unendo tutte le competenze che mi sono fatto in questi anni, dalla classica al pop/rock al jazz al musical.
Sono inoltre contento di aver lavorato da giovane come arrangiatore: in fondo, arrangiare significa “valorizzare un’idea musicale già preesistente, arricchendola di ulteriori contributi artistici”.  Questo mi ha plasmato una forma mentis tesa al fatto “di essere al servizio”, nel senso non limitativo del termine.  Lo stesso atteggiamento mi è servito successivamente, quando ho iniziato a comporre, ossia far nascere le idee musicali: i primi progetti – gli spot pubblicitari nazionali e i cartoni animati -   e poi, successivamente, il cinema.
Un atteggiamento “di servizio” , nel senso nobile del termine, che spesso mi ha fatto sperimentare sulla pelle quanto sia vera la magia del lavoro in team, se fatto in modo consapevole: si ottengono davvero risultati superiori alla somma delle singole potenzialità! 
Oggi vengo chiamato per un contributo emozionale alle immagini, ma anche di più:  ci sono diversi modi di approccio al cinema e in alcuni di questi la musica acquista una valenza importante, di comunicazione vera e propria, non solo emozionale, una valenza di sceneggiatura.   Dipende ovviamente dalla tipologia di film e dal regista, ma la magia si ottiene davvero quando c’è una vera interazione tra regista e musicista, un avanti e indietro operativo,  dove ad un certo punto ti trovi con il regista che parla di musica e il musicista che parla di sceneggiatura…  Lì sì che si ottengono delle vere e proprie magie… 
Spesso, quando il film è ancora da girare, leggo la sceneggiatura e restituisco in musica uno o più pezzi, che sono di fatto la mia interpretazione musicale del film, slegata dalle immagini (in un secondo momento, rielaborerò e integrerò quei pezzi per renderli funzionali sulle immagini; e molto spesso è già successo che il regista, entusiasta del pezzo, abbia costruito direttamente una scena sopra, in montaggio).
Altre volte, invece, ricevo direttamente il premontato del film e allora lavoro su quello.
Le agenzie pubblicitarie italiane mi chiamano per avere pezzi con appeal cinematografico oppure commerciale e sono contente: dicono che le mie musiche sembrano fatte all’estero e quindi per loro funzionano di più  ( a me piace tantissimo comporre per i 30 secondi perché ti obbliga ad una capacità di sintesi estrema, non è assolutamente automatico saperlo fare in modo funzionale:  in realtà 30 secondi non sono da concepire come un limite ma come uno stimolo creativo).
Per il cinema, attualmente sto lavorando sul film Alfonsina y el mar, pellicola in lingua spagnola, che dovrebbe essere chiusa entro l’estate (con la partecipazione di Lucia Bosè e Magaly Solier)  e su Virtualzone, una coproduzione tra gli Usa e le Filippine.
Un'altra produzione americana – un nuovo film indipendente di Hollywood – dovrebbe partire a breve.
A me interessa lavorare a 360 gradi, non solo per l’Italia.
Quando ho lavorato all’estero, hanno detto di me  “Italian creativity and international appeal” , apprezzamento che mi tengo ben stretto perché per un italiano non è assolutamente scontato…
Qui in Italia ho avuto modo di lavorare con la Warner Chappell e voglio sfatare un luogo comune:  non è vero – o, per lo meno, non sempre -  che in una major non ci sono persone appassionate e disponibili, in Warner Chappell Italiana io le ho trovate!
Altre produzioni oltreoceano partiranno in autunno e “Colonne sonore” sarà tra i primi ad essere informata…


Colonne Sonore: Corazones de mujer (Kiff Kosoof, pseudonimo di Davide Sordella+Pablo Benedetti, 2008)
Enrico Sabena:
Di fatto, il mio primo film cinematografico. E subito siamo stati catapultati al  Festival di Berlino (e, di seguito, ad una miriade di altri festival) , nella categoria “Panorama” , dove abbiamo ricevuto un sacco di elogi.  In particolare,  anche la musica è stata molto apprezzata, ed è stata menzionata pure sul “Morandini” , una delle “bibbie cinematografiche”.
Per saperne di più, vi invito ad andare a vedere il “making of the soundtrack” , il filmato realizzato da me dove racconto la genesi delle musiche per ogni mio film.

