Cinema a mano armata

Franco Micalizzi & the Big Bubbling Band cover cinema a mano armata
Cinema a mano armata (2009)
NEW TEAM MUSIC NTM 1302
13  brani – Durata: 39’ 41’’

 

Franco Micalizzi e la sua Big Bubbling Band riprendono i temi più belli delle colonne sonore che il maestro romano ha scritto per tanti “polizziotteschi” negli anni settanta.
Su tutti i film di Umberto Lenzi Napoli Violenta, La banda del Gobbo, Roma a mano armata,  Il cinico, l’infame, il violento.
Una orchestra di fiati, una jazz band, che sa restituire un suono pieno, maturo, ricco di sfumature, in cui il calore della tromba, del sax, del trombone, si incontra con i suoni sintetizzati che ricordano i Mini Moog e scalda una scrittura in cui la dimensione ritmica è la chiave per ricreare l’atmosfera, il colore, e il mondo sonoro di una Italia difficile in anni difficili.

Anni in cui un genere, quello del poliziesco all’italiana, si afferma con personaggi come “Er monnezza” della Banda del Gobbo e de Il trucido e lo sbirro, o come il commissario Berti protagonista di Roma violenta, Italia a mano armata e Napoli violenta. Il disco scorre veloce, sono temi che si riconoscono già ad un primo ascolto anche se non si sa di conoscerli, e il perché è presto detto. La musica di Micalizzi scritta per questi film è divenuta un clichè, ha segnato un genere, ci appartiene come appartengono all’immaginario collettivo alcuni stereotipi del poliziotto buono e di quello cattivo, del ladro generoso e con un proprio senso della giustizia, e del tutore della legge corrotto e pronto a usare mezzi poco leciti pur di catturare il vero criminale, quello che non ruba soltanto per fame. Il disco ripropone in parte il programma di un concerto che si è tenuto al “Classico Village” di Roma nel dicembre del 2004, in occasione del quale la Bubbling Band si è formata, e che  ha visto una risposta entusiasta da parte del pubblico e della critica.
Il maestro Micalizzi e la sua Band, che vede al basso Alessandro Micalizzi e Cristiano Micalizzi alle percussioni, hanno avuto modo, in questi anni, di riproporre il concerto anche in altri momenti e ambiti: alla “Casa del Jazz”, sempre a Roma, nell’ottobre del 2005, e a Milano al “Rolling Stone” nel maggio del 2006.
Accanto ai temi scritti per i tanti polizieschi non poteva mancare “Trinity” il leitmotiv principale della colonna sonora di Lo chiamavano Trinità con il fischio del maestro Alessandroni, scelto per chiudere il disco.
Prodotto da Cristiano Micalizzi, figlio del maestro, è certamente un lavoro che sarà apprezzato da chi ama la musica per film e da tutti i fan che ancora oggi continuano ad appassionarsi ai polizieschi italiani degli anni 70, come il gruppo su Facebook dedicato proprio a questo genere di film testimonia.

Stampa