Butta la luna 2

cover_butta_la_luna_2.jpgFabio Frizzi
Butta la luna 2 (2009)
Rai Trade FRT 434
23 brani – Durata: 45’12”



È Fabio Frizzi, collaboratore storico del regista Lucio Fulci (che fra gli anni Sessanta e Settanta si dedicò al giallo e soprattutto all’horror splatter), a firmare la colonna sonora del secondo capitolo di questa fiction made in RAI. redici puntante sulla vita di una donna nigeriana, oramai da anni in Italia, e del suo impegno a favore dei meno fortunati
L’OST rivisita generi diversi in un pour pourri musicale di facile ascolto.
L’apertura poco pretenziosa animata dalla chitarra (“Butta la luna” e “Alyssa Calangida”) lascia il posto solo con il terzo brano (“Un’adozione strana”) a sfumature più tradizionali, in una melodia sussurrata.
Il motivo più accattivante è quello dell’ironico allegretto “Mario sa tutto di tutti”, ripreso scendendo di tono in “La tabellina del nove”, affidato ai fiati in divertenti colori da commedia.
Per il resto, si spazia dal classico lirismo degli archi (“Cuccioli di uomo”) a tristi pizzicati (“Problemi di famiglia”) fino all’aggressività di percussioni quasi tribali con “La prima retata” o “Difficile integrazione”, in cui tribale è anche il retrogusto di qualche rapida intrusione vocale.
La varietà della soundtrack sembra però portare in dote discontinuità nel suo modellarsi sulle necessità del racconto televisivo, spaziando fra i generi. Non mancano nemmeno tocchi jazz (“Due birre medie”), fugaci inflessioni  à-la-parisienne d’antan (“Casa amina”) e addirittura la prepotenza della disco music, con i suoi suoni artificiali e qualche eco di voce rap.
La commistione di tipologie risulta confusa anziché ricca, anche – o forse soprattutto – per carenza di mordente e coraggio. Perché in questo caso, si sa, bisogna fare i conti con la logica dell’indigestione mediatica propria della fruizione televisiva, veloce e senza regole, diversa da quella del cinema, più meditata, difesa dal buio della sala e da una scelta di visione decisa e consapevole.

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