The Fugitive

cover_the_fugitive.jpgJames Newton Howard
Il Fuggitivo (The Fugitive – 1993)
La-La Land Records LLLCD 1112
36 brani (17 disco 1 - 19 disco 2)
Durata: 126’21’’ (64’52’’ disco 1 – 61’29’’ disco 2)

 

A sedici anni dall’uscita nelle sale dell’avvincente action thriller diretto da Andrew Davis (Danni Collaterali, Reazione a Catena) e interpretato da due colossi di Hollywood, Harrison Ford e Tommy Lee Jones, l’etichetta statunitense La-La Land Records propone la partitura integrale composta da James Newton Howard (The Village, Waterworld), edita in tiratura limitata a 3000 copie e contenente più di due ore di musica all’interno di due dischi accompagnati dalle interessanti note di Dan Goldwasser e dall’analisi brano per brano di Jeff Bond.
Precedentemente pubblicata dalla Elektra con una tracklist di 11 brani della durata complessiva di 41 minuti circa, questa nuova Expanded Archival Edition rende giustizia ad una delle prime composizioni del celebre autore hollywoodiano, che si cimenta nella scrittura di profonde e taglienti pagine drammatiche, accompagnate da sequenze action mozzafiato degne di Jerry Goldsmith (al quale in molti rimandano l’ispirazione per la musica in questione).

La coinvolgente vicenda che vede il dott. Richard Kimble (Harrison Ford) incriminato dell’omicidio di sua moglie viene supportata da pagine estremamente dense e piene di tensione, in cui l’autore sviluppa profondi leitmotiv esposti dalla sezione d’archi (“The Trial”), supportati da ritmiche poderose e impastate con le atmosfere di contorno, generando una cornice sfumata, quasi sfocata, che circonda l’elemento più netto e delineato della storia: la morte di Helen Kimble.
L’ausilio di ritmiche acute, accompagnate nei movimenti di maggior enfasi da crescendo e tappeti della sezione degli ottoni (“The Bus”) inquadra fin dalle prime sequenze l’intenzione dell’autore di conferire una notevole importanza alla componente ritmica, che va a rafforzare i passaggi più tesi nel commento delle scene di maggior carico emotivo (lo scontro del treno con l’autobus e la rapida fuga di Kimble prima dell’impatto).
L’attenzione dell’autore nella scelta delle timbriche delle percussioni e delle componenti sintetiche dimostrano un’esplicita influenza sia da parte delle pagine action anni ’80 più famose che dalla sua esperienza come tastierista per Elthon John, rendendolo assai capace di muoversi con sicurezza nei passaggi tra le atmosfere più sintetiche e le componenti ritmiche sinfo-elettroniche di “The Hand / The Hunt / The Tow Truck” o di “The Hospital”.
Più avvolgenti e affascinanti le sue pagine esplosive, in evidenza la bella “Helicopter Chase”, un mix sinfo-elettronico in cui spiccano le belle ritmiche, le sporadiche e poderose entrate degli ottoni, in particolar modo dei tromboni e dei corni, e in cui il tema eroico di Kimble fa per la prima volta la sua comparsa, eseguito con penetrante energia dall’orchestra. L’orchestrazione, accurata e convincente soprattutto nella suddetta sequenza, è un validissimo esempio di musica action in stile anni ’90, che non a caso riporta alla mente alcune sfumature timbriche del tema composto da Gary Chang per Trappola In Alto Mare, diretto dallo stesso Davis e con Tommy Lee Jones tra i membri del cast.
James Newton Howard dimostra una spiccata capacità nell’inquadrare la componente temporale all’interno della partitura, riuscendo a gestire le variegate scelte ritmiche, che si tratti delle poderose sezioni di timpani di “The Sewer” o delle percussioni più soft di “The Montage / Cops Bust The Boys / Computer Search”, riuscendo a mantenere sempre elevato il livello di suspense evitando di perdersi in banali cliché.
Altro elemento degno di attenzione è la presenza del basso elettrico, al quale l’autore conferisce particolare importanza, soprattutto nell’interpretazione di un breve leitmotiv di quattro note, per lo più atto a commentare le fasi di ricerca di Kimble, impegnato nella sua personale indagine per scovare l’assassino della moglie.
In queste fasi Howard risulta essere particolarmente convincente nello sviluppo di atmosfere psicologiche di facile lettura, ma tutt’altro che inappropriate, bensì sempre capaci di apportare il giusto commento per un film che, alla fine, è essenzialmente un action.

