The Hills Run Red

cover_the_hills_run_red.jpgFrederik Wiedmann
The Hills Run Red (inedito. – 2009)
Varese Sarabande 302 066 985 2
24 brani – durata: 45’31’’

Il thriller/horror The Hills Run Red diretto da Dave Parker, il quale ha fatto del terrificante genere cinematografico non una fase di passaggio, bensì una scelta di vita, è stato particolarmente apprezzato tra i titoli del suo genere grazie all’innegabile tributo nei confronti delle pellicole slasher/survival degli anni ’70 e ’80.

Senza brillare troppo in originalità, il film si mantiene all’interno dei giusti binari per risultare convincente e spaventoso quanto basta, talvolta rivelandosi anche particolarmente realistico.
Delle stesse qualità gode anche la modesta partitura composta da Frederik Wiedmann, autore ben addentrato nel genere grazie soprattutto al suo contributo per pellicole horror quali Moonlight o Beneath, nonché alla stretta collaborazione con il prolifico John Frizzell, per il quale ha ricoperto ruoli quali orchestratore, co-compositore e produttore per The Reaping, Whiteout e Legion.
In effetti questo rapporto con il noto autore di Alien Resurrection si riversa indirettamente all’interno delle pagine composte per The Hills Run Red, dove troviamo non pochi richiami a colonne sonore come Ghost Ship, Thirteen Ghosts, The Reaping o Whiteout.

Preso atto di questi elementi, la partitura sviluppata per la pellicola di Dave Parker si dimostra appena convincente, avvolgente e capace di trasmettere il giusto carico emotivo attraverso una serie di soluzioni che sono divenute assai ricorrenti nel genere.
Si pensi alle inquietanti e poderose sequenze action di “Babysteps”, caratterizzate da monolitiche sessioni d’orchestra capaci di circondare l’ascoltatore con le loro ritmiche serrate, oppure agli più stranianti assoli per violoncello e pianoforte di “Alexa”, che per diverse sfumature tendono a riportare alla mente le scelte timbriche più ricorrenti di Frizzell per i suoi lavori più inquietanti.
A testimonianza di ciò infatti sopraggiungono le soluzioni più graffianti di “Flash Frames”, che tra strappi d’orchestra ed effetti elettronici sembrano guardare con insistenza alle sequenze più muscolose di Alien Resurrection, in particolar modo brani come “They Swim…” e “The Chapel”.
In effetti procedendo con l’ascolto sono davvero numerosi gli elementi di contatto con le partiture più roboanti del genere, evidenti nella massiccia “Death Martini” o nelle timbriche del pianoforte che introducono “Highway To Hell”, innegabilmente ispirate ad alcune situazioni musicali tipiche di Brian Tyler, soprattutto per il suo Darkness Falls.
Un vero peccato questo, se si considera che all’interno del lavoro sono presenti pagine non troppo personali ma comunque degne di attenzione, come la frenetica e angosciante “Death Rattle” o la più imponente “Playpen”.

Soffermandosi un momento sulle varie componenti della partitura ci si rende conto che, a parte l’ostinato esposto dalla sezione d’archi (un vero e proprio stereotipo per il genere), gran parte della colonna sonora oscilla tra un buon lavoro di ambient music design e un’astuta, seppur intelligente, interpretazione degli elementi più tipici del genere horror, sviluppati per lo più da autori che hanno fatto di questo e di altre tipologie filmiche un vero e proprio business.
Non basta infatti avere alle spalle una collaborazione con un buon autore, spesso incapace di andare oltre il buon mestiere, come John Frizzell, dal quale sicuramente questa The Hills Run Red ricava molto quanto ad orchestrazione e tecnica, ma non spicca il volo per una innegabile mancanza di originalità. Basta infatti ascoltare brani quali “The Gorezone” o “Private Screening” per rendersi conto che oltre l’atmosfera inquietante e tagliente è difficile cogliere altri elementi, se non quelli più ricorrenti nei lavori di questo e di molti altri autori.
Un vero peccato se si considera che il lavoro in sé, nonostante il genere, non risulta essere affatto spiacevole nell’ascolto, tutt’altro, ma ciò è nella maggior parte dei casi dovuto ad un rimaneggiamento efficace e funzionale degli stereotipi più comuni per l’horror, che si tratti delle ritmiche più martellanti, degli angoscianti gorgheggi o degli immancabili strappi d’orchestra.

Onestamente da un ex studente del Berklee College of Music di Boston, nonché vincitore del premio BMI nel 2004, ci si poteva aspettare qualcosa di più, viste poi tra le referenze la collaborazione con Frizzell, che sebbene sia rimasto relegato ad uno stile abbastanza limitato e/o di nicchia, gode comunque di una meritata stima grazie alle sue innegabili qualità tecniche e artistiche.
In conclusione la partitura sviluppata da Frederik Wiedmann per The Hills Run Red segue con una traiettoria parallela la linea tracciata dal film, risultando funzionale all’interno dello stesso, di grande effetto e mai fuori posto, elemento questo che avrebbe potuto fornire picchi o cali in un grafico che invece si dimostra piatto e lineare.

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