Arthur et la vengeance de Maltazard: The Minimoys Band

cover_minimoys_band.jpgEric Serra/AA.VV.
Arthur e la vendetta di Maltazard (Arthur et la vengeance de Maltazard: The Minimoys Band, 2009)
Sony Music/Columbia/EuropaCorp 88697604192
16 brani (8 di commento + 8 canzoni) – durata: 40’53”

 

Rievoca una spensieratezza infantile mista ad un’energia teen il cd dal titolo The Minimoys Band, in realtà la colonna sonora tratta da ed ispirata all’ultimo film fantasy di Luc Besson Arthur e la vendetta di Maltazard.  Il sequel di Arthur e il popolo dei Minimei, film del 2006, vede al timone dello score l’amico e fido collaboratore di sempre del regista francese, Eric Serra.

Il compositore francese aveva già regalato a Besson un ottimo score per il primo film della saga dei Minimei, mix d’animazione digitale e live action, lontano dai suoi stilemi sonori tipici (vedi Nikita, Il 5° elemento o Leon) e tendente ad un aperto sinfonismo Made in Hollywood, con un tema portante ricco di pathos e altamente incantato, adatto per una produzione Disney. Besson e Serra per il secondo capitolo delle avventure di Arthur e i suoi amici fanno una scelta molto commerciale (per non dire assai furba!) ma azzeccata, perchè decidono di inserire nell’album del film e nella pellicola stessa una serie di hit songs degli anni 2000, reinterpretate dalla band dei Minimoys (da questo il titolo del CD con un libretto scarno di informazioni sulle cover e la band che esegue le hit) creata appositamente per l’occasione. Una band giovanile con belle voci che non sfigurano rispetto agli interpreti orginali delle singole canzoni. L’unica nota stonata del Cd risulta forse essere l’alternarsi di canzoni e brani dello score che alla fine dell’ascolto diviene un pò spiazzante. Ma è cercare il pelo nell’uovo, anche perchè in ultimo l’album è piacevole e divertente. Otto canzoni di successo: si parte con “Poker Face” di Lady GaGa e si finisce con “Meet me Halfway” dei Black Eyed Peas, in mezzo “Beggin’” dei Madcon, “Hot N Cold” di  Katy Perry, “Like a Hobo” di Charlie Winston, “Viva la vida” dei Coldplay, “The Boys does Nothing” di Alesha Dixon e “I’m Yours” di  Jason Mraz. Torniamo alla musica originale di Serra che in altrettanti otto pezzi ripresenta il bel tema principale del primo film in versione solenne ed epica (“The Royal Guest”, e l’incedere maestoso di “Emancipation is the Key Word”), un interludio grottesco che fa tanto mickeymousing con conclusione rap (“Andyormum”), un delizioso leitmotiv festoso dall’influenze celtiche (“Festino”), un altro tema dalle venature fiabesche e prokofieviane (“Gambetto”) e un etereo vocalizzo femminile con archi e fiati in crescendo con un finale mistery che sembra tranciato (“Sublime”). Sarebbe bello avere la pubblicazione completa dello score del film dato il notevole lavoro, uno dei suoi migliori in assoluto, svolto da Eric Serra.


 

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