Last Tango in Paris

cover last tango in paris newGato Barbieri
Ultimo tango a Parigi (Last Tango in Paris, 1972)
Quartet Records QR209
CD 1, 49 brani – Durata: 57’10”
CD 2, 11 brani – Durata: 34’38”

Nel 1973 un David di Donatello speciale all’attrice Maria Schneider, nello stesso anno il Nastro d’Argento come miglior regista a Bernardo Bertolucci, il quale riceve anche una nomination nel 1974 al Golden Globe e all’Oscar, insieme all’attore Marlon Brando per il film scandalo Ultimo tango a Parigi, campione d’incassi nella stagione 1972-1973 in Italia, al secondo posto in classifica dietro al Padrino coppoliano (sempre con Brando tra i protagonisti), raggiungendo l’incasso complessivo mondiale di 96.301.534 milioni di dollari.

Film travagliato per le sue scene altamente immorali, con diverse cause penali a contrastarlo e a farlo preda della nostra censura dell’epoca (in particolar modo per la celebre scena di sesso anale con burro al seguito!), rivisto oggi perde del suo appeal sensazionalistico-scandaloso (con tutto quello che abbiamo visto di più scabroso a seguire e al quale siamo sottoposti dal mondo web senza censure oggigiorno), rimanendo ugualmente una pellicola fortemente impressa nella cultura di massa, citata dagli anni ’70 in poi, ancora oggi, nel Cinema, nella Pittura e nella Musica. Ovviamente, ciò che preme di più a noi è soffermarci sulla stupenda qualità musicale del film, con una straordinaria score jazz curata dal recentemente scomparso Gato Barbieri (Rosario, 28 novembre 1932 – New York, 2 aprile 2016). Leandro Barbieri, in arte Gato, è stato un sassofonista e compositore argentino, maestro del “free jazz”, che nella Settima Arte è entrato in punta di piedi, esordendo proprio con la colonna sonora di Ultimo tango a Parigi con una score – citando il nostro Roberto Pugliese - : “sinuosa, malinconica ed elegantemente morbosa, intessuta di melodie avviluppanti e con un tema principale divenuto subito “hit”” che gli fa guadagnare una nomination ai Grammy e notorietà internazionale. Partitura che proprio quest’anno l’etichetta spagnola di musica per film, Quartet Records, pubblica in versione doppio CD, con nel primo album la versione integrale della score edita per la prima volta assoluta, e nel secondo album la nota versione discografica uscita negli anni ’70. Una deluxe edition imperdibile sia per coloro i quali ancora non conosco questa opera musicale isolata di Barbieri per l’Ottava Arte (seppur nel ’79, con Bocca di fuoco di Michael Winner, il compositore argentino si approccerà di nuovo alla musica applicata ma con esiti insoddisfacenti!), sia per gli amanti del film che hanno imparato a menadito ogni singola nota del CD originale: con questa uscita avranno delle belle sorprese come colui che scrive che da anni ama questa OST.
Gato Barbieri esegue al sassofono tutti gli assoli della score, arrangiata e diretta da Oliver Nelson, e le ben 49 tracce della partitura completa sono una lampante dichiarazione d’amore del compositore riguardo la perfetta regia e sceneggiatura di Bertolucci, scritta con Franco Arcalli e Agnès Varda (dialoghi aggiuntivi), adattata da Robert Alley, la bollente fotografia di Vittorio Storaro e l’interpretazione intensa e coinvolta fino all’estremo di Marlon Brando e la giovanissima Maria Schneider che proprio questo film le regalò fama globale. I 49 brani non hanno titolo ma sono solamente suddivisi in ‘parti’, di cui una buona parte di breve durata; anche per questo la versione “album recording” dell’epoca è più avviluppante e strutturata per un ascolto migliore della partitura al di fuori del filmico. Ciò non implica che la “complete score” sia un ascolto difficile e non importante ai fini della comprensione del lavoro compositivo barbieriano, anzi ne delinea tratti e coloriture nuove e stupefacenti per coloro che desiderano rivivere le atmosfere torbide e “parigine” d’interni arroventati del film. Pagine fintamente quiete, ma in profondità arrovellate di passione disturbata e sfrenata, e attimi d’amore dolcemente rassicuranti sono disegnate dagli archi, piano, percussioni e un sassofono protagonistico a tratti virtuoso, a tratti solo di puro commento, in un viaggio musicale selvaggio e delicato al contempo, come gli animi irrisolti dei due protagonisti. La relazione sessuale, fatta di esplorazione dei corpi cercando di superare il limite dei sensi, del vedovo quarantacinquenne Paul (Brando) con la ventenne Jeanne (Schneider), viene accompagnata, via via che si dipanano le quarantanove parti dello score originale e non riadattato per motivi discografici di mercato e di ascolto slegato dalle immagini da Barbieri stesso, dal meraviglioso tema portante per sax solo e archi esposto integralmente o rimodulato, segmentato, semi-accennato o addirittura camuffato, a sottolineare questo incontro casuale di due emeriti sconosciuti che fanno sesso, estremizzato, forse si amano, ma che inconsapevolmente (?) percorrono la via della distruzione morale e corporale. Barbieri cosparge il loro cammino di jazz soffuso, ondivago, accalorato, perturbato e perturbante, a volte frenato da momenti tensivi, ritmi beat, caraibici, tango argentino, melodie da Swinging London, segretamente old style, solo a tratti soavemente “parigine”, fino al finale inaspettato seppur desiderato. Quindi vi consiglio di ascoltare questa OST tutta di filato, senza interruzioni alcune, per rivivere davvero il coinvolgimento emotivo della trama e comprendere fino in fondo quale lavorio compositivo Gato Barbieri ha elaborato per il film. Poi passate a godervi il secondo CD con i brani estesi, superiori ai due minuti di durata, rielaborati come sorta di album soft jazz, e non soltanto, extracinematografico di enorme valore musicale ed elevata qualità esecutiva. Insomma, un capolavoro da non perdere!

 

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