Ognuno è perfetto

cover ognuno perfettoCarmine Padula
Ognuno è perfetto (2019)
Rai Com Edizioni Musicali
24 brani – Durata: 66’28”



La miniserie targata Rai, diretta dal veterano Giacomo Campiotti, intitolata Ognuno è perfetto, contiene lo score originale ad opera del giovanissimo e promettente Carmine Padula (da noi intervistato ultimamente). Il ventenne foggiano, pianista sin dall’età di 11 anni, con alle spalle studi di pianoforte e composizione classica al Conservatorio Umberto Giordano di Foggia e di composizione moderna a Milano presso la Educational Music Academy con Roberto Cacciapaglia, realizza una partitura tematicamente densa che fotografa in maniera pregevole le vicende narrate: Rick, un ragazzino con la sindrome di down, trova lavora presso una fabbrica di cioccolato, nella quale lavorano altri ragazzi con la medesima sindrome. Rick si innamora di Tina, una ragazza albanese, e quando Lei verrà costretta a tornare in Albania dalla madre, Rick affronterà un’avventura ben più grande di Lui per riavere il suo amore tra le braccia; tutto questo con l’aiuto dei colleghi down della fabbrica.

Una commedia drammatica condotta musicalmente alla perfezione da Padula, alla sua prima esperienza compositiva, commissionatagli all’epoca della produzione a soli 17 anni – i 18 li ha compiuti durante le riprese della miniserie – facendo sì che questo adolescente pugliese sia da annoverare tra i più giovani compositori esordienti di sempre nella storia della musica applicata alle immagini. Una colonna sonora eseguita in maniera impeccabile dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e dall’Orchestra Roma Sinfonietta, sotto l’attenta e appassionata direzione di Emanuele Bossi, noto compositore di film e fiction, che ha un piglio giovanilistico molto determinato e asciutto – pochi fronzoli e tanto acume compositivo – che può far rammentare alcune score di Dave Grusin per la brillantezza sinfo-pop (il tema portante nel brano d’apertura di “Ognuno è perfetto”), di Pino Donaggio per le pagine più sinfonicamente accorate e dal crescendo epico (la traccia “Ancora” con il violoncello solista di Luca Pincini o “Uno di più”), di Paolo Buonvino per alcuni tratti enfatico ritmico pop in crescendo (il pezzo “Felicità e nostalgia”), di Michael Nyman per il minimalismo pianistico melanconico e quasi amareggiato eppure con spiragli speranzosi nel suo incedere sfarfallante (l’ariosità del “Love Theme” e la sprezzante fulgidezza di “Don’t Forget Me” o “Non andare via”). Anche “Tema di Tina” contiene nel suo nucleo leitmotivico tutta quella spregiudicata innocenza e goliardia al contempo, tipica di un adolescente che ha tutto il mondo davanti a sé da scoprire e capire, che la giovane età di Padula riesce a mettere in note con quell’ingenuità che ancora gli appartiene e che lo fa essere semplice e amorevolmente diretto, senza troppi fronzoli pentagrammati, che forse distanzierebbero troppo dalla trama e dai suoi personaggi; note che se scritte da un compositore più adulto perderebbero in lievità. Assai pop e al medesimo tempo classica e folk, con un mashup tematico scanzonato e divertente, si presenta “It’s a Beautiful Day”; il brano “Dolcemente” si fa leggero e disteso con quel suo piano primeggiante e gli archi lievi in controcanto; alla Fiorenzo Carpi e alla Nicola Piovani il temino pomposo di “Marcia”; “Winds” suona vigorosamente incessante con archi, percussioni e piano ritmicamente cardiaci e in fuga – un pezzo che sarebbe stato un’ottima track per la serie Il trono di spade; “Tema di Rick” scoppia di euforico ottimismo e joie de vivre con una melodia allegra e spontanea. Ad ogni modo, la cosa che più balena in mente sentendo questa colonna sonora è la passione con la quale è stata scritta e l’altrettanta passionalità con la quale è stata eseguita da maestri d’orchestra di notoria esperienza: ne sono un esempio illuminante tracce quali “Gocce di speranza”, “The Forest”, “Per amore” (dal fascino straziante) e l’epica alla Vangelis di “Viaggio” con quella chiusa cantilenante simil ninnananna.    

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