Instructions Not Included

cover_instructions_not_included.jpgCarlo Siliotto
No se aceptan devoluciones (Instructions Not Included- 2013)
Sony Music Entertainment Mexico
29 brani - Durata: 62'48''



Dopo il suo trasferimento oltreoceano avvenuto vent'anni fa, il musicista romano Carlo Siliotto, pur continuando a comporre per il cinema e la TV italiani, ha ampliato i propri orizzonti e si è fatto conoscere a livello internazionale grazie a importanti partiture per film di successo come The Punisher (2004) e Nomad: The Warrior (2007). A partire dal 2000, Siliotto ha avviato rapporti artistici anche con alcuni registi messicani e, in questi ultimi anni, si è distinto proprio grazie ai lavori per cineasti quali Carlos Saura Medrano, Patricia Riggen, Sergio Sanchez Suarez, Gabriela Tagliavini e Carlos Moreno, divenendo molto richiesto anche sulla piazza latina.
Ed è proprio con il messicano Eugenio Derbez che Siliotto firma il suo più recente lavoro per il cinema, ovvero la OST del film Instructions Not Included (titolo originale spagnolo No se aceptan devoluciones), uscito a fine giugno nelle sale italiane col medesimo titolo americano dopo aver incassato, tra box office messicano ed estero (è uscito negli USA a fine agosto 2013) oltre 99 milioni di dollari, a fronte dei 5 milioni di costo di produzione. Grande successo dunque per questa comedy-drama che nel tricolore messicano porta anche una parte di quello italiano grazie alle musiche composte da Carlo Siliotto. Il CD della OST pubblicato da Sony Music Entertainment Mexico comprende 29 tracce, di cui le prime 10 addizionali del repertorio di artisti vari sincronizzate nella pellicola. Le musiche originali composte da Siliotto occupano invece le 19 tracce tra la 11 e la 29. Il primo tema musicale che si incontra nel film è “Carta de mamá” esposto sui simpatici titoli di testa animati (e anche sui titoli di coda), partendo in punta di piedi con la melina in acuto dei violini primi sul Do – Si – La – Si su base Sol dei secondi fino all'ingresso delle viole in concomitanza con il tema pianistico, una dolce ninna nanna in 6/4 che accarezza la quinta scala di Do mentre le corde prendono forma ampliando progressivamente il proprio raggio (in battuta 6 e poi 11 in pizzicato arrivano anche le classi gravi) fino all'inserto dei legni (flauto dolce e clarinetto) e della tuba. Questo tema si associa alla giovane co-protagonista del film, Maggie (interpretata da Loreto Peralta), una bambina abbandonata lattante dalla propria madre Julie (Jessica Lindsey) nelle mani del latin lover di Acapulco Valentín Bravo (interpretato dallo stesso regista Eugenio Derbez), che è convinto di esserne il padre naturale. Valentín dovrà mutare le sue abitudini sentimentali e improvvisarsi padre per crescere la bimba a suo unico carico, imparando a vivere pur non essendo preparato a farlo e trovandosi un lavoro per mantenerla. Tra esilaranti e bizzarre avventure tra Messico e USA, un terribile destino spegnerà dopo sette anni l'incanto di questo specialissimo rapporto padre/figlia, conferendo alla pellicola quel tocco di inevitabile commozione in un contesto tuttavia tendenzialmente scanzonato e divertente che non tradisce mai i ritmi della commedia. Il tema di Siliotto dunque traduce bene l'elemento  infantile (la ninna nanna) e il contesto un po' stralunato nel quale Maggie cresce, con un padre impreparato che, per non farle dimenticare la madre (che poi si rivelerà essere omosessuale), gliela fa credere una sorta di supereroina intenta a salvare il mondo. L'impiego della celesta, del triangolo, dei legnetti e dei wind chimes conferisce quel tocco più innocentemente fiabesco e cullante, di semplice e immediata orecchiabilità, proprio di un tema destinato ai bambini (non a caso Cajkovskij fece ampio uso di questi strumenti nelle sue musiche per il fiabesco balletto “Lo schiaccianoci”). Lo stesso “main theme” lo ritroviamo alternato in dialogo con il tema di “Me llamo Julie” nel brano “Maggie conoce a mamá” e, in modo minore e varie modulazioni tonali, ne “La pareja de Julie” e in occasione del tuffo di Valentín e Maggie dal terribile strabiondo de La Quebrada con un incipit degli archi in glissando, un'eterea voce femminile e il tema pianistico - traccia “En familia (Hombre de piedra)”. Accanto al tema infantile di Maggie, si può ascoltare un altro ricorrente leitmotiv pianistico associato invece all'infanzia di Valentín (brano “Johnny Bravo”) e al tentativo del padre di fargli vincere le sue numerose fobie (tra cui quella per i ragni e per i lupi). Il motivo ricorre ogniqualvolta l'interiorità del protagonista viene scossa: per esempio nell'esilarante scena del tuffo in piscina - che fa guadagnare a Valentín un posto da stuntman – per salvare la piccola Maggie; in questo bellissimo affresco tensivo ascoltiamo le dinamiche ostinate degli archi medi con il tentativo dei superiori di attaccare il tema incitati dai colpi dei timpani, ma non ancora in grado di offrire all'ascolto una risoluzione riposante fino all'happy ending della sequenza (“Valentín brinca y salva a Maggie”, ripreso poi con qualche variante ne “El cubo” e “Raid de vuelta”). Stesso tema stemperato tra flauto dolce e clarinetto nel brano “Miedo en La Quebrada” e nel pianistico “Tratamiento” (che prelude all'elemento drammatico presente nel film) e “Prueba de paternidad” (quando il test del DNA rivelerà che Valentín non è il padre naturale di Maggie). Anche nella bizzarra scena de “El juez lobo”, dopo un incipit di sireniche voci femminili, ascoltiamo ancora i ricordi di Valentín. Altro ispiratissimo motivo, stavolta legato al rapporto madre/figlia, lo si può apprezzare nella traccia “Nunca fui a la luna” e “Julie se despide”. Di intrattenimento e funzionale supporto visivo con uso dei pizzicati d'archi e inserimento beffardo-discorsivo dei legni e degli ottoni sono le tracce “Negociación”  (un piacevole divertimento da camera), “Perro entra al hotel” e “Los perros de la abuela”. Un  lavoro nel complesso molto piacevole nella fruizione dissociata dal film e in grado di potenziare al meglio la narrazione e valorizzare l'esito drammaturgico della bella e meritevole pellicola di Derbez. Il tutto sotto la bacchetta dello stesso Siliotto sul podio della Bulgarian Symphony Orchestra di Sofia. Per questa colonna sonora Siliotto ha ricevuto una nomination agli IFMCA Awards 2013 nella sezione “Best Original Score for a Comedy Film” e ha vinto il nostro Premio “ColonneSonore.Net” 2013 assegnato da voi lettori nella categoria “Migliore Musica per Film Straniero”.

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