Airplane!

cover_airplane.jpgElmer Bernstein
L'aereo più pazzo del mondo (Airplane!, 1980)
La-La Land Records LLLCD 1093
37 brani – durata: 52’09’’

Autore di alcune tra le colonne sonore più celebri della storia del cinema, tali da rendere la carriera del versatile autore di Ghostbusters, L’Età Dell’Innocenza e L’Uomo di Alcatraz una tra le più brillanti e variegate insieme a colleghi come Jerry Goldsmith o John Williams, Elmer Bernstein ha comunicato attraverso i suoi lavori nel corso dei 50 anni dedicati all’arte della musica applicata una passione ed una ricchezza emotiva tale da destare grande attenzione da parte dei suoi fan e non in ogni suo lavoro.

Consacrato grazie al notevole apporto in pellicole storiche quali I Dieci Comandamenti, di guerra come La Grande Fuga o gli indimenticabili western di cui I Magnifici Sette, funge da manifesto dell’indiscussa maestria dell’autore nel genere, Bernstein brilla anche in quel genere filmico che lui stesso definì “molto difficile”: la commedia. Autore di pagine indimenticabili che hanno commentato pellicole quali Una Poltrona Per Due, Spie Come Noi, Ghostbusters, I Tre Amigos! o Animal House, il musicista venne presentato ai fratelli Zucker alla fine degli anni ’70 da John Landis, prendendo parte ad uno dei lavori storici della celebre coppia di fratelli: Airplane!.Uscito in Italia come L’Aereo Più Pazzo Del Mondo, il film riecheggia nella storia del cinema come uno dei simboli più forti della produzione comico-demenziale statunitense. Interpretato da Jeff Bridges (Hot Shots!), Leslie Nielsen (Una Pallottola Spuntata) e Robert Hayes (L’Occhio del Gatto), l’esilarante sciagura aerea portata sul grande schermo da Jim Abrahams e i fratelli Zucker, la pellicola ottenne un certo successo grazie anche alle brillanti pagine che Bernstein compose, frutto di un approccio che l’autore descrisse come “qualcosa di serio, un lavoro drammatico. Volevo dargli un senso di grandiosità e serietà”.
Registi e produttori chiesero al musicista un approccio che in qualche modo ricordasse i classici film del passato, caratterizzati da movimenti d’ampio respiro e con un gusto classico. Elmer Bernstein fece proprio questo, e nelle costruzioni più melodiche, come il tema d’amore “Love Theme From AIRPLANE!”, si percepisce un sapore che richiama lo stile di Alfred Newman, risultato che Jon Davison commentò in questo modo: “Suona come un film della Universal Picture del 1965!”.
Un elemento molto interessante è il tema d’apertura, una citazione dell’intramontabile Lo Squalo di John Williams. Così come la sequenza iniziale ironizza sullo stereotipo creato dalla pellicola diretta nel 1975 da Steven Spielberg, attraverso la deriva dell’aereo che si aggira tra le nuvole emulando la pinna dorsale di uno squalo, anche la rivisitazione del celebre movimento composto da Williams racchiude una vena ironica, accentuata da una esecuzione più veloce e da un arrangiamento molto fedele all’originale, ma comunque destinato ad un corpo orchestrale differente.
Le pagine composte per Airplane! rappresentano egregiamente il connubio tra l’approccio serio e drammatico, elemento che andando in contrasto con l’ironia del film ne rafforza l’effetto, e quegli elementi più ironici ed espliciti, che sottolineano ciò che a volte nella pellicola rappresenta una ironia sottile e volutamente poco evidente. Particolare attenzione viene dedicata al commento delle scene interpretate da Jeff Bridges, il quale spesso conclude le proprie sequenze con delle freddure che solo gli strappi acuti e penetranti della musica di commento riescono davvero ad evidenziare, regalando esplosioni per ottoni e rullanti particolarmente incisivi (“Mayday”).
Le sequenze più drammatiche, come “Where The Hell Is Kramer? / Trouble” o “Crasher” sono caratterizzate da costruzioni penetranti ed imponenti, che tendono ad evidenziare un approccio dal gusto retrò grazie alla scelta di una strumentazione che genera un sound piuttosto caldo ma graffiante al tempo stesso. Lo sviluppo di movimenti per archi e tromboni, che s’intrecciano o si alternano generando un clima di alta tensione dall’inevitabile retrogusto ironico, s’incastrano egregiamente col sound di “Notre Dame Victory March”, elemento che Bernstein integra astutamente nello score grazie al suo stile brillante, quasi “isterico” dice Davidson, caratterizzato da un’orchestrazione che si avvicina al classico sound da Banda Scolastica.
Il lavoro nel suo insieme gode di una certa omogeneità, che consente un ascolto piacevole e tutt’altro che stancante, per merito soprattutto della varietà di pagine e variazioni tematiche che rispettano lo stile portante della partitura senza però negare quelle sfumature timbriche che caratterizzano lo stile del loro autore.
Incise presso lo “Stage M” della Paramount, parallelamente al processo di orchestrazione e copiatura delle pagine, la colonna sonora venne registrata senza metronomo, completamente libera. L’orchestratore David Spear spiega infatti che l’autore volle commentare la pellicola rispettando i tempi visivi, e quindi cercando di vestire musicalmente le scene nel modo più preciso possibile in base agli avvenimenti e alle sequenze. Questa scelta indiscutibilmente rende il lavoro più complicato, ma anche più accurato, e il risultato è percepibile nell’ascolto dell’intero album, dove si captano dei movimenti che si presentano letteralmente tessuti sulle sequenze del film.
Il successo ottenuto dal film ai tempi della sua uscita nelle sale, il 2 Luglio del 1980, non favorì una edizione soddisfacente dell’album contenente le musiche. Venne infatti prodotto un LP dalla Regency Records contenente per lo più canzoni e poca musica scritta da Bernstein, oltretutto sovrastata dalla voce narrante di Shadoe Stevens.
Dopo una lunga attesa, la giovane etichetta La-La Land Records nel Maggio di quest’anno annuncia la pubblicazione di questa interessante edizione speciale, limitata ad una tiratura di 3000 copie.
L’album offre materiale presente nel film e sequenze non utilizzate, insieme ad alcune bonus track contenenti source music come “Tavern” o “Instruments”, affiancate a interessanti versioni esclusivamente strumentali di brani quali “From Here To Here” o “Tag”.
Il libretto contiene una lunga serie d’informazioni, fornite da Dan Goldwasser (ScoringSessions.com, SoundtrackNet), accompagnate da numerose immagini provenienti dal film e dalla produzione. Particolarmente interessante è l’illustrazione del retrocopertina, con una foto del Maestro durante gli ultimi anni della sua vita e una pagina della partitura per “From Here To Here”.
Airplane! rappresenta un nuovo traguardo nella riscoperta di grandi lavori del passato mai editi in una veste dignitosa prima d’ora. Nonostante il valore collezionistico che il prodotto La-La Land Records può avere, non va dimenticato l’elemento fondamentale di tale prodotto: la qualità della musica che contiene. Le pagine composte da Elmer Bernstein per il film diretto dai fratelli Zucker sono impregnate delle sfumature stilistiche più nitide e inconfondibili dell’autore tristemente scomparso nell’agosto del 2004, e rappresentano tanto un periodo assai importante nella carriera del celebre compositore quanto un punto di riferimento per quegli artisti che si cimentano nel commento della commedia, fornendo un valido esempio di come si possa sviluppare un approccio serio e ragionato ad una pellicola ironica e demenziale, innalzandone la qualità.

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