Cult & Colt Cinema ’70

Cover Cult & ColtFranco Micalizzi & the Big Bubbling Band
Cult & Colt Cinema ’70 (2009)
NEW TEAM MUSIC
12  brani – Durata: 39’ 00”

Il genere “polizziottesco”, ovvero il poliziesco all’italiana anni ‘70, si sposa con il nome di Franco Micalizzi che ha firmato le colonne sonore di film che sono entrati nella storia del genere: le pellicole di Umberto Lenzi Roma a mano armata, Napoli violenta, La banda del gobbo, o di Franco Martinelli (Marino Girolami) Italia a mano armata, solo per citarne alcune.
Un genere, quello del poliziesco all’italiana, che nasceva dalla commistione di generi differenti e che, partendo dal poliziesco noir,  si è lasciato contaminare da elementi  splutter, violenti, di denuncia sociale, trash. Un genere che negli ultimi anni è stato rivalutato attraverso una riflessione su riviste di settore, ma soprattutto grazie ai contributi di registi come Quentin Tarantino, il quale ha saputo coglierne gli elementi narrativi e filmici di maggior pregio, sottolineando quanto da questo genere ha attinto nel costruire il proprio mondo cinematografico e narrativo.
Il lavoro di Micalizzi è quindi certamente legato al mondo del poliziesco, a ricordarcelo troviamo una lunga serie di titoli di colonne sonore scritte per pellicole del genere.
Si tratta di film non tutti di grande valore, certamente, ma comunque interessanti anche per il modo in cui costruivano i personaggi e per il loro attingere ad un immaginario collettivo che aveva le proprie radici in altri generi cinematografici, anch’essi molto apprezzati dal grande pubblico come, ad esempio, il cinema western.
Ad una pellicola che rientra appunto nel genere “spaghetti-western”, un film del 1970 firmato da Enzo Barboni, è legato il brano “Trinity”, forse il tema più famoso del maestro Micalizzi  quello intonato da Alessandro Alessandroni in Lo chiamavano Trinità.
Ed è il brano scelto per aprire questo bel disco che raccoglie alcuni dei motivi più famosi di Micalizzi interpretati dalla Big Bubbling Band, fondata dal maestro nel 2004 con l’idea di realizzare una serie di concerti in cui riproporre alcune delle sue più fortunate colonne sonore.
In occasione della realizzazione del disco il compositore romano ha chiamato a collaborare con lui alcuni artisti che hanno così voluto rendere omaggio ad una stagione del nostro cinema. Mario Biondi ha firmato la sua versione di “Trinity” molto bella e coinvolgente: la straordinaria voce del cantante catanese regala un calore e una forza soul al malinconico tema nato per accompagnare le avventure di “Trinità”.
Il rapper Turi ha costruito un rap sul bel tema di Italia a mano armata, e Irio De Paula e Giò Marinuzzi hanno colorato di giallo e verde le note di “Cianca” una bossa nova tratta da L’ultima neve di primavera.
Da non dimenticare la tromba di Fabrizio Bosso che impreziosisce il suono pieno e caldo della Bubbling Band con un fraseggio, un timbro, ed un colore che fa subito anni 70, un suono che ci veste con pantaloni a zampa d’elefante e ci ritroviamo a velocità folle a bordo di una Alfa in un Italia troppo violenta.

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