Green Lantern: First Flight

cover_green_lantern.jpgRobert J. Kral
Green Lantern: First Flight (inedito – 2009)
La-La Land Records LLLCD 1106
20 brani – durata: 61’22’’

 

Attivo principalmente nel panorama dell’animazione per il piccolo schermo e per la TV, l’autore Robert J. Kral si distingue in questo ed in altri suoi lavori (particolarmente interessante è quello svolto per Superman: Doomsday) soprattutto grazie ad una convincente padronanza dei mezzi a sua disposizione che, spaziando tra orchestra e sintetizzatori, contribuiscono alla creazione di situazioni musicali molto personali e originali.

Il lavoro svolto per Green Lantern: First Flight, edito dalla La-La Land Records con una tiratura limitata a 1500 copie, offre un valido esempio dei succitati pregi dell’artista, grazie ad una presenza in larga scala di componenti tematiche, principalmente interpretate dal corpo orchestrale, nonché ad una intelligente e puntuale presenza delle componenti elettroniche, che vanno soprattutto a sottolineare l’ambiente fantascientifico e tecnologico che sta alla base delle vicende che vedono Hal Jordan entrare a far parte dei Green Lantern Corps.

Il musicista si cimenta nella scrittura di pagine dal contenuto eroico che toccano spiagge ampiamente percorse da colleghi ben più rodati di lui, Danny Elfman soprattutto, guardando in particolar modo alle produzioni più recenti per il genere quali Hulk e Spider-Man.
Senza fissare troppo i passaggi del celebre musicista e collaboratore di Tim Burton, Kral sviluppa pagine assai personali, che sebbene in alcuni movimenti riportino alla mente i lavori più ampi nati in casa MediaVentures (“The Ring Chooses Hal”, nella cui parte finale richiama le orchestrazioni più poderose de L’ultimo Samurai di Hans Zimmer), godono di un’apprezzabile inventiva melodica, risultando assai piacevoli sia negli incastri completamente sinfonici come “Hal Meets The Lanterns” che nel complesso mix sinfo-elettronico del tema principale: “Green Lantern: First Flight Main Title”.
Poderosi gli interventi della sezione ritmica dell’orchestra, che spesso sfocia in trionfi di timpani atti a sottolineare il lato più muscoloso e prorompente della composizione, come in “The Flight To Oa”.
Tra le pagine tipicamente più caratteristiche per il genere particolare attenzione viene catturata dalla martellante “Going After Coch”, specialmente nelle timbriche per incudine e martello, che generano una serie di botta e risposta con la sezione degli ottoni tali da risultare particolarmente avvolgenti e seducenti. Sebbene la componente visiva ne giustifichi l’utilizzo, talvolta l’ausilio dell’elettronica, particolarmente pungente e acuta nella scelta dei banchi audio, rende difficoltoso l’ascolto della tessitura sinfonica che sta alla base dei brani, anche se fortunatamente l’autore sembra possedere la sensibilità necessaria per interromperne l’utilizzo nei momenti in cui l’orchestra interpreta i pezzi a pieno regime.
Molto interessanti poi le pagine dedicate al commento di Sinestro, personaggio chiave della storia, che racchiudono una tonalità cupa estremamente poderosa (“Sinestro Transforms”), che va spesso a contrastare la natura più brillante e pomposa del leitmotiv dedicato a Hal. Apprezzabile infatti è la suite “The Corps Fights Sinestro”, nella quale si evince l’eroismo dei Green Lanterns grazie alle ritmiche serrate e agli unisoni della sezione d’ottoni, in netta contrapposizione alle tonalità elettroniche più cupe e a tratti martellanti dedicate al loro nemico, elemento questo che viene specialmente evidenziato nella drammatica “The Corps Falls”, dove l’elettronica viene messa da parte in favore di un tributo completamente sinfonico dall’orchestrazione scarna e semplice, ma per niente banale.

Le ultime pagine, prettamente eroiche ed action, godono di una serie di situazioni musicali molto piacevoli nell’ascolto, soprattutto grazie alle ritmiche poderose e alla costruzione delle tipiche sequenze di commento action sul tema principale e sulle sue variazioni, che risultando particolarmente forte riesce a sostenere gran parte degli sviluppi melodici della partitura.
Non mancano ovviamente situazioni di natura ben differente, come la ritmata “Labella’s Club”, completamente elettronica e martellante, ma ben inserita nel contesto, oppure la più romantica “The Way I Heard It”, che in diverse sequenze tende a ricordare alcune tipiche soluzioni tematiche sviluppate da Brian Tyler per il suo Timeline.

Tirando le somme Green Lantern: First Flight è un lavoro solido e convincente, che riesce a mantenere un buon livello di originalità anche laddove il confronto con altri artisti ferrati nel genere è inevitabile; la scelta delle timbriche molto acute e delle tonalità brillanti sembrano quasi capaci di dipingere visivamente il verde lucente che circonda il profilo del protagonista e prevale nella grafica del libretto allegato all’album, in cui è presente solo, seppur interessante, una nota del compositore riguardo il suo lavoro e il modo in cui ha deciso di sviluppare le pagine a commento dei singoli personaggi.
Si tratta di un lavoro estremamente moderno, ma che con i suoi 61 minuti risulta essere assai fruibile e sufficiente per riconfermare le buone impressioni già fornite attraverso il precedente Superman: Doomsday.


 

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