http://www.youtube.com/watch?v=wBGJJ9rnO30


foto_enrico_sabena_piano.jpgCS: È tempo di cambiare (Fernando Muraca, 2008)
ES:
Film di valenza sociale, a sfondo giovanile, sulle tematiche legate alla mafia calabrese e siciliana.   Premiato al “Tropea film festival” e al  “Calabria film festival” .
Il film ha girato tutto il sud Italia nei matineé scolastici ed è stato inserito nella rassegna cinematografica itinerante di “Libera” di don Ciotti.  
Ho realizzato sia le musiche che le canzoni.  Il cd uscirà su Itunes nel prossimo maggio.

http://www.luxvide.it/en/its-time-to-change-51.html


CS: Medusa  (Fredo Valla, 2009)
ES:
Docfilm cinematografico di Fredo Valla (già soggettista e sceneggiatore de Il vento fa il suo giro), che racconta l’affondamento del sommergibile italiano “Medusa”  nel 1942, con 14 marinai che morirono intrappolati.  Un documentario originalissimo, che utilizza diversi linguaggi visivi  (dall’animazione, alle interviste, alla fiction) e che necessitava di una vera e propria interpretazione musicale cinematografica.  Soundtrack cd disponibile su Itunes.
 
http://youtu.be/pw_R-4TqQWs


CS: My Lai Four  (Paolo Bertola, 2010)
ES:
Film che racconta la strage di My Lai, durante la guerra del Vietnam, dove gli Americani rasero al suolo il villaggio e uccisero oltre 500 persone, tra donne, vecchi e bambini.
Sono particolarmente orgoglioso delle musiche che ho scritto, anche perché è stata per me una vera e propria “esperienza spirituale”,  nell’aver coinvolto a partecipare alle mie composizioni una donna sopravvissuta alla guerra.   Il cd con le musiche è disponibile su Itunes.
Potete sapere di più su questo mio lavoro, guardando il mio “Making of the soundtrack”

http://www.youtube.com/watch?v=-hgzP3_JQT0


CS: Uffa che pazienza 1-2  (Vari, 2008-2011)
ES:
Prima e seconda simpaticissima serie di animazione, prodotta per Rai Fiction e ispirata alle tavole di Andrea Pazienza.  Con mie musiche, mie canzoni (26 songs originali nella seconda serie!!!) e mio sound design.  Ho coinvolto anche Vincenzo Mollica nella realizzazione della canzone della sigla.  Lavorare per i cartoni animati tira fuori il bambino che c’è in te. Soundtrack cd disponibile su Itunes.

http://youtu.be/Y_Ytb3AoWWk

CS: La strada di Paolo (Salvatore Nocita, 2011)
ES:
Film di Salvatore Nocita, presentato al Roma Film Festival.   Un’interessante opera, di impegno interiore e di alto richiamo culturale.  Per me è stato importante confrontarmi con un regista come Nocita, che appartiene ad un’altra generazione, è uno di quegli autori che tra un po’ non ce ne saranno più…  Un passaggio delle consegne tra generazioni…  Soundtrack cd prossimamente disponibile su Itunes.