Tra le scelte timbriche che inducono ad associare l’ispirazione del lavoro per The Fugitive a Jerry Goldsmith spicca l’utilizzo ritmico del pianoforte che, tipicamente suonato con vigore alle ottave più basse, viene spesso inserito all’interno dei commenti più frenetici, come la poderosa “The Courthouse / Stairway Chase”, giocando un ruolo molto importante nel mickeymousing cucito sulla figura di Kimble, soprattutto durante le sequenze di maggior velocità e tensione.
Ma insieme a queste scelte, che guardano più che altro agli sviluppi musicali per il genere durante gli anni ‘70, c’è una forte componente anni ’80 nelle scelte delle tipiche sequenze comunemente denominate montage: “Memorial Hospital / It’s Not Over Yet” ne è un chiaro esempio, nel quale James Newton Howard sceglie di commentare il rapido susseguirsi delle scene che vedono Kimble procurarsi prove della sua innocenza con un mix ritmico sinfo-elettronico accompagnato da poderose tastiere e brillanti apparizioni dell’orchestra, che vanno nuovamente ad intonare il tema eroico del protagonista regalando alla partitura un retrogusto indubbiamente radicato nella decade appena conclusa.

Il Fuggitivo è senza ombra di dubbio una delle composizioni del primo James Newton Howard più interessanti, meritevole di un ascolto attento soprattutto nello sviluppo di quelle pagine tipicamente action che sono divenute negli anni successivi uno dei punti di riferimento più espliciti per gli autori della stessa decade. Si pensi a John Debney e alla sua Sudden Death, che soprattutto nella scelta delle timbriche utilizzate nei commenti più martellanti guarda insistentemente alle pagine scritte per le disavventure di Kimble.
I passaggi più drammatici, particolarmente insistenti nelle sequenze d’apertura della pellicola, per quanto interessanti vengono spesso sovrastati dalle più poderose e incalzanti sequenze adrenaliniche, che tornano più volte all’interno del film riproponendo tanto i perforanti trionfi di percussioni quanto le profonde esecuzioni del pianoforte; brani poderosi come “The Hotel” o “The Roof Fight Pt.1 / Roof Fight Pt. 2 / Nichols Reappears” sono testimoni di una influenza nei confronti di James Newton Howard da parte degli autori più ferrati nel settore, specialmente a cavallo tra la fine degli anni ’70 e la prima metà degli anni ’80.
La scelta di avvolgere tali timbriche con tastiere ed elettronica, elemento che fa parte della carriera pregressa dell’autore, tende ad inquadrare il lavoro nel suo complesso più legato agli anni ’80 di quanto non sia effettivamente, e l’ascolto di questa edizione completa, ricca di sequenze precedentemente rimaste fuori nella vecchia edizione, offre la possibilità di assaporare la profondità di queste pagine.

Incise nel luglio del 1993 presso gli MGM e Warner Bros Studios, le musiche composte da James Newton Howard per Il Fuggitivo godono delle poderose orchestrazioni di Chris Boardman e Brad Dechter, insieme allo stesso Howard, il quale, come in pochi casi all’interno della sua produzione, ha anche diretto personalmente l’orchestra, condividendo la bacchetta con Marty Paich.
Oltre alla partitura integrale, della durata di circa 93 minuti, sono incluse all’interno dell’album diverso bonus track, tra cui tre suite provenienti dall’edizione originale della Elektra, più numerose versioni alternative e demo programmate al sintetizzatore o eseguite al pianoforte.
In definitiva un lavoro muscoloso e prorompente, supportato da una componente drammatica forte e personale, che fa della fruibilità dei leitmotiv e delle energiche orchestrazioni il proprio punto di forza, arricchito dalle seducenti scelte timbriche e dalle ritmiche sempre puntuali e precise, al quale la variegata e possente “It’s Over / End Credits” rende indubbiamente giustizia.


 

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