Jupiter’s Legacy

cover jupiters legacyStephanie Economou
Jupiter’s Legacy (Id. – 2021)
Maise Music Publishing
28 brani – Durata: 70’00”



Negli ultimi anni accade sempre più spesso che le gesta adrenaliniche e machiste di vari supereroi e supercattivi sul grande e piccolo schermo siano commentate da talentuose compositrici: la turca Pinar Toprak (Captain Marvel e Krypton), l’islandese premio Oscar Hildur Guðnadóttir (Joker), l’americana Sherri Chung (Supergirl e Batwoman). Stephanie Economou non è da meno: violinista e sperimentatrice elettronica statunitense, con una lunga gavetta in qualità di collaboratrice e “additional composer” per Harry Gregson-Williams in Mulan, Shark – Il primo squalo e molti altri, ha curato le musiche della serie Manhunt e Marvel 616, approdando allo score per Jupiter’s Legacy. Una serie - basata sui fumetti di Mark Millar - dal messaggio attuale e politicamente forte, con supereroi molto umanizzati e problematici, con molti colpi di scena e attori perfetti nel ruolo assegnatogli, esplicativi flashback negli anni ’40 quando tutto ebbe inizio; inspiegabile che, dopo la prima stagione, sia stata cancellata dal colosso Netflix. Le musiche della Economou sono un equo e moderno ibrido tra suoni classici, sperimentali sintetici, folk e rock, in cui ogni tanto (“Through the Storm”) prevale il suo strumento elettivo, il violino, a creare ondeggianti ambienti mistici. La sigla di apertura (“Union of Justice”) apre con un accenno leitmotivico patriottico alla Zimmer di L’uomo d’acciaio per poi virare verso scenari più oscuri. “Morocco” utilizza strumenti arabeggianti quasi come se fossero dei lamenti vocali estenuanti, su archi diradati, tensivi e ritmi tribali. “Jupiter’s Legacy” si dipana tra cori liturgici e rarefazioni synth anni ’80, con una chiusa eroica in crescendo. 
       
Recensione concessa su autorizzazione e pubblicata in origine sulla rivista cartacea Audioreview n. 433 – Luglio - Agosto 2021

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