Io, capitano

cover io capitanoAndrea Farri
Io, capitano (2023)
Sony Music Publishing
14 brani – Durata: 41’21”



Il quarantunenne romano Andrea Farri (Veloce come il vento, Il primo re, Non mi uccidere) – in carnet un Globo d’Oro, quattro nomination ai David di Donatello e tre candidature ai Nastri d’Argento – per l’ultimo film di Matteo Garrone, Io, capitano riceve all’80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in cui la pellicola era in concorso, il riconoscimento Soundtrack Stars Award proprio per questo score. Farri, arrivato dall’esperienza compositiva con Garrone per il cortometraggio Le Château du Tarot (2021 – prodotto da DIOR), concepisce una colonna musicale assai interessante per questo dramma incentrato sul viaggio periglioso di due giovani, Seydou (Seydou Sarr) e Moussa (Moustapha Fall), che abbandonano Dakar per raggiungere l’Europa, attraversando ogni tipo di peripezie tra deserto, i centri di detenzione in Libia e il mare, timbricamente giocata su toni ambient/new age, a volte tetri a volte luminescenti, e percussivi assai moderni o, di contro, tribali, talora scuotenti e magnetici (“Le Marabout”, l’incedere reiterativo alla Vangelis di “Le grand voyage”) o enfatizzanti e appaganti (“Io, capitano – Piano solo version”, “Albala” simil temi scanzonati alla fratelli Guido & Maurizio De Angelis), dalle coloriture prettamente africaneggianti data la scenografia narrativa, anche strumentali scarnificate – anche se in “Bay Boyo” sbucano degli archi con una melodia distesa, quasi una ninnananna, vocalizzata da Seydou Sarr, che strega per intensità emotiva –, pur sempre piene di significativi accenti sensorialmente avvolgenti. La partitura consta anche di quattro canzoni inedite cantate in lingua senegalese da Sarr e Fall, i due protagonisti del film, dove spiccano “Baby”, un hip hop pop di immediata presa che rammenta quei canti brillantemente attraenti del celeberrimo cantante senegalese Youssou Ndour e il bellissimo pop seducente, in un crescendo alla Paolo Buonvino dei primi film di Muccino, “Touki”, nonché il ritmato e divertente “Senegal”.     

Recensione concessa su autorizzazione e pubblicata in origine sulla rivista cartacea Audioreview 2023

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