Tempo instabile con probabili schiarite

cover_tempo_instabile.jpgFrancesco De Luca & Alessandro Forti
Tempo instabile con probabili schiarite (2015)
Edizioni musicali Rai Com
25 brani – Durata: 34’20”



Un sestetto vocale apre simpaticamente e ironicamente con “Primo anime (Ouverture La gazza ladra)” di Gioacchino Rossini su trascrizione e arrangiamento di Francesco De Luca e Alessandro Forti la loro colonna sonora per la commedia “petrolifera imprenditoriale”, con frammenti Manga (animazione in stile giapponese), Tempo instabile con probabili schiarite di Marco Pontecorvo con Luca Zingaretti, John Turturro, Carolina Crescentini, Lillo Petrolo e Lorenza Indovina.
Il duo De Luca & Forti (Tre metri sopra il cielo, Dieci inverni, La madre) creano un’architettura sonora molto efficace e stratificata per una pellicola dalle molte sfaccettature visive e narrative, difatti i due compositori raccontano: “Considerata la varietà di elementi nel film abbiamo pensato che la musica dovesse avere delle caratteristiche non convenzionali, almeno dal punto di vista stilistico”. E così si hanno paesaggi musicali quali “Cocomeri” con clap di mani, ritmica insistente, basso, chitarre elettriche che presentano un tema gasato tra il rock e il blues in crescendo, “Secondo anime – Il paese fantasma” con coro maschile e femminile su archi tensivi e battito del tamburo che accelera sul finire del pezzo, il surreale e cantilenante, quasi elfmaniano (per il sodale Tim Burton) “Roma burocratica” che delinea un secondo tema buffo e sardonico per orchestra (Orchestra Concertissimo Bucharest), “Tempo instabile con probabili schiarite” per chitarre elettriche che tratteggiano un leitmotiv  romanticamente nostalgico. Ancora i due autori De Luca & Forti dichiarano per certificare quanto detto sopra: “…la colonna sonora spazia tra generi lontanissimi, partendo da una nostra trascrizione e adattamento per sestetto vocale della celebre Ouverture de La gazza ladra di Rossini, proseguendo con musiche suonate con strumenti della tradizione americana, come il blues con le sue chitarre slide, il country, il bluegrass, a brani per orchestra che si rifanno alla tradizione classica, fino ad arrivare alle musiche per coro che oscillano tra l’epico e l’ironico per accompagnare le sequenze animate degli otto Anime giapponesi”.  Con “La maga Circe” si prosegue orchestralmente in territori astratti e sognanti con assolo di violoncello e mandolino, per passare con “Silver solo” in ambienti bluegrass “Old Wild West” e finire in “Terzo Anime – L’indovino” con sonorità disco con coro annesso. “La bicicletta in giardino” inizia enfaticamente con chitarre acustiche in levare che raffigurano un tema country malinconico, da uomini solitari in cerca di se stessi. “La fossa nel cortile” per chitarra slide blues in solitaria molto dixie con un temino western morriconiano. “Quarto Anime – Il lago” perpetua l’anima corale su ritmiche tensive e ostinati vocali e orchestrali epici. “Petrolio” mozartianamente cresce con i suoi archi in levare, l’assolo di tromba dai barocchismi eroici, per un pezzo orchestrale davvero bello e trascinante. “Le pietre fanno male” ripresenta il tema romantico e mesto per chitarre acustiche alla Ry Cooder. “Quinto Anime – Il mondo al contrario” per coro e orchestra enfaticamente magniloquenti. Musica videoludica e da discoteca per “Keno”, invece “Sfida a Sant’Ugo” profuma di duello sotto il sole nel lontano West alla Ry Cooder anche qui, ancora più evidente come citazione. “I sogni della Cooperativa Fau” batte anima country sfrenata e veloce come una corsa in auto in Hazzard. “Sesto Anime – Scontro sui divani” è brano alla 300 breve ma intenso. Nostalgia canaglia si abbatte sulla chitarra acustica in solitaria di “Non sei nessuno” e “Disegni sui divani” presenta un tema per piano e suoni sintetici sullo sfondo, filiforme e scoraggiato. “Settimo Anime – Oca Marena” è il penultimo pezzo che cerca di chiudere il cerchio epico fantasy dei cartoni giapponesi in cui orchestra e coro se la giocano alla grande. “Novantanove percento” è un ballabile country vivace, che un po’ ricorda quei temi dei fratelli De Angelis per i film del duo Bud Spencer e Terence Hill. “Ottavo Anime – Taglia la testa a Kobo” in poco più di 30” chiude gli Anime in modo leggendario, ma la vera chiusura la da il brano “Kerosene” con schitarrate hard rock e bluegrass e un’ironia dilagante e sovversiva.
Una OST dai mille volti che ammalia dopo ogni singolo ascolto!


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