Ecco il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=caDCAQepstQ

CS: The Truth About Angels  (Lichelli Lazar Lea, 2011)
ES:
Film indipendente di Hollywood.   Girato e prodotto a Los Angeles, con la partecipazione di Dree Hemingwey, Candice Accola ed altri giovani emergenti degli studios.
La storia era ambientata in un party hollywodiano e quindi la mia musica doveva contrastare in termini di interiorità :  la regista Lichelli Lazar-Lee mi ha chiesto musica di “anima” e minimalista, anche con pianoforte.
Per me, il primo film americano e la consapevolezza che ci sguazzo bene…
Cd con le musiche disponibile su Itunes.

foto_enrico_sabena_videoclip.jpgQui trovate il making of the soundtrack, anche con l’intervento della regista:
http://www.youtube.com/watch?v=OdOYlDpsWHk

Qui trovate un clip con la mia esecuzione al pianoforte:
http://www.youtube.com/watch?v=4VLbbD2bTzY

CS: Pubblicità nazionali
ES:
Ecco dei link ad alcune tra le pubblicità nazionali recenti andate in onda in Italia e in Europa.

http://www.youtube.com/watch?v=KJ8nrpDq5V4    Kinder Sorpresa 2011
http://www.youtube.com/watch?v=KBcTs_kV0Xk  Kinder Sorpresa Natale 2011
http://youtu.be/imOQUVkXbtc   TANTUM VERDE 2011-2012
http://youtu.be/fjrgl6cEhLo   GRAN RAGU' STAR 2012
http://youtu.be/wWptVFfanX4     Parmigiano reggiano  (con il making of the soundtrack)

La mia musica è stata anche scelta per un futuro spot internazionale di Philip Morris.

Varie

Nel 2010 mi hanno chiesto di scrivere l’inno della provincia di Cuneo.
Successivamente, l’ho adattato in diverse versioni per ricavare una vera e propria colonna sonora per un filmato promozionale della Provincia di Cuneo.
http://www.fondazionecrc.it/index.php?option=com_content&view=article&id=187&Itemid=159


foto_enrico_sabena_master.jpgCS: Quali sono i suoi compositori italiani e stranieri preferiti di musica per film?
ES: Voglio spendere due parole su Morricone, anche per svelare in che modo ho seguito i suoi insegnamenti: a parte gli ovvii capolavori scritti dal maestro, ritengo che la grandezza del lavoro di Morricone sia nell’aver cercato in modo consapevole – ed esserci riuscito – di aprire una nuova strada, in termini di originalità e innovazione (bisogna infatti contestualizzare il suo percorso, sia all’inizio come arrangiatore in Rca, sia successivamente come autore di cinema): ho ascoltato su cd praticamente tutto il suo repertorio degli anni 60-70, soprattutto i film “minori”, ed ho apprezzato tantissimo lo sforzo nel cercare di mettere sempre un elemento di originalità in ogni pezzo – una volta un elemento timbrico particolare, un’altra volta un passaggio armonico che non ti aspetti, e così via - senza accontentarsi mai: questa a mio giudizio è la vera lezione che Morricone lascia ai giovani, anche a quelli che oggi vogliono distaccarsi dal suo stile.
Per il resto, ascolto i compositori internazionali e riesco ad apprezzare davvero abbastanza tutto, cercando di trovare una chiave di ascolto in ogni composizione, sia nei compositori di Hollywood che strizzano l’occhio al commerciale, sia in quelli che in qualche modo cercano di staccarsi dai clichè.  Sempre nella consapevolezza che ognuno – grandi compresi - ha comunque un qualche debito verso qualcun altro, magari verso un compositore classico (e in questo caso, se voglio ascoltare della musica classica,  mi dirigo direttamente verso l’originale, il compositore classico...).
Se devo scegliere alcuni nomi, quelli che magari in questo periodo sento più affini, devo allora parlare di certi compositori che riescono ad aprirti l’anima (come il James Newton Howard dei film di Shyamalan), oppure fiabeschi (Danny Elfman)  magari anche minimalisti e perfino con pianoforte, il mio strumento (come Alexander Desplat), oppure aperti a 360 gradi come Michael Giacchino.  E molti altri.
Ma la vita musicale è un percorso, non bisogna mai fermarsi, bisogna continuare a essere sempre umili e curiosi: sono curioso di scoprire cosa sarò diventato io a ottant’anni.

Maggiori info su: http://www.enricosabena.com/


 

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