Quer pasticciaccio brutto de via Merulana

cover quer pasticciaccio de via merulanaRiz Ortolani
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1983)
GDM 4339
24 brani - Durata: 50’40’’

Quando lessi per la prima volta Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda, notai subito che l’utilizzo dei vari dialetti dei personaggi nel descrivere l’omicidio della signora Balducci non fungevano solo da contesto perfino da ambiente sonoro. Di conseguenza quando vidi lo sceneggiato Rai di Piero Schivazappa con le musiche di Riz Ortolani, capii che il compositore aveva usato i singoli strumenti per far sì che ognuno potesse raccontare la sua parte della storia. Il pianoforte, per esempio, con il suo incalzare di accordi ripetuti indica il girovagare del protagonista, il Commissario Ingravallo, da un luogo all’altro in cerca dell’assassino (“Titoli”). Lo stesso strumento con uno stile jazz, accompagnato da un sassofono, serve anche per introdurre il personaggio e la sua filosofia di vita: la teoria dello ‘gnommero’ e delle causali convergenti (“Seq. 22”).
Un altro elemento musicale importante nella colonna sonora è la chitarra classica che evidenzia il rapporto platonico tra Ingravallo e la signora Balducci: un tema dolce e malinconico di poche note, suonato quasi come fosse un sospiro. La melodia si riferisce anche alla sola descrizione della protagonista come pura e fragile (“Seq. 4”) e viene più volte ripresa anche da altri strumenti musicali come l’oboe e la fisarmonica (“Seq. 12” e “Seq. 14”).
La chitarra è adoperata anche come strumento che identifica Roma con “La verità”: brano dei titoli di coda eseguito da Erika Grassi, grande interprete della canzone popolare romana.
Agli archi e alle loro note prolungate, invece, viene affidata l’atmosfera dello sceneggiato: l’orrore per l’uccisione di una persona e i momenti di tensione che indicano il compiersi di un’imminente tragedia (“Seq. 2” e “Seq. 13”). Ad amplificare il tutto pure la presenza, in alcuni brani, dell’oboe (“Seq. 6”).
Ultimo elemento musicale, un valzer con violino riferito, invece, all’amore segreto (e mai consumato) tra la signora Balducci e suo cugino Giuliano Valdarena (“Seq. 8”).
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Gadda era come una partitura e Riz Ortolani non ha fatto altro che sostituire i personaggi e i loro dialetti con degli strumenti musicali: un compito non facile e che, purtroppo, non riproduce la stessa varietà linguistica del libro data la scarsità dei temi presenti. Sarebbe stato interessante ascoltare la colonna sonora dello stesso progetto pensata per il grande schermo.

Stampa